L'ORA DEL PASTO. LA BICICLETTA C'ENTRA ANCHE CON I PESCI

LIBRI | 06/03/2023 | 08:10
di Marco Pastonesi

Una donna ha bisogno di un uomo – declamavano le femministe – come un pesce della bicicletta. E siccome pesce e bicicletta non hanno bisogno l’uno dell’altro, significa che – sempre secondo le femministe - anche donna e uomo potrebbero tranquillamente evitarsi.


Gianna Schelotto, giornalista, psicoterapeuta e politica, è l’autrice di “L’uomo, la donna, il pesce e la bicicletta”, un saggio pubblicato nel 1983 da Federico Motta e donato alla Biblioteca della bicicletta Lucos Cozza da Michele Maza. Si tratta di un’edizione fuori commercio, senza indicazione di prezzo, in cui la bicicletta appare come provocazione nel titolo, come richiamo sulla copertina e come suggestione in due fotografie all’interno, la prima di un bambino (“Un bambino timido in una società in cui l’aggressività è un valore fondamentale – recita la didascalia – non potrà sentirsi a suo agio, né sviluppare un alto concetto di sé”), la seconda di una donna (“E’ indubbio che nella condizione femminile molte cose sono profondamente cambiate. Ogni donna può decidere di arrivare dove e come vuole”).


Ovviamente non è vero – e lo sapevano anche le femministe – che uomo e donna potrebbero tranquillamente evitarsi. Ma è vero che le regole della convivenza sono cambiate, e molto, moltissimo, soprattutto in questi 40 anni dall’uscita del saggio, riequilibrando il mondo, ma non ancora completamente. Anche nel ciclismo. Da scandalose pioniere, oggi le donne costituiscono un’importantissima area di mercato internazionale e le “corridore” rappresentano il meglio del ciclismo italiano. Non solo per i risultati, ma anche per il comportamento. A cominciare da quello etico.

“Il pesce non è un ciclista – scrive scherzosamente Schelotto – e la bicicletta non va per mare”. Anche se qualche legame – e qui a scrivere scherzosamente sono io – esisterebbe. Vincenzo Nibali è soprannominato lo Squalo dello Stretto, l’ultimo uomo a tirare le volate è chiamato pesce-pilota, Bianchetto è l’antico velocista olimpionico Sergio ma anche il nome commerciale attribuito al novellame del pesce azzurro tipo sardine e acciughe, bagnomaria è un sistema per cucinare il pesce spada ma anche una strategia per “cuocere” i fuggitivi inseguendoli e tenendoli a vista d’occhio, Luigi Malabrocca allevava trote in una cascina lungo il Ticino, Mario Traversoni da gregario di lusso di Marco Pantani è diventato campione nella pesca delle carpe...

Insomma, la bicicletta c’entra con tutto. Anche con i pesci. E si accettano volentieri altri scherzosi collegamenti ittico-ciclistici.

 

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