
Un grave lutto ha colpito Fabio Roscioli: l'ex prof marchigiano piange infatti la scomparsa di papà Pietro. «Papà - racconta Fabio - aveva inizatoa gareggiare nel 1953 all'età di vent'anni ottenendo buoni successi da dilettante. Purtroppo la sua famiglia era molto povera, c'era bisogno del suo stipendio e quindi papà fu costretto a lasciare il ciclismo per trasferirsi in riviera, trovando lavoro nella ferriera di Grottammare. Papà si è sposato con mamma Carla nel 1964, un anno più tardi siamo nati io e la mia gemella Orietta, era il 18 luglio, curiosamente lo stesso giorno di nasciat di Gino Bartali. Il ciclismo papà ce l'aveva nel cuore, tanto da ricominciare a correre come cicloamatore conquistando in piú occasioni il titolo di Campione Italiano di categoria. Pensate che a 75 anni fece speciale richiesta per poter continuare a gareggiare! Papà ha dedicato la sua vita per insegnare il ciclismo non solo a me, adesso pedala in cielo e mamma Carla, che è molto malata, probabilmente presto lo raggiungerà».
E ancora: «Sono tornato dalla Spagna, dove vivo, lavoro e insegno ciclismo dal 2000, proprio per stare con lui: se ne é andato fra le mie braccia, ma i suoi insegnamenti sarannos empre con me. E ringrazio tutti gli amici del ciclismo che mi hanno fattos entire la loro vicinanza in queste ore».