L'ORA DEL PASTO. MOSER, MOSERONE, MOSERISSIMO

LIBRI | 29/08/2021 | 08:13
di Marco Pastonesi

In copertina Francesco Moser allora. Un’immagine della Parigi-Roubaix 1977, in bianco e nero. Un tratto infernale in pavè, fra motociclisti e spettatori, lui in con maglia Sanson, mani strette al manubrio, orologio al polso, capelli neri al vento, occhi feroci, naso aerodinamico, piedi ingabbiati nei pedali. Anche quando non vinceva, o forse soprattutto quando non vinceva (quell’anno alla Roubaix giunse tredicesimo, poi vi avrebbe trionfato tre volte consecutivamente), Moser in bicicletta era un bellissimo cavaliere della resistenza.


In quarta di copertina Francesco Moser ora. Un ritratto, di profilo, in bianco e nero. I capelli, bianchi, ravviati indietro, come esposti al vento. La fronte, solcata dalle rughe, come eredità di avventure, come cicatrici di fatiche. Gli occhi, profondi, di chi ne ha viste, belle, brutte, tante. Le guance, scavate, segnate, come pietre scheggiate. Il naso, scultoreo. E la bocca, socchiusa. Moser, a settant’anni, è ancora più bello di prima.


“Francesco Moser” (prefazione di Bernard Hinault, testi di Beppe Conti, foto di Remo Mosna, Azzurra Publishing, 152 pagine, 12,90 euro) è il libro che celebra il compleanno rotondo di quel “ragazzino di una valle in Trentino – come recita il sottotitolo – andato alla conquista dell’Italia e del Mondo”, un album illustrato e raccontato che Francesco dedica ai genitori, papà Ignazio (“Non si stancava mai, lavorava la campagna, costruiva i tetti delle case, i ferri per i buoi, avevamo addirittura a Palù di Giovo una stazione di monta per le mucche. Qualcuno dice che ho ereditato la sua forza”) e mamma Cecilia (“Credo abbia consumato i banchi della Chiesa del nostro paese nel pregare per me quando correvo fra i professionisti”).

C’è il clan dei Moser impegnato a sfogliare le pannocchie di grano (Francesco, bambino, fra le gambe di Aldo, già corridore). C’è Francesco in maglia rosa, gialla, tricolore, ciclamino, azzurra, iridata. C’è Francesco mani alte al manubrio, mani basse sul manubrio, mani al cielo. C’è Francesco nel fango, nella polvere, sulle pietre, sulla punta della sella, sui pedali, su una sedia al “Processo alla tappa”, dietro motori. C’è Francesco con Bartali, Martini, Gimondi, Merckx, De Vlaeminck, Maertens, Saronni. C’è il Francesco primo nel cronoprologo a Charleroi, in Belgio, al Tour de France 1975: “Salii sul palco emozionato il giusto a indossare la maglia gialla e scoprii che su quella maglia era già incollato in bella vista l’adesivo con il nome dello sponsor, la Molteni. Lo sponsor di Merckx. Il mio era la Filotex. Avevano già pensato a tutto gli organizzatori. E dissi loro di cambiare in fretta quella scritta”. C’è il Francesco del Mondiale 1978: “Knetemann – scrive Conti – arranca dietro di lui e lo supplica di non staccarlo. Gli basta arrivare in volata per apparire nella foto. Moser abbocca alla sceneggiata dell’olandese, abbozza la consueta volata lunga di potenza per alzare le braccia sul traguardo, ma il rivale – che sprinta al riparo dal vento contro le transenne – non molla...”. C’è il Francesco di una spietata rivalità rusticana: “Ho corso con la mia squadra sempre contro Saronni. Per farlo perdere. Perché alla Tirreno-Adriatico non ha rispettato certi patti. Ci sono riuscito a farlo perdere, sono contento”.

Moser è stato l’ultimo dei corridori antichi ed eroici e il primo di quelli scientifici e tecnologici. Moser non si è mai tirato indietro, né a pedali né a parole. Moser è sempre rimasto montanaro, di casa e di spirito. Moser – parole sue – “un passo alla volta, e con i piedi ben piantati per terra, nessuna meta è irraggiungibile”. Moser lo sceriffo. Moser, Moserone, Moserissimo. Moser settantenne.

 

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Il passista polacco Marcin Budzinski è il 20° corridore del team MBH Bank Ballan CSB Colpack. Nato il 24 aprile 1998, alto 1, 78 m per un peso forma di 70 kg, è un atleta che predilige le gare di...


Tra i giovani corridori che hanno maggiormente impressionato in questa stagione c’è Paul Magnier, il ventunenne della Soudal – Quick Step che nel 2025 ha ottenuto 19 vittorie. Lo abbiamo visto a fine stagione trionfare al Tour of Guangxi, dove...


Si avvicina l'appuntamento con La Notte degli Oscar, che segna la conclusione ideale della stagione 2025 e traghetta verso una nuova avventura. Di scena ci saranno, come sempre, i migliori atleti dell'anno in ogni categoria: ve ne presentiamo uno al...


Piccola spigolatura circa un datato, datatissimo, documento (se vogliamo chiamarlo così…), qui riprodotto, che testimonia il senso d’appartenenza, orgogliosa di un passato quasi remoto, e sempre gelosamente custodito e talvolta esibito negli anni, sempre conservato con cura nel portafoglio, proprio...


La fascetta di sicurezza K-Traz Zip3 XL può essere il giusto alleato per un momento di sosta o per fissare la bici ad un palo in un bel viaggio in bikepacking. Semplice, leggera ed efficace ha tutto quello che serve per...


In un setting e un palco degni di X-Factor per preparazione, attenzione ai dettagli e giochi di luce, la Space 42 Arena di Abu Dhabi oggi ospiterà gli UCI Cycling Esports World Championships 2025. Ad organizzarla è la piattaforma MyWhoosh...


Chi nasce a Novi Ligure, “città dei campionissimi”, in bicicletta è obbligato a ben figurare. Infatti Gabriele Peluso nella stagione su strada 2025 in maglia Ecotek bella figura l’ha fatta più volte: ha vinto una tappa più la classifica finale...


La Israel Premier Tech si prepara a cambiare pelle in vista della prossima stagione e annuncia attraverso i social che ci sono novità in arrivo: «La stagione 2026 è dietro l'angolo e un nuovo capitolo ci aspetta! - ha scritto...


Per il secondo anno consecutivo Abu Dhabi e la Space 24 Arena si preparano ad ospitare le finali degli UCI Cycling Esports World Championships, in programma sabato 15 novembre. I migliori 40 atleti specializzati (20 uomini e 20 donne) si...


Gli indizi si stanno susseguendo e portano tuti in un’unica direzione: Mathieu Van der Poel sta pensando sempre più concretamente al triathlon. Qualche giorno fa vi abbiamo parlato della scommessa con il suo amico e compagno di allenamento Freddy Ovett,...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024