IL TRAPPOLONE DI YATES

GATTI&MISFATTI | 08/05/2022 | 18:01
di Cristiano Gatti

Ormai è un rito italiano: arriva la primavera, tornano le rondini, si scatenano gli ormoni, e puntualmente abbiamo Simon Yates in cima ai pensieri del Giro. Anche stavolta, neanche il caso di dirlo: cronometro spaziale a Budapest e di nuovo tutti qui a dire apperò, quest'anno Yates sembra davvero pronto per.


La tentazione di considerarlo nuovamente favorito, magari più dello stesso Carapaz, si è rifatta forte. E' un trappolone che ormai lui ci tende tutte le volte che arriva al Giro. Memorabile quello del 2018: viene fuori come una belva sull'Etna (alle volte le combinazioni: la prossima sfida), quindi vince tre tappe (Campo Imperatore, Osimo, Sappada), sembra davvero il momento suo, poi arriva la giornatona di Bardonecchia e lo raccolgono col cucchiaino. Il botto che fa, quella volta, smuove valanghe e slavine in tutta l'alta Val di Susa.


Andando avanti nel tempo, come una moda primavera-estate, puntuale la tentazione di credergli e puntuale la sua smentita. Fino all'anno scorso, basta rivedere la moviola, più o meno sempre lo stesso film.

Yates è il maitre che ti fa stare da Dio per tutta la cena, poi quando vuole portare lui la torta in tavola inciampa nel tappeto e la fa volare in faccia alla contessa De Robertis, adorabile festeggiata del galà. Yates è il carrozziere che ti rimette a nuovo la macchina dopo il violento sinistro, guarda qui che lavorino, dimmi se non sembra nuova, poi portandotela fuori dal capannone rifà la fiancata contro lo stipite del portone.

Yates lavora benissimo, fa tante cose notevoli, fa quasi tutto alla perfezione, ma alla fine il campione che sarebbe fa sempre un passo indietro e lascia campo libero al mitologico impiastro.

E allora, vogliamo credergli anche stavolta, sulla parola, sulla fiducia, sulla logica di una crono stratosferica?

La tentazione è fortissima. Dirò di più: Yates meriterebbe pienamente tutto il nostro affetto, perchè sarebbe anche un modo di contraccambiare l'affetto che lui ogni anno dimostra nei confronti del Giro e dell'Italia. Ma.

Ma stavolta, caro il nostro Simon, personalmente non voglio cascarci. Non subito. Non metterò immediatamente la zampa nel trappolone. Ne ho già lasciate troppe. Preferisco aspettare. Adotterei il sano criterio del baratto nel deserto: prima vedere cammello, poi dare tappeto.

Dopo tutto, lo scetticismo non è dettato dalla cattiveria: diciamo che a forza di prendere musate poi diventa difficile lasciarsi andare. Diciamo le cose come stanno: amico Simon, tocca solo a te. Lo devi al pubblico italiano, che troppe volte hai illuso e disilluso, lo devi al tuo team-manager Brent Copeland, che nei tuoi confronti ha sempre dimostrato pazienza da monaco tibetano, lo devi, in definitiva, al trentenne che stai diventando. Tempo per chiarire cosa e chi diventerai non ce n'è più. In questo Giro puoi solo chiarire cosa e chi sei davvero. Una volta per tutte.

Nel frattempo, perdona la diffidenza. Il giudizio è sospeso. Stavolta fino a Verona, non prima. Le cambiali in bianco sono tutte scadute.

 

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COMMENTI
Trappolone?
8 maggio 2022 18:28 Àaaaaaa
Il trappolone e' piu' per lui stesso, che per noi. Ha rimediato con altre belle corse, ma la "cotta" dietro l'angolo lo ha atteso spesso, negli anni.

Non ci giurerei
8 maggio 2022 19:18 ghisallo34
E' sempre stato troppo discontinuo, per poterlo etichettare favorito. Vero che non c'è nemmeno troppa concorrrenza al titolo....... (la crema sarà tutta al Tour).

yates
8 maggio 2022 19:21 mandcu
Yates nella crono che anticipò la tappa del Finestre si fissò con il padellone, montò il 58 o il 60, e quello gli diede la mazzata che poi lo fece saltare.
Poi vinse la Vuelta ma la Vuelta non è il Giro, resta e resterà per sempre il ripiego di una stagione o il fratello minore dei due più grandi.

Yates
8 maggio 2022 19:40 Bicio2702
memore delle precedenti esperienze e con uno staff al seguito che lo hanno preparato per 1 anno intero solo per il Giro, vedrete che salvo cadute, malattie o imprevisti meccanici, quest' anno vincerà il Giro

@Mandcu
8 maggio 2022 19:50 Giovanni c
Secondo me, quel giro lo perse facendo troppe accelerate dove non serviva. E arrivo al colle delle finestre piu' cotto di cio' che pensava. La Vuelta, dopo lo slittamento del mondiale ad ottobre, è di gran lunga piu' concorrenziale del Giro. Basta vedere l'elenco dei partenti ogni anno, e l'elenco di chi la vince. Mia opinione personale

Ripiego la Vuelta?
8 maggio 2022 21:20 seankelly
Non mi sembra, come è stato giustamente detto da Giovanni, la Vuelta ha sovente una starting list superiore rispetto al Giro. E non mi sembra che vincere una Vuelta sia stato un risultato secondario. Poi, l'aver strabiliato tutti nel 2018 (anche se poi è crollato sul più bello) vale molto più di tanti podi senza infamia e senza lode di molti corridori.

Mandcu
8 maggio 2022 23:24 pickett
Temo tu non abbia seguito con attenzione il ciclismo negli ultimi trent'anni.Per molti anni la Vuelta ha letteralmente surclassato il Giro come starting list.L'avvento del tanto criticato Pro Tour ha salvato il Giro,e da qualche anno le due corse sono + o meno allo stesso livello,con un lieve vantaggio per la corsa iberica.

vuelta e Giro
9 maggio 2022 00:43 noodles
la vuelta come interesse di pubblico, collocazione nel calendario, disegno delle tappe, paesaggi, prestigio, storia, è dietro al Giro di molti gradini. Come confondere il pur magnifico torneo di Roma col Roland Garros...

Tutto giusto ma....
9 maggio 2022 08:31 maxlrose
Credo che la partecipazione di nomi altisonanti alla Vuelta sia anche una questione di convenienza. Una cosa è correre il primo grande giro dell'anno a Maggio e quindi consumare energie e una cosa è partecipare all'ultima competizione annuale. Se fai il giro nell' 80 % dei casi non fai il tour,quindi ovvio che si preferisce il giro di Francia,mentre la Vuelta la puoi fare anche come ripiego se il tour ti dovesse andare male (vedi Roglic)

Se lo meriterebbe
9 maggio 2022 09:02 Ale1960
Il buon Simon, ci farà divertire,con le sue accelerate,nelle prime due settimane,poi,nella terza,mi auguro che non crolli. Vedendo gli avversari,potrebbe essere la volta buona. Corridori come lui,accendono il giro,lo rendono vivo da subito. È un attaccante nato, spero si sappia graduare. L'avversario più pericoloso rimane Carapaz,con una corazzata al suo servizio. Occhio a Foss...

Noodles
9 maggio 2022 16:05 pickett
Quanto tu scrivi é senz'altro vero,ma solo nel mondo dei sogni e dei desideri.Nel mondo reale,é vero l'esatto contrario.Tranne per quanto riguarda la storia lontana(sottolineo "lontana"),su quello puoi avere ragione,e lo ammettono gli stessi spagnoli.Ma noi stiamo parlando del presente,e del passato prossimo,non del trapassato remoto.

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