GIRO D’ITALIA 2022. SONO 6 LE TAPPE DI MONTAGNA CON 4 ARRIVI IN SALITA

GIRO D'ITALIA | 10/11/2021 | 11:00

Dopo aver svelato tutte le tappe adatte alle ruote veloci del gruppo e a seguire quelle etichettate come media montagna, il Giro d'Italia 2022 presenta le frazioni più attese, quelle di Alta Montagna che promettono spettacolo. 


Nello scoprirle in anteprima il vincitore dell’ultimo Giro d’Italia Egan Bernal ha commentato: "Con queste sei tappe di alta montagna è chiaro che anche il Giro d'Italia 2022 sarà duro. Già il primo arrivo in salita, quello sull'Etna, sarà importante e potrebbe tagliare fuori dalla lotta per la Maglia Rosa chi non si farà trovare al 100%. Poi ci saranno salite mitiche come il Mortirolo dove grandi campioni hanno scritto pagine importanti, come Pantani e tanti altri. Sarà un Giro bellissimo da vedere e da fare, e le sei tappe di montagna risulteranno decisive per la classifica generale".Queste le sei frazioni di Montagna: AVOLA – ETNA (Rifugio Sapienza): 166 km – 3590 m - ****


Tappa nell’entroterra siciliano con arrivo in salita. Da Avola si tocca il centro del Barocco Siciliano a Noto per toccare le zone di Pantalica e Vizzini nell’avvicinamento al vulcano. La salita finale, che si conclude al rifugio Sapienza come in altre occasioni, affronta un percorso inedito a modo suo. Si approccia la salita da Ragalna (come 2018), per spostarsi sul versante classico di Nicolosi (come 2011) per gli ultimi 14 km.

ISERNIA – BLOCKHAUS: 187 km – 4990 m - *****

Tappone appenninico di alta montagna. Percorso all’insù fin dai primi chilometri da Isernia verso Rionero Sannitico. Si sfiora soltanto lo storico Macerone per poi raggiungere il primo scollinamento a Roccaraso. Fino a Guardiagrele, che viene solo sfiorata, si percorre l’unico tratto abbastanza tranquillo e prevalentemente a scendere. Inizia quindi la doppia scalata al Blockhaus. Da Pretoro di raggiunge Passo Lanciano per poi scendere a Lettomanoppello e, dopo aver contornato la base della Majella, salire all’arrivo da Roccamorice come nel 2017, con il finale con pendenze in doppia cifra lungo la serie finale di tornanti.

RIVAROLO CANAVESE – COGNE: 177 km – 4030 m - ****

Tappone tipico delle Alpi occidentali con salite molto lunghe anche se senza eccessive pendenze. Partenza da Rivarolo Canavese e avvicinamento classico lungo la Dora Baltea per entrare nella Vallée fino a raggiungere il capoluogo. Si scalano quindi in rapida successione Pila fino a Le Fleurs, salita che ritrova il Giro dopo un’assenza di trent’anni, Verrogne (già scalato nel 2019) e Cogne per concludere nel Parco Nazionale del Gran Paradiso che compie 100 anni. Oltre 46 km degli ultimi 80 saranno tutti in salita.

SALÒ – APRICA (Sforzato Wine Stage): 200 km – 5440 m - *****

Tappa classica della Valtellina con una sequenza di salite alcune delle quali riscoperte dopo molti anni. Partenza da Salò per portarsi dentro la val Sabbia e dopo Bagolino scalare il Goletto di Cadino (ultimo passaggio nel 1998 in occasione della cavalcata vittoriosa di Pantani a Montecampione). Risalita la Val Camonica si scala il Mortirolo da Monno (come nel 2017) per scendere a Grosio e percorrere le strade del vino Sforzato cui è dedicata la tappa scalando Teglio (località che dà il nome alla vallata) e quindi giungere a Aprica attraverso il Valico di Santa Cristina su cui l’ultimo passaggio fu nel 1999.

PONTE DI LEGNO – LAVARONE: 165 km – 3740 m - ****

Tappa di montagna divisa in due parti. Partenza all’insù verso il Passo del Tonale seguita da un tratto di oltre 70 km sempre sostanzialmente in discesa. Dopo l’attraversamento dell’Adige si scala la salita di Palù di Giovo (feudo dei Moser), passando dalla Valle di Mocheni per raggiungere Pergine Valsugana e il finale che da sollo merita tutte le stellette di difficoltà della tappa. Dopo Pergine si scala il Passo del Vetriolo da un versante inedito e la salita del Menador con i suoi tornanti stretti e le gallerie tipiche delle strade intagliate nella roccia per ragioni belliche (si chiamava Kaiserjägerweg). Scollinato il GPM di Monte Rovere pochissimi chilometri ondulati porteranno un gruppetto molto ridotto all’arrivo.

BELLUNO – MARMOLADA (Passo Fedaia): 167 km – 4490 m - *****

Classico tappone dolomitico: l’ultimo arrivo in salita del Giro d’Italia 2022. Partenza da Belluno con una breve digressione lungo la valle del Piave tra Sedico, Santa Giustina e la Certosa di Vedana. Si entra quindi nella valle del Cordevole che si risale attraverso Agrodo e Cencenighe. Inizia lì il trittico di salite finale con il Passo di San Pellegrino (pendenze oltre il 15% dopo Falcade) seguito dal Passo Pordoi (Cima Coppi 2022) e infine dal Passo Fedaia con il famoso drittone di Malga Ciapela che sempre sopra il 10% raggiunge pendenze del 18%. Non si percorrono i Serrai di Sottoguda la cui strada è stata cancellata dalla tempesta Vaia di cui la tappa tocca molti luoghi simbolo. Dopo 14 anni la Marmolada è nuovamente sede di arrivo.

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COMMENTI
GIRO D'ITALIA 2022
10 novembre 2021 11:19 MARcNETT
Decisamente un ottimo percorso che strizza l'occhio ai fondisit veri

Attendo commenti....
10 novembre 2021 11:29 max73
Bel percorso vario, mi piace che siano state inserite 2 tappe di montagna già nella prima parte, soprattutto la tappa abruzzese. si poteva osare un po'di più nelle tappe sulle Alpi occidentali: la tappa di Cogne non mi sembra così dura soprattutto nel finale. Nel complesso un percorso equilibrato in cui anche le tappe di media montagna possono fare la differenza. PS. Attendo con ansia i commenti critici e negativi dei soliti...tipo Alerossi

Belle tappe di montagna
10 novembre 2021 14:24 59LUIGIB
Direi che il percorso del giro è bello e selettivo come da tradizione degli ultimi anni complimenti a Vegni ed ai suoi collaboratori meno a Urbano Cairo ed RCS per la presentazione e l'ingordigia sui diritti TV

Equilibrato
10 novembre 2021 14:47 Robtrav
É un giro equilibrato che mi ricorda un po quello vinto da Doumulin nel 2017 non solo per la presenza di Etna e Blockhaus, ma per un ultima settima dura, ma non durissima e per la seconda settimana con assenza di arrivi in salita selettivi. Anzi nel 2017 c'era Oropa, il prossimo anno Cogne che non presenta un finale estremamente selettivo. La seconda settimana è solo in apparenza semplice. In realtà si presta a molti possibili colpi di mano a partire dalla tappa di Genova in cui la discesa può essere molto selettiva. Se vogliamo trovare un difetto direi che manca un tappone di montagna sopra i 200 km, quello sì per gli uomini di fondo.Eppoi a me l'Etna (quarta volta in sei anni ha stufato, ma è mia opinione personale). Per me da un punto di vista ipotetico è un giro che l'Alaphilippe del Tour vinto da Bernal avrebbe potuto anche lottare per vincere. Per me promosso specie perchè inutile presentare ultime settimane estremamente dure che poi incontrano i malumori dei ciclisti in gara.

Personalmente…
10 novembre 2021 15:13 CiclistaVR
… con 4.490 metri di dislivello, io la Diamante-Potenza la inserirei di diritto nel novero delle tappe di montagna… comunque sulla parte “tapponi” direi un bel Giro.

Contro il tempo
10 novembre 2021 15:45 TourBike
Ma di cronometro oltre alla breve kermesse Ungherese? Mi pare un giro impegnativo ma per scalatori fondisti se non co sono km contro il tempo significativi.


Per non deludere Max 73
10 novembre 2021 23:33 pickett
Un arrivo + insulso di Cogne,nelle alpi Occidentali,era umanamente impossibile trovarlo.Il Mortirolo da Edolo é una salita come tante,inserita in una tappa disegnata coi piedi.E le crono?Forse ce ne sarà una alla fine,a Verona,vedremo di quale chilometraggio.Quanti Mondiali deve vincere Ganna per godere di un briciolo di considerazione?Tutto sommato,un brutto percorso.

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