L'ORA DEL PASTO. PIU' BATTAGLIA CHE LETIZIA

EVENTI | 15/06/2023 | 08:00
di Marco Pastonesi

Un uomo rovesciato sulla propria bicicletta, in una pozza di sangue. E un altro uomo che si china su di lui. “Omicidio in bicicletta”, a Palermo, nel 1984.


Un uomo e una donna che si baciano, sulla sabbia, al mare, tra ombrelloni e sedie a sdraio, borse e biciclette. “Sulla spiaggia di Mondello”, 1982.


Letizia Battaglia. Fotografa, grande fotografa, molto più di una fotografa per quanto grande. E grandi fotografie in mostra a Genova (Palazzo Ducale, fino al 1° novembre), Roma (Terme di Caracalla, fino al 5 novembre) e Bibbiena (collettiva e permanente nella Galleria a cielo aperto, dal 17 giugno).

Palermitana, nata nel 1935, morta nel 2022. Nome e cognomi in contrasto, da paradosso, da ossimoro, forse nella vita avrebbe cercato, e la vita le avrebbe dato, più Battaglia che Letizia. La Sicilia, le donne, la gente. La politica, la strada, la mafia. Etichettata come “la fotografa della mafia”, Battaglia ha documentato, raccontato, ritratto quello che succedeva, quello che era appena successo, e per un lungo periodo anche la mafia, da fotografa di una guerra di tutti i giorni. “La fotografia è un mezzo intellettuale culturale – diceva a Goffredo Fofi in “Volare alto volare basso” (Contrasto, 2021) -. E’ un mezzo per esprimersi, così come forse la scrittura, la bicicletta e tante altre cose”. E ancora: “E’ un mezzo che io ho trovato efficace quando ho fotografato la mafia e ho potuto raccontare cos’era vivere la guerra civile che era in corso nella nostra società”.

Dura, forte, potente. Senza sconti, senza freni, senza pregiudizi. La realtà nuda e cruda, autentica e crudele. Uomini e donne, bambini e bambine. Foto in bianco e nero, che sanno di verità, luci e ombre non solo nelle stampe ma soprattutto nei sentimenti e nelle emozioni, in certi sorrisi e in certe disperazioni, così come sono e così come erano, chissà quante volte si sarà sentita in pericolo o a rischio, perdente e perduta, però consapevole e felice in una professione missionaria. Esserci per poter essere.

Cominciò a fotografare per caso, Letizia Battaglia. E per necessità. “Nessuno mi ha insegnato, ho imparato da sola, sempre sbagliando”, “Lavoro molto di istinto”, “Con la fotografia sono finalmente riuscita a essere una persona: non ero più una moglie, non ero un’amante, non ero bella, non ero giovane, ma ero una persona che faceva testimonianza di qualcosa. Con molta convinzione”. Il resto se l’è cercato. Andava e fotografava. Correva e fotografava. Si spingeva, si sporgeva e fotografava. S’inseriva, s’insinuava e fotografava. Osava, azzardava e fotografava. Milioni di scatti. Scatti anche dove le biciclette facevano soltanto parte di una tappezzeria di morte o di festa.

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La notizia è stata data dai profili social della Ef Education Easypost, Esteban Chaves si ritira dal mondo del professionismo. Nessuna dichiarazione, un carosello fotografico e un video trailer di un documentario a lui dedicato che lascia andare tutte le...


Si è svolta oggi a Milano una riunione indetta dall’Union Européenne de Cyclisme (UEC) con l’obiettivo di favorire il dialogo tra le Federazioni Nazionali e l’UCI. L’incontro, organizzato dalla UEC, convocato nel pieno rispetto dei propri statuti, e coordinato dal...


Elia Viviani ha salutato il ciclismo alla Sei Giorni di Gand, davanti a un Kuipke gremito di gente: al suo ingresso in pista, il veneto ha ricevuto una standing ovation da tutto il pubblico e questo per lui è stato...


Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


La Unibet Rose Rockets non vuole lasciare nulla al caso e per far sì che la prossima stagione sia ancora più ricca di vittorie e inviti a corse di primissimo piano ha deciso di affidarsi per il 2026 a...


C’è tanta storia nella Bologna-Raticosa una delle corse più anziane del calendario italiano dei dilettanti. Nasce nel 1931 e muore nel 2013. A promuoverla fu il Velo Sport Reno 1908 presieduto da Zoni che in un secondo tempo passò nelle...


È un appuntamento che racconta il ciclismo veronese da ben trentuno anni: quella che vedete è la copertina dell’almanacco 2025 del ciclismo veronese edizione numero 31. Racconta l'autore Luciano Purgato: «Quest’anno abbiamo voluto premiare la tenacia di Debora Silvestri (Laboral Kutxa...


Manca un mese al Natale e forse non sarebbe male prendere in considerazione qualche idea per un regalo o semplicemente per emanare un poi di sportivo natalizio nelle prossime giornate. Da Nabico, ottimi interpreti del 100% Made in Italy, arrivano nastri...


“I coperchini. Anche qui il nome è locale. Sono i tappi a corona delle bibite, detti anche tappini o tollini a Milano, grette a Genova, fino a un misterioso sinàlcol a Parma, ma chissà in quanti altri modi li avranno...


Dopo la drammatica caduta al Giro di Polonia dalla quale per fortuna si è ristabilito dopo le non poche apprensioni tornando a salire nuovamente in bicicletta, non poteva che essere assegnato a Filippo Baroncini il 21° Premio Coraggio e Avanti,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024