SAN JUAN. PARLA GABRIELE UBOLDI: «VI RACCONTO IL MIO SAGAN»

INTERVISTA | 27/01/2023 | 13:54
di Francesca Cazzaniga

Dietro ad un campione c’è il lavoro silenzioso di persone che non appaiono mai in primo piano, ma guai se non ci fossero. Per Peter Sagan, Gabriele Uboldi è di tutto e di più: non un semplice addetto stampa ma una figura di riferimento fondamentale. Uboldi, con un passato nella vela (ha partecipato a tre edizioni della Coppa America, la 32esima, 33esima e 34esima come base e logistic manager ndr), è entrato a far parte del mondo del ciclismo grazie a Stefano Feltrin (ai tempi avvocato del team italiano di Coppa America +39) e conosciuto a Valencia durante la 32esima America’s Cup, il quale è successivamente diventato Team Manager della Tinkoff Saxo introducendo così “Ubo” nel ciclismo per poi affiancarlo a Sagan in tutti questi anni.


È stato difficile ambientarsi in questo mondo così diverso dalla vela?
«Sì perché si tratta di mondi completamente differenti. E’ un ambiente più difficile ma grazie a Fabrizio Guidi, Philippe Mauduit e Ricardo Scheidecker sono riuscito ad integrarmi benissimo già dal primo anno e a capire come funzionasse la grande macchina del ciclismo. A loro tre devo tanto, sono state persone preziose».


Com’è poi proseguito il suo viaggio nel ciclismo?
«In Tinkoff ho seguito Bjarne Riis, ma Peter non c’era ancora, è arrivato due anni e mezzo dopo. Nel frattempo ho avuto la fortuna di lavorare con campioni come Alberto Contador, Roman Kreuziger, Ivan Basso, Daniele Bennati, Matteo Tosatto e via dicendo. In Tinkoff ero il responsabile degli sponsor e quando è arrivato Peter, che era già una stella ma doveva ancora centrare i successi più importanti, tutto il mio lavoro era incentrato su di lui. Il passaggio è stato molto facile, ci siamo trovati subito bene. L’unica difficoltà? Nel ciclismo non esisteva ancora una figura come la mia ma grazie a Giovanni Lombardi (il procuratore di Peter ndr), che è il mio mentore, ora c'è: ha creato tutto quello che c’è oggi. Noi tre insieme siamo una famiglia ed è bellissimo».

Qual è stato il momento più bello, fino ad oggi, che avete vissuto insieme te e Peter?
«Bella domanda. Sportivamente parlando direi la Gent del 2018, anno in cui ha vinto anche la Parigi-Roubaix. In quella stagione Peter non riusciva a concentrarsi e a dare il massimo, aveva un po’ di problemi familiari ma con quella vittoria si è sbloccato mentalmente. A livello personale invece ci sono tanti momenti, su tutti la nascita dei nostri bambini».

E quello più complicato?
«La caduta di Mark Cavendish al Tour de France del 2017. Da una parte c’è stata un’ingiustizia, dall’altra però c’era un suo collega e amico che si era fatto male. Peter è stato escluso dal Tour perdendo la possibilità di vincere la maglia verde ma soprattutto ha dovuto affrontare il problema mediatico che si era creato: è stata una situazione difficile da gestire».

Cosa significa essere al fianco di un campione del suo calibro?
«Vuol dire essere fortunati. Saranno momenti che porterò per sempre nel cuore».

Come hai imparato a conoscere Peter?
«Ci siamo conosciuti. Litighiamo tanto, Peter non lascia niente al caso, vuole curare ogni singolo dettaglio. Discutiamo ma troviamo sempre un accordo. Siamo in tre (io, Peter e Giovanni) e quindi ogni tanto non abbiamo inizialmente la stessa idea ma poi troviamo sempre soluzioni vincenti. Insieme».

Un suo pregio e un suo difetto…
«Peter è educato e amico dei suoi amici, invece un difetto... direi che è testardo. C’è un altra cosa che gli dico sempre ma in realtà non lo penso ma lo faccio solo per infastidirlo…».

Che cosa?
«Gli dico che è egocentrico, lui si arrabbia (ci dice scherzando ndr)».

Quanti giorni all’anno mediamente passate insieme?
«Direi 250 giorni all’incirca».

Qual è il vostro soprannome?
«Lui mi chiama Pitbull e quando vuole farmi arrabbiare Chihuahua, io invece lo chiamo Pedro e Scimmia Bianca».

Perchè Pedro e Scimmia Bianca?
«Pedro perchè in spagnolo è Peter e quando siamo in mezzo ai tifosi e ho bisogno della sua attenzione quando sente Pedro sa che sono io, Scimmia Bianca non gli piace molto ma puoi provare a chiederlo direttamente a lui».

C’è qualcosa che vorresti dire a Peter e che non hai mai avuto il coraggio di dirgli?  
«Ci diciamo tutto sempre, anche troppo. Io e lui siamo come un libro aperto, tante volte non c’è bisogno neanche di parlare, ci basta uno sguardo».

Quanto Peter è d’ispirazione per i più giovani?
«Tantissimo. Peter in questo ultimo periodo ha vinto poco ma nonostante tutto è amato dal pubblico. Qui in Argentina abbiamo campioni dal calibro di Evenepoel, che è uno dei miei corridori preferiti, o Bernal, che è una persona fantastica ma Peter rimane sempre Peter. La gente cerca lui, è disponibile, simpatico e bello».

Dopo la Vuelta a San Juan, quali saranno i vostri programmi?
«Peter farà il suo classico programma, salvo imprevisti. Disputerà l’apertura in Belgio, per poi arrivare in Italia per Strade Bianche, Tirreno-Adriatico e Milano-Sanremo, quindi tornerà in Belgio con la Gent, il Fiandre e la Roubaix. Seguirà una piccola pausa nella quale andremo a lavorare in altura nello Utah, e poi il Tour del France. Con il Team non siamo ancora arrivati così lontani con il calendario perchè programmiamo ogni quattro mesi, però questo è quello che ha sempre funzionato e non cambiamo».

Peter a fine anno saluterà il professionismo ma continuerà a correre in mtb in vista di Parigi 2024. Che cosa ti rimane di tutti questi anni al suo fianco?
«Mi rimangono ancora tanti anni di lavoro al suo fianco. Di queste stagioni porto nel cuore tante gioie, dolori, esperienza e un amico in più».

Com’è stata presa questa decisione?
«Insieme alla squadra. Già da un paio di anni Peter non è felice in gruppo e quindi è arrivato il momento di smettere. Ma lui piace sempre tanto andare in bici quindi continuerà con la mtb».

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Jasper PHILIPSEN. 10 e lode. È un gatto, ma è soprattutto un fantasmino: non lo vedi, ma alla fine sbuca da tutte le parti. Da disaster a magister, chiamatelo come volete, forse è il caso di chiamarlo semplicemente con il...


Non sarà in formissima, ma Jasper Philipsen ha la potenza e la testa del fuoriclasse delle volate: l'uomo di punta dell'Alpecin Deceuninck, dopo il successo inaugurale di Novara, cala il bis nell'ottava tappa della Vuelta a España, la Monzon Templario -...


Giacomo Rosato si conferma scalatore di razza vincendo per il secondo anno di fila la della Vittorio Veneto-Cansiglio per la categoria juniores giunta alla 64sima edizione. Il trevigiano del Team F.lli Giorgi, che porta e sei le vittorie stagionali e...


Luca Cretti ottiene la vittoria nella53sima edizione del Gran Premio Industria, Commercio ed Artigianato Carnaghese per elite e under 23 che oggi è andato in scena a Carnago in provincia di Varese. Il bergamasco della MBHBank Ballan CSB Colpack è...


Sotto il cielo plumbeo di Plouay brilla ancora Mischa Bredewold. L'olandese della SD Worx Protime conquista il terzo successo consecutivo alla Classic Lorient Agglomération anticipando allo sprint le connazionali Marianne Vos e Eline Jansen con Eleonora Gasparrini subito a ridosso del podio. Prestazione magistrale...


Parla austriaco con Anatol Friedl il 27simo Trofeo comune di Vertova-22simo Memorial Pietro Merelli internazionale per la categoria juniores che anticipa di ventiquattro ore il Trofeo Emilio Paganessi in programma domani. Il promettente corridore del Team GRENKE Auto Eder, campione...


La vittoria di Giacomo Rosato alla Vittorio Veneto-Cansiglio ha fatto da eco al succeso in Polonia di Igor Jakub Mitoraj. Il 17enne polacco del Team F.lli Giorgi si è infatti aggiudicato la classica Górskie Mistrzostwa Polski valida per l'assegnazione del titolo...


Rogantino per sempre e oggi un po' di più. Simone Roganti un anno fa lasciava questo mondo a soli 21 anni per un maledetto malore. Manca ogni giorno ai suoi familiari e amici, che oggi per provare a sentire meno la...


Tutto pronto per il doppio appuntamento di domani, con la VF Group Bardiani-CSF Faizanè che schiererà 12 corridori nelle due corse di Plouay. Si comincia con la Bretagne Classic, prova di categoria World Tour: il percorso di quest’anno...


Doppio fronte competitivo per il Team Polti VisitMalta, che gareggerà al GP Plouay in Francia e al GP Kranj in Slovenia. Dopo aver completato il Tour Poitou Charentes, la squadra si divide per affrontare due eventi di categoria 1.2 che...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024