LONGO BORGHINI. «ROUBAIX E TOUR, MI SEMBRA UN SOGNO»

DONNE | 10/05/2020 | 12:08
di Alessandra Giardini

Quando ti dicono che anche tu puoi andare all’inferno, quella è la vera parità. Ecco perché la prima edizione della Parigi-Roubaix per le donne è la rivoluzione applicata: è il mondo che cambia, anzi, che è già cambiato. E se qualcuno non se n’era accorto, peggio per lui. La risata di Elisa Longo Borghini arriva fino in fondo al cuore. «Quando mi è arrivato il calendario per mail e ho visto la Roubaix, ho semplicemente pensato che si fossero sbagliati, che mi avessero mandato quello maschile. Poi ho capito, e non ci potevo credere. La Roubaix esisteva soltanto nei nostri discorsi, fra ragazze, ne parlavamo in pullman, chissà se la vedremo mai dicevamo. E’ un sogno che si avvera. Strano vero? Da una stagione mutilata è uscita la Roubaix, come un fiore nel deserto».


Elisa parla spesso per immagini poetiche, dice cose che ti incantano. E’ un simbolo del nostro ciclismo: a ventotto anni ha vinto un Giro delle Fiandre, un bronzo ai mondiali del 2012, è stata quattro volte campionessa italiana (tre a cronometro). E poi un bronzo ai Giochi di Rio, lei che l’Olimpiade gliela raccontavano quando era una bambina, prima di spegnere la luce. La mamma, Guidina Dal Sasso, ha gareggiato in tre edizioni dei Giochi, nello sci di fondo. Ferdinando, il papà, è stato il tecnico responsabile dei materiali nella Nazionale per cinque Olimpiadi. Paolo, suo fratello, l’ha preceduta nel ciclismo con undici anni da professionista al fianco di gente come Basso, Sagan e Nibali. Adesso è Elisa ad essere in squadra con Vincenzo, alla Trek-Segafredo.


Com’è stato il rientro in strada dopo quasi due mesi?

«Strano ed emozionante. Appena uscita dal portone mi sono chiesta: riuscirò a curvare, ad alzarmi in piedi, avrò ancora la coordinazione? E’ stata un’esperienza forte, rivedere il mondo con occhi diversi».

Che mondo ha trovato?

«Mi è sembrato di uscire da una bolla e ritrovarlo fermo immobile all’8 marzo, mi sono guardata molto in giro, cespugli più folti, erba alta, gente che metteva a posto casa, una specie di lento risveglio dopo che qualcuno aveva schiacciato un bottone e ci aveva messi in pausa. Sono andata subito in montagna, a cercare la salita, e ho visto un falco e animali che di solito non vedi vicino alla strada, è bastato stare lontani per un po’ e la natura è tornata padrona».

L’aria più pulita, l’acqua più trasparente.

«Credo che sia una lezione che tutti dovremmo imparare: non siamo i padroni del mondo, siamo semplicemente degli ospiti. Abbiamo capito che con la tecnologia si può anche lavorare da casa, magari non sempre, inquinare meno, e perché no usare di più la bici».

Com’è stato questo periodo di pausa?

«Non ero mai stata ferma così tanto, neanche quando mi ero fratturata la cresta iliaca. Io sono fatta a modo mio, i rulli non mi piacciono, prima facevo fatica a fare 50 minuti, ma bisogna sempre adattarsi. Non vedo l’ora di correre, quest’anno non l’ho ancora fatto: avrei dovuto debuttare il 29 febbraio ma ho avuto l’influenza. Ho messo un po’ in pausa anche la vita, perché dovevo andare a vivere con il mio fidanzato ma sono slittati i lavori e in questo periodo non ci siamo visti: io a Ornavasso, lui ad Arona».

Adesso c’è anche un calendario.

«Sono entusiasta, almeno c’è un punto di partenza. Poi bisogna vedere come andranno le cose con questa emergenza».

La Roubaix la farà?

«Sì, il pavè non mi dispiace, io al Nord mi difendo abbastanza bene, dunque proverò anche questa».

E si parla anche del Tour de France. 

«Sarei contentissima, sarebbe un palcoscenico grandioso. Ma sto con i piedi per terra, finché non lo vedo scritto nero su bianco non ci credo».

Come immagina la ripartenza del ciclismo?

«Suddividere i team per fasce geografiche mi sembra un’idea intelligente, certo sarà tutto molto più complicato, tempi più lunghi, costi più alti. Mi auguro si possa cominciare a porte aperte, anche se la vedo dura. Per fortuna la squadra si sta rivelando quella che credevo, tiene molto alle persone. E anche le Fiamme Oro mi stanno sostenendo».

La sua squadra ha puntato molto sul ciclismo femminile.

«Il mercato sta prendendo quella strada, anche a livello di bici e di abbigliamento. La Trek ha investito molto, come promozione e visibilità siamo alla pari dei nostri colleghi. Per quest’anno l’UCI ha riconosciuto il diritto alla maternità, il minimo salariale, adesso ci vogliono soltanto le corse».

dal Corriere dello Sport-Stadio

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Con una splendida azione nelle battute conclusive Isaac Del Toro ha vinto la prima tappa della Vuelta Asturias Julio Alvarez Mendo, da Cangas del Narcea a Pola de Lena di 179 chilometri. Il talento messicano della UAE Team Emirates ha...


Non è esagerato definire la Toscana in cima al mondo, non per i risultati degli atleti quanto in campo organizzativo. Non solo per la partenza del Tour de France da Firenze del 29 giugno, ma anche per le tante altre...


Il 23enne  Frank van den Broek è il nuovo padrone del Presidential Cycling Tour of Türkiye, arriva dai Paesi Bassi e vincendo la tappa regina della corsa si è portato al comando della classifica generale con soli 4” di vantaggio...


Con tanto di arrivo spettacolare e inchino di ringraziamento al pubblico, Alexis Guérin (Philippe Wagner-Bazin) ha vinto per distacco la seconda tappa del Tour de Bretagne, la Milizac-Guipronvel - Pontivy di 206, 2 km. Alle sue spalle nell'ordine Tibor Del...


La DSM firmenich PostNL continua a dominare il Presidential Cycling Tour of Türkiye e arriva a quota quattro vittorie in questa edizione: la sesta tappa, la tappa regina da Kuşadası a Manisa (Spil Dağı) di 160.1 km, ha visto il successo...


L’ufficialità è arrivata poco fa: la Laboral Kutxa - Fundación Euskadi da domenica affronterà la Vuelta España Femenina con una formazione a “trazione italiana”. A guidare il quartetto di nostre connazionali nelle otto tappe in programma sarà Nadia Quagliotto che,...


  La trentina Giada Borghesi è una delle italiane più in forma di questo scorcio di stagione. La legge dei numeri lo dimostra: è  costantemente nelle posizioni nobili degli ordini d’arrivo in corse internazionali. Al difficile Grand Prix di Chambery,...


La 785 Huez rappresenta tutto quello che serve se siete alla ricerca di una bicicletta altamente performante, un prodotto destinato ai ciclisti più sportivi ed esigenti, quelli che puntano ai passi e alle salite più dure. In questo modello LOOK inserisce alta tecnologia...


Più che una riflessione vuole essere una storia, che riguarda il sottoscritto e un amico mio e del ciclismo come Moreno Moser, ex professionista e oggi più che apprezzato opinionista di Eurosport con Luca Gregorio e il "papi” Riccardo Magrini....


"Buongiorno da Luca Gregorio... e Riccardo Magrini!" Una frase che per un giorno non è stata trasmessa da Eurosport, ma da noi. Subito dopo aver condotto la conferenza stampa sotto la neve di Livigno, infatti, sabato scorso la premiata ditta...


TBRADIO

-

00:00
00:00
VIDEO





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi