DIECI FACCE DA AMSTEL

PROFESSIONISTI | 17/04/2021 | 09:00
di Angelo Costa

Non dello stesso rango di quelle catalogate come monumenti, l’Amstel ha comunque la tradizione e l’albo d’oro di una classica vera: in 55 edizioni, da Merckx in giù i grandi cacciatori di corse di giornate la firma ce l’hanno lasciata più o meno tutti. Oltre a essere la porta d’ingresso della settimana delle Ardenne e la festa nazionale d’Olanda, la corsa della birra ha una discreta valenza tecnica: su una distanza di poco inferiore alle classiche più nobili (219 i chilometri previsti quest’anno) distribuisce tutte le colline che possono offrire i Paesi Bassi, con qualche strappo ripetuto come il Cauberg che a lungo andare finisce per restare sulle gambe. Cancellata un anno fa a causa della pandemia, l’Amstel si ripresenta in formato blindato: l’intera area del circuito di 16,9 chilometri che verrà ripetuto tredici volte, con un giro finale accorciato di un chilometro, verrà chiusa in anticipo a turisti, pedoni e cicloamatori, vietando così la presenza di pubblico durante la gara, fatta eccezione ovviamente per chi abita sul percorso. Assente l’ultimo vincitore Van der Poel, proiettato verso l’Olimpiade in mountain bike, il pronostico si apre a più di un corridore: ecco i dieci che hanno più possibilità di farcela.


Julian Alaphilippe. Vince perché ha voglia di mettere il suo nome in un albo d’oro che gli manca, perché vuol festeggiare degnamente il rinnovo triennale del contratto, perché una classica in maglia iridata ancora non l’ha centrata. Non vince perché il suo obiettivo sono Freccia e Liegi e qui c’è gente più motivata di lui.


Sonny Colbrelli. Vince perché è in forma al punto giusto, perché in questa corsa è sempre stato tra i protagonisti e ha pure centrato un podio, perché finora ha seminato tanto e raccolto meno di quanto meritasse. Non vince perché gli manca sempre l’attimo giusto da cogliere per fare centro.

Marc Hirschi. Vince perché queste sono le sue corse, perché esser partito in ritardo gli consente di avere il pieno di energie, perché sembra aver fatto in fretta a trovare la forma adatta per le classiche. Non vince perché ancora non ha disputato gare oltre i duecento chilometri e alla fine conta.

Michael Matthews. Vince perché è la classica che in carriera ha interpretato meglio, perché nell’ultimo mese ha visto la sua forma lievitare per questi appuntamenti, perché ha una squadra intera a disposizione. Non vince perché c’è sempre chi sfugge al suo controllo, impedendogli di arrivare a giocarsela. 

Thomas Pidcock. Vince perché il successo nella Freccia del Brabante gli ha dato la certezza di esser pronto, perché fa parte della razza che va forte ovunque, perché non è di quelli che quando centra un risultato si accontenta. Non vince perché non sempre basta essere al top per fare risultato.

Primoz Roglic. Vince perché è nella forma migliore, perché in vista delle Ardenne fare centro aiuta anche il morale, perché non è la prima volta che si presenta in una corsa per lui inedita e la conquista. Non vince perché preferisce lasciar spazio a Van Aert e pensare al bis nella Liegi.

Matteo Trentin. Vince perché a forza di star davanti prima o poi davanti a tutti ci finisce, perché ha clima e percorso adatti alle sue caratteristiche, perché merita di avere una giornata in cui gli va tutto dritto. Non vince perché avere in squadra Hirschi significa anche dover rinunciare a qualcosa.

Alejandro Valverde. Vince perché su queste strade lo sa far meglio di tutti, perché c’è andato vicinissimo già tre volte (due secondi e un terzo posto), perché dopo cinque Freccia Vallone e quattro Liegi vuol completare la collezione. Non vince perché anche un fuoriclasse a quasi 41 anni deve arrendersi alla giovane concorrenza.

Wout Van Aert. Vince perché di classiche importanti quest’anno non ne ha ancora vinte, perché può finalmente correre questa da primattore, perché ha il tracciato ideale per fare la differenza. Non vince perché dopo 50 giorni a tutto gas la spia della riserva comincia ad accendersi.

Greg Van Avermaet. Vince perché fin qui ha ronzato intorno a ogni bersaglio, perché come altri non ha sulle gambe la fatica della Rubè, perché insieme a Stuyven rappresenta l’alternativa belga più credibile a Van Aert. Non vince perché uno più veloce di lui a scappare o a far lo sprint lo trova sempre.

Copyright © TBW
COMMENTI
E Gasparotto?
17 aprile 2021 17:04 Alameda
E' la sua corsa

Pidcock...
17 aprile 2021 18:38 kuoto
Se proprio non dovesse essere un italiano a vincere spero lo faccia lui...

Gasparotto
17 aprile 2021 19:35 marchetto
...si è ritirato l'anno scorso...

X Alameda
17 aprile 2021 20:04 lele
Gasparotto non corre più.

favoriti
18 aprile 2021 00:49 fransoli
toglierei sensa dubbio van avermaet (perchè l'età non è dalla sua e non ha la classa di Valverde) e colbrelli (che tanto qualcuno che lo batte lo trova sempre)... qualche dubbio sulla condizione di hirshi

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Quando una fuga arriva al traguardo, per le squadre che non sono riuscite ad inserire un proprio uomo nell’attacco, è sempre un piccolo smacco. Soprattutto se in fuga ci sei quasi sempre e in brevi corse a tappe come il...


Trionfo italiano sulle strade del Tour of the Alps 2024 grazie ad un grande Alessandro De Marchi. Il Rosso di Buja è arrivato tutto solo sul traguardo di Stans (frazione partita da Salorno, 190, 7 i chilometri da percorrere) al...


Buone notizie per Jonas Vingegaard: il ventisettenne danese, coinvolto nella bruttissima caduta nella quarta tappa del Giro dei Paesi Baschi, è stato finalmente autorizzato a lasciare l'ospedale di Vitoria. Il due volte vincitore del Tour de France è rimasto ricoverato...


Ancora un caso di problemi cardiaci che portano all'interruzione di una giovane carriera. A postare il messaggio è la SD Worx-Protime, la squadra numero uno del mondo, che annuncia lo stop per Anna Shackley, ciclista britannica, classe 2001. Ecco il...


Una domenica a tutto ciclismo, quella che ci attende il 21 aprile con il Bikefestival Lodigiano che si svolgerà a Graffignana con la regia organizzativa del Pedale Casalese Armofer del presidente Mario Massimini e del general manager Luca Colombo che...


Segnatelo in agenda con il circolino rosso: quello di domenica 21 in diretta su tuttobiciweb è un papuntamento di quelli da non mancare. Il clou della giornata dedicata al Bikefestival Lodigiano che si svolgerà a Graffignana sarà il 4° Memorial...


A Vinitaly si parla come sempre anche di promozione enogastronomica, territorio e sport. Allo stand Astoria Wines ieri si è tenuto l’appuntamento oramai fisso con l’apertura della prima bottiglia ufficiale del Giro d’Italia di ciclismo, che i vini della cantina...


Alessandro Vanotti è pronto ad affrontare una nuova corsa. Stavolta non in sella ma nel segreto dell’urna. Il 43enne ex professionista lombardo, infatti, sarà candidato alla poltrona di sindaco della sua Almenno San Salvatore, in provincia di Bergamo. Vanotti guida...


L'emozione di correre sulle strade di casa si è trasformata in una serie di problemi per il Team DSM firmenich PostNL al termine della Amstel Gold Race: Oscar Onley e Warren Barguil sono stati costretti al ritiro e per loro...


Il Giro d’Italia si prepara a tornare sul Muro di Ca’ del Poggio e a San Pietro di Feletto c’è chi sta progettando una grande festa rosa che rinnovi il ricordo di due anni fa, quando ventimila persone applaudirono il...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi