
Queste poche righe non sono per mettere, come si suole dire, “i puntini sulle i” ma piuttosto collocare e pronunciare con l’accento – tonico in questo caso – al posto giusto, il cognome del brillantissimo vincitore della prova tricolore juniores di Montegrotto Terme di sabato 5 settembre 2020.
Il portacolori del glorioso Club Ciclistico Canturino 1902 (anno della sua fondazione) del presidente Paolo Frigerio e dei suoi efficienti collaboratori, indossando la maglia della rappresentativa regionale lombarda, è già titolare di una storia sportiva e, soprattutto umana, di specifico spessore e rilevanza, ha sicuramente diritto a essere indicato con il cognome pronunciato in modo corretto con l’accento tonico che cade sull’ultima vocale o: Montòli quindi, come ben sanno e pronunciano correttamente gli addetti ai lavori che seguono il ciclismo giovanile e, come pareva pronunciare lo speaker della manifestazione, udibile in sottofondo, in secondo piano se così si può dire, rispetto al commento delle immagini della sintesi Rai, in differita, trasmessa nella giornata di martedì 8 settembre che indicava e riferiva sempre Mòntoli.
Fra possibili altri precedenti in materia d’accenti tonici ve ne sono alcuni riguardanti, fra l’altro, anche illustri personaggi delle due ruote come la difficoltà d’imporre il corretto Bartali, riferito al grande Gino e a suo fratello Giulio, rispetto al Bartàli che, soprattutto negli anni iniziali della carriera, pronunciavano in varie parti, soprattutto al di fuori della Toscana.
Un altro caso è quello riferibile a Raffaele Marcòli, il cui cognome corretto è quello con l’accento tonico sulla o, come hanno a più riprese testimoniato e assicurato i suoi amici e fan dello sfortunatissimo velocista di Turbigo, in provincia di Milano, nato nel 1940 e perito in un incidente stradale, unitamente alla fidanzata, sulle strade del lago Maggiore, a fine agosto 1966. Era un fortissimo velocista-finisseur, nel pieno di una carriera che gli aveva già riservato notevolissime soddisfazioni in giri a tappe e in varie classiche in linea di primo rilievo.
Per unanime parere dei suoi amici e concittadini fu il telecronista Rai Adriano De Zan a iniziare a pronunciare Màrcoli in trasmissione e Màrcoli è stato poi per sempre, almeno in campo ciclistico, non tenendo conto delle segnalazioni fattegli pervenire. I suoi parenti sono restati, e rimangono tuttora con il cognome Marcòli.
“Quisquilie, pinzillacchere”, direbbe Totò con il grande Jannacci che aggiungerebbe “la televisiun la g’hà na forsa de leun”.
Intuibilissima è la traduzione in lingua italiana.
In conclusione: forza Montòli - ora e sempre - con l’accento tonico sulla seconda o però.
g.f.
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