PATERNOSTER. «UN NATALE SERENO E POI IL PROSSIMO ANNO...»

DONNE | 25/12/2021 | 08:45
di Francesca Monzone

Il 2021 è stato un anno d’oro per i nostri azzurri e tra le maglie iridate conquistate dall’Italia c’è anche quella di Letizia Paternoster, una delle atlete più forti del movimento ciclistico italiano e internazionale. La trentina, dopo un inizio di stagione complicato, è finalmente tornata a sorride e per queste feste natalizie ha deciso di fare un augurio a se stessa e a tutti gli appassionati di ciclismo.


«Il Natale è una festa che mi piace molto, dove si sta con le persone care, augurando sempre cose belle. Spero che il 2022 sia per me una stagione splendida, piena di risultati positivi sia a livello sportivo che personale. Con l’occasione voglio fare gli auguri di Natale a tutti i nostri tifosi, che sono rimasti a casa quando non potevano venire alle corse e che sono tornati sulle strade appena è stato possibile. Nel ciclismo il pubblico è importante e dobbiamo essere grati per tutto l’affetto che ci viene manifestato».


Nel 2020 la ragazza di Cles aveva risentito della situazione legata al Covid e per lei poi c’erano stati un incidente e un infortunio al ginocchio che le avevano rallentato la ripresa e un ritorno alle gare con possibilità di successo. Anche il 2021 per Letizia non era partito nel migliore dei modi, ma lei non si è arresa, ha lavorato per il suo recupero mentale e fisico e i risultati importanti sono arrivati.

«Il 2021 è stato complicato ma allo stesso tempo ricco di emozioni sia positive che negative. All’inizio le cose non sono andate come avrei voluto ed è stato molto faticoso, poi è stato un crescendo sia a livello personale, che mentale e fisico. Ho avuto delle persone che mi hanno aiutata a rialzarmi e che mi sono state sempre vicino e grazie a loro poi sono riuscita a fare quel salto mentale, che mi ha portato ad ottenere i risultati che oggi mi riempiono di gioia».

Le lacrime e la gioia di Letizia Paternoster sono racchiuse in quelle immagini indelebili che ci riportano al mese di ottobre, quando il periodo negativo è stato del tutto cancellato dalla maglia iridata conquistata ai Mondiali di pista a Roubaix. L’azzurra ha realizzato uno dei suoi sogni più importanti, facendo sua la medaglia d’oro nella corsa a eliminazione.

«La maglia iridata in Francia è stato il momento più bello dell’ultimo biennio, sicuramente la mia rinascita, perché ho ritrovato la sicurezza in me stessa e la serenità. In quel momento ho trovato la risposta a tante domande che mi ero posta nei mesi precedenti».

Per la ragazza della Trek-Segafredo non è stato facile il percorso per tornare ai massimi livelli. Ha dovuto lavorare intensamente non solo a livello fisico, ma anche a livello mentale per ritrovare le giuste motivazioni, che l’hanno aiutata ad arrivare a conquistare il titolo mondiale.

«Per arrivare alla vittoria del Mondiale in Francia, ho dovuto affrontare un percorso di allenamento fisico, ma soprattutto mentale che mi ha portato a fare un balzo in avanti veramente importante, guadagnando quella fiducia indispensabile per raggiungere qualunque tipo di risultato. Nel 2022 vorrei andare il più forte possibile, in particolare alle gare che faremo al Nord e voglio ringraziare la Trek-Segafredo per avermi supportato in tutto il percorso che ho fatto e anche per questo sento la necessità di ricambiare la fiducia che mi hanno dato».

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COMMENTI
la verità
25 dicembre 2021 17:38 CarloBike
Se il mondiale su pista, l'avesse vinto un collega uomo, nemmeno se ne sarebbe parlato. Siete qui ancora ad amplificare un titolo anonimo. La sua collega Balsamo, l'ha vinto un vero mondiale, eppure ha 1/10 di visibilità. Chiedete la parità, ma piu' che sui risultati, vi basate sulla visibilità. E questo è un dato di fatto

carlobike
25 dicembre 2021 20:34 alerossi
il titolo mondiale maschile vinto dalla paternoster lo ha vinto viviani. e ne hanno parlato eccome. un mondiale su pista vale come un mondiale su strada, che vale quanto un mondiale di cross o di mtb. e basta con questa strada che deve essere più importante delle altre discipline. se in italia ci sono pochi talenti è perchè si guarda solo alla strada e non al di fuori di essa.

Carlobike
25 dicembre 2021 22:45 Miguelon
Hai perfettamente ragione. Tutte le maglie iridate dovrebbero avere uguale valore. Ma si sa che anche lo sport è figlio dell'epoca. Vuole tutti belli, social e glamour. Se una studia lettere e pedala vincendo non conta, perché non ha likes, mancando del quid social. Il primo a separare risultati e immagine fu Pozzato. E con la seconda campò.

@alerossi
26 dicembre 2021 11:23 CarloBike
Vai a cercarti gli articoli su Viviani. Ne troverai il giusto. La realtà è questa....pochi risultati ma tanta visibilità social = CAMPIONI. Non ti piace l'analisi ? Peccato, ma è la realtà

X Alerossi
26 dicembre 2021 11:32 Cicorececconi
Certo, un mondiale è un mondiale sulla carta. Ma tra fare qualche girata in pista o un centinaio di kmt ne passa. Se per te è uguale, va bene. Per me invece, vale ben poco la pista. E continuare ad amplificare chi ha solo questo in carriera, è un bello spot. Vedrai che su strada i risultati continueranno ad essere modesti, com'è stato fino ad ora

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