Ma quanti «strappi» alla Liegi

| 27/04/2008 | 19:31
E' la più anziana, la più dura con il Lombardia, la più «strapposa» di tutte. Sì, è la classica delle «cotes» degli strappi e lo strappo più grosso l'hanno fatto oggi gli organizzatori della Liegi, che poi sono quelli del Tour, che poi sono quelli che predicano rigore ma solo con chi vogliono loro e quando vogliono loro. Lo strappo più grande è stato fatto al mattino, quando hanno permesso ad Alejandro Valverde, il signor «Valv Piti», di prendere il via alla «Doyenne». Per Valverde - è giusto ricordarlo - si è espresso il Tas poco prima del Mondiale di Stoccarda, ma è anche bene dire che non l'ha scagionato dalle vicende legate all'«Operacion Puerto», ha solo detto «che al momento non c'è nulla a carico del corridore, e quindi può correre». Certo, non c'è nulla a carico di Valverde e compagnia perché nessuno si è preso la briga di indagare, di approfondire la cosa. Né gli organizzatori dell'Aso, né l'Uci, né tantomeno i team di Pro Tour, che fanno tutti la voce grossa per alcuni corridori, mentre per altri tacciono bellamente, alla faccia dei codici etici, dell'equità e dell'uniformità di giudizi. E' vero, recentemente la Wada e l'Uci sono state rispedite al mittente dal giudice 31 di Madrid. Le sacche di sangue in loro possesso non possono essere utilizzate per provvedimenti sportivi (per Basso la Procura Antidoping del Coni non si è fatta alcun tipo di problema...). Solo in un caso però il Giudice 31 sarebbe disposto a mettere a disposizione quel materiale. Che ci sia una squadra disposta a chiarire la posizione dei propri corridori sospettati, e con il beneplacito di tali corridori, potrebbe avere quelle sacche per chiedere successivamente il confronto del DNA. Se così stanno le cose, le squadre di Pro Tour che reclamano il «codice etico», l'Aso che reclama chiarezza e pulizia, l'Uci che reclama solo contro Caruso, Petacchi, Scarponi e pochi altri mentre fa orecchie da mercante sulle vicende di Vinokourov, Kashechkin e Valverde, perché non fanno pressione su quei team e su quei corridori che si portano addosso l'onta del sospetto? Questo lo si può fare. Questo lo si deve fare. Fin quando non si sottopongono all'esame del DNA non corrono. E' così semplice.
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