
Vincenzo Nibali, intervenuto al Processo alla Tappa, ha fatto una dichiarazione d'amore al Giro d'Italia: «Per l'infortunio che ho avuto a tre settimane dalla grande partenza sarebbe stato più facile non presentarmi al via di questo Giro, invece ho scelto di venire perchè a me questa corsa ha dato tantissimo. Negli ultimi giorni tutta la Trek-Segafredo è stata davvero sfortunata, ma non molliamo e onoriamo la corsa. Il pubblico mi sta dimostrando grande affetto, anche se non sono davanti, gli incitamenti mi danno grande morale».
I tifosi aspettano il morso dello Squalo, che anche se ad ottobre compirà 37 anni, resta l'uomo simbolo del ciclismo tricolore. «Purtroppo le sensazioni non sono mai state il massimo, ma ormai mancano due giorni alla fine e bisogna stringere i denti. Le persone mi aspettano, non mollo mai anche per loro. Domani, se le gambe mi assisteranno, cercherò di andare in fuga, poi vediamo... Yates può ancora vincere il Giro? Sarà difficilissimo, di certo se vuole provare a far saltare il banco deve far gara dura dal San Bernardino».
Infine una battuta in chiave Tokyo2020: «L'avvicinamento ai Giochi Olimpici sarà importante, bisognerà andare per gradi, prima di tutto dovrò dimostrare al CT Cassani di andare forte e meritarmi la convocazione. Finiamo il Giro, poi ci penseremo».
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