L'ORA DEL PASTO. VI RACCONTO LA MIA FRANCE, PAROLA DI ZANDEGU' - 1

STORIA | 29/06/2023 | 08:14
di Marco Pastonesi

Allons enfants, andiamo ragazzi. La mia prima volta in Francia nel 1963. Il Tour de l’Avenir, il Tour dell’avvenire, del futuro, dei dilettanti. Quella era la terza edizione. La prima edizione era stata vinta dal veneto Guido De Rosso, la seconda dallo spagnolo Antonio Gomez del Moral. Il Tour de l’Avenir si correva i primi di agosto, il leader indossava la maglia gialla, la strada si liquefaceva sotto le ruote. La gente parlava francese, i corridori una specie di esperanto in cui, di solito, chissà perché, le parolacce erano in italiano.


Allons enfants de la patrie, andiamo ragazzi della patria. Si correva a squadre nazionali, l’Italia in maglia azzurra, il commissario tecnico Elio Rimedio convocò Mario Maino, che l’anno prima era arrivato secondo nella generale, Remo Stefanoni, Marcello Mugnaini, Adriano Massi e me. Si partiva da Périgueux e si arrivava a Parigi, quattordici tappe e un giorno di riposo, pronti, via.


Allons enfants de la patrie, le jour de gloire est arrivé!, andiamo ragazzi della patria, il giorno di gloria è arrivato! Cercai subito di distinguermi. La prima tappa arrivava a Bordeaux: primo l’olandese Van Kreuningen, che di nome faceva Lex, così commentai, forte dei miei studi classici, “Dura lex sed Lex”. Sapete il latino? Per giustificare il mio insuccesso, mi appellai al futuro: in fondo eravamo al Tour de l’Avenir. La prima vittoria giunse alla sesta tappa, quella di Aurillac: primo Mugnaini, io completai la trionfale giornata azzurra con un brillante quarto posto. All’ottava tappa, l’arrivo a Grenoble, mi superai: terzo, a vincere Lucien Aimar, che si sarebbe imposto nel Tour de France del 1966. All’undicesima tappa, quella di Lons-le-Saunier, detti il meglio, ma non fu abbastanza, e così l’apoteosi riuscii soltanto a sfiorarla: secondo in volata dietro il sovietico Yuri Melikhov. Però lui era un professionista statale, io un dilettante padovano.

Allons enfants. Non mi rassegnai, anzi, mi galvanizzai. Quarto, terzo, secondo: pensavo che finalmente sarebbe arrivato anche un primo. Macché. Niente. L’unico primo che arrivava era la sera a cena: un piatto di spaghetti.

Ero deluso. Adesso che ci penso: molto deluso. Anzi, a dire la verità, ero delusissimo. Rimedio, a dispetto del cognome, pur adoperandosi, pur scervellandosi, pur prodigandosi, non era riuscito a trovare un’idea, uno stratagemma, insomma, un rimedio ai miei piazzamenti. Mi aveva perfino messo a disposizione la squadra che, formata da quattro più me cinque corridori, era comunque una mezza squadra. E pensare che c’erano stati anche degli arrivi in pista, dove mi consideravo, grazie alla mia esperienza al Velodromo Monti di Padova, superiore a tutti. Insomma, mi ero illuso di poter fare il mattatore, invece mi sentivo bastonato come se fossi uscito da un mattatoio.

Ricordo – se non ricordo male - che si fece, fra le salite, l’Iseran. In Francia lo chiamano Col de l’Iseran, perché è una salita che ti tira il collo: non finisce mai, quasi una cinquantina di chilometri. Lo chiamano anche, ma non i francesi, “lo Stelvio dei francesi”. Ha un’altitudine di 2764 metri e un dislivello di più di duemila metri, la pendenza massima è del 10 per cento, ma dopo quei chilometri, quell’altitudine e quel dislivello, e soprattutto quei drittoni che appena li vedi non vedi l’ora di salire sul camion-scopa, salire lassù è un castigo di Dio. Che cosa ho fatto di male?, mi domandavo. Qualche risposta la trovavo, ma mai sufficiente per giustificare tutta quella penitenza.

Ci sarebbero voluti sei anni per tornare in Francia e partecipare stavolta al Tour de France, quello dei grandi, quello dei professionisti, del 1969. Ve lo racconto domani.

(fine della prima puntata - continua)

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Un Mito
29 giugno 2023 11:45 apprendista passista
Fortissimo, da corridore e...anche da show man...grande Zandegù

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il Team UKYO annuncia cinque nuovi corridori giapponesi per il roster 2026. Dopo aver vinto il ranking a squadre dell’UCI Asian Tour ed essere stato il secondo team Continental al mondo nella classifica UCI, la squadra giapponese vuole mantenere alti...


È preoccupato David Lappartient, il numero uno del ciclismo mondiale. È preoccupato quanto noi e quanto chi è chiamato a trovare risorse sempre più esigenti per formare team che sono sempre più aziende. Tanto è vero che di aziende, ormai,...


Ci saranno tutti oggi, mancherà solo lui, lui Crescenzo D' Amore il campione di Brusciano scomparso l' anno scorso, di questi tempi, in un  tragico incidente stradale di notte, senza freni, testimoni ed avversari da superare in volata. Ci saranno...


Il passista polacco Marcin Budzinski è il 20° corridore del team MBH Bank Ballan CSB Colpack. Nato il 24 aprile 1998, alto 1, 78 m per un peso forma di 70 kg, è un atleta che predilige le gare di...


Tra i giovani corridori che hanno maggiormente impressionato in questa stagione c’è Paul Magnier, il ventunenne della Soudal – Quick Step che nel 2025 ha ottenuto 19 vittorie. Lo abbiamo visto a fine stagione trionfare al Tour of Guangxi, dove...


Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


Piccola spigolatura circa un datato, datatissimo, documento (se vogliamo chiamarlo così…), qui riprodotto, che testimonia il senso d’appartenenza, orgogliosa di un passato quasi remoto, e sempre gelosamente custodito e talvolta esibito negli anni, sempre conservato con cura nel portafoglio, proprio...


La fascetta di sicurezza K-Traz Zip3 XL può essere il giusto alleato per un momento di sosta o per fissare la bici ad un palo in un bel viaggio in bikepacking. Semplice, leggera ed efficace ha tutto quello che serve per...


In un setting e un palco degni di X-Factor per preparazione, attenzione ai dettagli e giochi di luce, la Space 42 Arena di Abu Dhabi oggi ospiterà gli UCI Cycling Esports World Championships 2025. Ad organizzarla è la piattaforma MyWhoosh...


Chi nasce a Novi Ligure, “città dei campionissimi”, in bicicletta è obbligato a ben figurare. Infatti Gabriele Peluso nella stagione su strada 2025 in maglia Ecotek bella figura l’ha fatta più volte: ha vinto una tappa più la classifica finale...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024