SOBRERO A BLABLABIKE. «DA GANNA IMPARO MOLTO, MA D'INVERNO GLI INSEGNO IO...»

INTERVISTA | 22/02/2021 | 08:21
di Nicolò Vallone

A metà maggio compirà 24 anni Matteo Sobrero, uno dei prospetti italiani che l'anno scorso hanno compiuto il grande salto e hanno potuto mettere in mostra le loro qualità nel professionismo mondiale. Dopo le prime pedalate in Viris Vigevano e Colpack, nel 2018 è entrato nell'alveo Dimension Data e nel 2020 ha esordito nel World Tour in NTT. Quest'anno il team sudafricano è diventato Qhubeka Assos, ma Sobrero è uno dei tanti elementi che per il 2021 hanno trovato un'altra sistemazione: dopo il ritiro di gruppo in Spagna e un periodo da solo in Liguria, con allenamenti vista mare, da ieri sta affrontando l'UAE Tour per la sua nuova squadra, la Astana.


Con matura simpatia, Matteo ci ha accompagnato in una piacevole chiacchierata sui temi legati alla sua vita ciclistica e non, passata e futura:


IL RITIRO IN SPAGNA - «Mi son trovato subito bene con tutti, forse anche perché è una squadra molto italiana tra organico e staff. Abbiamo fatto tanti chilometri e tante ore in bici, divisi in gruppi di dieci, sempre con bel tempo e strade poco trafficate.»

COMPAGNI RITROVATI - «In Astana c'è Aleksandr Vlasov con cui ero stato compagno nel 2016 alla Viris, al mio primo anno nei dilettanti. Mentre un paio di compagni di NTT sono passati con me in Astana. Come Stefan De Bod, sudafricano che ha fatto tutta la trafila in Dimension Data. Nel 2018 ha vinto il Palio del Recioto e per la stagione successiva il team l'ha promosso in World Tour (Sobrero avrebbe vinto la stessa gara nel 2019 per essere premiato anche lui con la promozione nella massima categoria l'anno dopo, ndr). Nel 2020 ci siamo quindi ritrovati nella ormai NTT, e ora il passaggio in Astana. Ma esserci trasferiti nella stessa squadra non è stata una cosa voluta, l'abbiamo scoperto "casualmente". Esattamente come con Samuele Battistella...»

"A BRACCETTO" CON BATTISTELLA (2019: in Dimension Data, cat. Under 23, Sobrero campione italiano a cronometro e Battistella campione del mondo in linea. 2020: promossi entrambi in NTT, primo anno World Tour. 2021: passati entrambi alla Astana) - «L'ho conosciuto quando è arrivato in Dimension Data dalla Zalf e si è creata subito una grande intesa, soprattutto a inizio stagione quando abbiamo corso tanto insieme, riuscivamo a stare davanti in gara, ci capivamo (nel Recioto vinto da Sobrero nel 2019, Battistella arrivò secondo, ndr) e siamo sempre andati in ritiro in altura insieme. C'è un bellissimo rapporto. Al Tour de Langkawi 2020 Samuele ti ha detto di dover ancora capire che tipo di corridore sia? Abbiamo condiviso a lungo lo stesso problema!»

LE CARATTERISTICHE - «Tanti mi reputano un cronoman. In realtà, per quanto sicuramente mi difenda nelle corse contro il tempo perché fin da quando ero un Allievo ho investito molto sulle crono, sia come fisico che come caratteristiche non sono uno specialista come Filippo Ganna o Edoardo Affini, per citare due italiani. Mi vedo più come passista-scalatore, un corridore completo da corse di un giorno o tappe di un giro. Tuttavia, come Battistella, ancora non l'ho ancora capito al 100%»

LA NTT - «Mi hanno cresciuto negli ultimi due anni da Under e mi hanno permesso di fare il salto di qualità correndo praticamente sempre in Italia perché avevano base a Lucca. Mi sono trovato benissimo, grazie anche al preparatore inglese Elliot Lipski che mi ha cresciuto nei tre anni tra Dimension Data e NTT. L'anno scorso, all'esordio da professionista ho pure avuto l'opportunità di partecipare subito al Giro d'Italia. Mi è dispiaciuto come sono andate le cose alla fine, ma ho dovuto prendere delle decisioni perché fino all'ultimo non si sapeva cosa ne sarebbe fatto della squadra. Ci hanno lasciato tutti liberi, quindi potevo trovare liberamente accordi con un'altra squadra anche se avrei avuto ancora un anno di contratto con la NTT. E proprio al Giro ho ricevuto l'offerta dell'Astana.»

IL GIRO PASSATO - «La partecipazione dell'anno scorso è stata un sogno che si avvera. Per di più finirlo, e con qualche soddisfazione personale (Sobrero ha centrato un 7° posto nella cronometro iniziale a Palermo e un 15° nella seconda tappa Alcamo-Agrigento, ndr) è stato molto importante per la mia crescita. L'obiettivo che avevo a inizio Giro era arrivare alla tappa di casa, la penultima, che partiva dalla mia Alba per arrivare al Sestriere. Mi ero prefissato quel traguardo e questo mi ha aiutato ad arrivare fino in fondo. Già prima del lockdown la squadra mi aveva parlato della possibilità di fare il Giro: io ero un po' perplesso, ero al primo anno professionista, non sapevo bene come funzionassero andature e ritmi diversi in questo mondo, ho detto "Se lo dite voi mi fido, mi preparerò al meglio..." poi c'è stato il lockdown ma mi hanno confermato di volermelo far fare. Ed è andata bene! Il mio compito principale era di aiutare Domenico Pozzovivo, quindi mi sono concentrato sulle cronometro. L'unico rammarico, al limite, è di essere rimasto fuori dalla top ten per una posizione nella crono di Valdobbiadene.»

IL GIRO FUTURO - «Anche quest'anno in Astana parteciperò al Giro, il nostro capitano sarà Vlasov, che è giovane ma ha dimostrato di poter far bene. Per me avrà un sapore particolare la terza tappa, che poco prima dell'arrivo a Canale passerà da Alba. Sarà un'emozione essere di nuovo lì con la corsa Rosa! L'anno scorso il team è stato sfortunato (ritiri-lampo di Miguel Angel Lopez e proprio Vlasov, e poi il nostro connazionale Manuele Boaro, ndr) e vuole riscattarsi ottenendo qualche buon risultato.»

IL RAPPORTO CON FILIPPO GANNA (i due sono grandi amici, oltre che "cognati": Sobrero è fidanzato con Carlotta, sorella di Filippo) - «Ci conosciamo da tanto tempo, da quando lui ha cominciato ad andare in bici: siamo venuti su tutti e due dalla stessa "scuola giovanile", quella di Marco Della Vedova. E poi siamo stati uniti da tanto altro, ci sentiamo spesso... Restando nell'ambito ciclistico, dato che è professionista da più anni di me e sta facendo ottimi risultati, mi piace molto confrontarmi con lui e ascoltare i suoi consigli, soprattutto per quanto riguarda le cronometro. Uno che le vince veramente tutte ha tanto da insegnarti! Finita la stagione, però, in inverno, sono io a insegnargli molto. Ma su un altro mondo, quello del vino: amiamo degustare vini, lui mi chiede che ne penso e gli faccio un po' di scuola.»

PASSIONE DI FAMIGLIA - «Se posso insegnare qualche trucchetto a Ganna è perché sono cresciuto in un'azienda vitivinicola, fin da bambino ero immerso nelle vigne. Al pomeriggio, dopo la scuola, mi piaceva prendere la mia bici e andare a trovare i miei che lavoravano. Pedalando per svago in mezzo ai filari per vedere cosa faceva mio papà nelle vigne, mi sono appassionato a due "materie contemporaneamente". Alle superiori infatti ho studiato agraria, mentre muovevo i primi passi da ciclista vero e proprio. Quando sono diventato professionista ho dovuto lasciare un po' il vino, ma l'azienda c'è sempre e un giorno tornerò a coltivare questa passione.»

LEGAME TRA VINO E CICLISMO - «Innanzitutto l'Italia ha una cultura agricola ed enogastronomica immensa, quindi ci sta che molti investano sul vino. E poi chi vive in campagna e in mezzo alle vigne tocca con mano il sacrificio e la voglia di lavorare con pazienza, cose che poi si riflettono in un lavoro duro come quello del ciclista.»

DAL VINO A... VINOKOUROV - «È stato in ritiro con noi a Benidorm, l'ho conosciuto lì. La squadra ora è diventata in parte canadese (il nome completo del team da quest'anno è Astana - Premier Tech, ndr) e non è più soltanto sua, ma è sempre presente e mantiene una grandissima passione. Qualcosa che ti resta addosso quando sei stato un corridore di così alto livello.»

IL CALENDARIO 2021 - «Avrei dovuto cominciare con la Valenciana, ma l'hanno cancellata. Il debutto stagionale è avvenuto invece in quella che nei piani originari doveva essere la mia seconda corsa: l'UAE Tour. Poi bisogna un po' vedere, anche perché stanno continuando a saltare gare. Di sicuro farò l'avvicinamento al Giro, a cui come detto prendero parte con capitan Vlasov. I Giochi di Tokyo? Le Olimpiadi sono quanto di più importante si possa vincere, ma a questa edizione non ci ho nemmeno pensato. Sono ancora giovane e ho dimostrato sì qualcosa, ma non da meritarmi già un'Olimpiade. Intanto penso a iniziare al meglio quest'annata, che spero sia piena di soddisfazioni.»

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