L'ORA DEL PASTO. IL CORRIDORE CORRIDORI

DILETTANTI | 05/08/2019 | 07:15
di Marco Pastonesi

Un corridore che si chiama Corridori è come un cacciatore che si chiamasse Cacciatori (forse c’è) o un rugbista che si chiamasse Rugbisti (certamente non c’è). Insomma, lo sport, la passione e il destino nel cognome. Oppure, in caso contrario, una terribile condanna per chi non ha quel talento, quella voglia, quell’obiettivo, fin dalla culla.


Edoardo Corridori (nella foto al Giro della Valle d’Aosta, il secondo da destra) fa il corridore, e già questa è una buona notizia. “Ventuno anno, livornese, papà guardia giurata e mamma ragioniera, io figlio unico”, e forse è da qui che sboccia il bisogno del gruppo. “Studi scientifici, Giurisprudenza all’Università di Pisa, uno zio notaio”, e forse è da qui che viene la scelta per i codici e i tribunali. “Il nonno materno con la passione per la bici, correva fra gli amatori, era uno scalatore, il suo campo di battaglia era il Monte Amiata”, ed è certamente da qui che si genera il suo amore per il ciclismo.


Perché Edoardo si è innamorato del pedalare: “La prima bici a nove anni, una mountain bike. La prima squadra la Unione ciclistica Livorno, la prima gara vinta, andavo forte, una ventina di vittorie da G4, la prima gara su strada da G6, nessuna vittoria, soltanto piazzamenti, la prima vittoria su strada da esordiente, in volata”. Adesso Edoardo corre per Fortebraccio, la squadra di San Sepolcro diretta da Olivano Locatelli: “L’ho conosciuto nel mio ultimo anno da junior, poi sono andato da lui alla Palazzago, e dopo un’esperienza nella D’Amico categoria Continental, sono tornato da lui”. Non ha dubbi: “Con lui mi sono sempre trovato benissimo, mi fa crescere come uomo e come atleta, e i suoi metodi li approvo. Si dice che lui tratti male i corridori, ed è vero, ma lo fa perché ci vuole bene. Quando in corsa non rendo come dovrei, mi fa tornare a casa in bici. Lui le chiama ‘sgambatine’, ma a volte sono due ore di fatica supplementare. Magari di sera. Una volta è successo al tramonto, il cielo sembrava la tavolozza di un pittore, è stato bellissimo e l’ho anche ringraziato”. Edoardo entra nei dettagli: “Olivano ha le sue fisse. Non mangia mai con noi, forse non mangia mai, fa fare dieta anche a meccanici e massaggiatori. Il suo comandamento numero 1 è il rispetto per se stessi e per i compagni, dunque per la squadra, in corsa e fuori corsa. Il suo momento numero 1 è il ritiro, è lì che costruisce la squadra e lo spirito di squadra, noi abbiamo una casa, ognuno ha il suo letto, e tutti contribuiscono, a turno, nel pulire, lavare, stirare, fare la spesa e far da mangiare”.

Corridori si autocertifica 1,78 per 70,800 (“La bilancia è un’altra fissa di Olivano, e non la si può truccare”), si confessa a dieta (“Mangio poco di tutto, il guaio è che ingrasso facilmente”), si dichiara passista veloce (“Olivano conferma che sono un passista, ma lento”), si denuncia tifoso di Paolo Bettini (“E’ stato il mio primo eroe. Se mi sono dedicato al ciclismo è colpa sua, fra i miei primi compagni c’era Francesco, figlio di Sauro e nipote di Paolo”), talvolta s’imbatte in allenamento con i professionisti (“Diego Ulissi e Manuele Mori, io mi metto umilmente alla loro ruota”), talvolta si imbatte anche in libri di ciclismo (“Due su tutti: uno su Nibali e l’altro su Cunego”).

Il ciclismo è, sostiene Corridori, una meravigliosa avventura: “La salita più bella? Ai laghi di Cancano, ci sono andato quando mi allenavo a Livigno. La salita più dura? Avevo 11 anni, andai in vacanza in Trentino, feci il Mortirolo in mountain bike, e fu terribile. La salita più lunga? Al Teide, ci sono andato in allenamento a mie spese. La vittoria più bella? Il primo anno da junior, in volata, a Bucine, vicino ad Arezzo, la cosa più sorprendente, e inquietante, è che tutti quelli che ho battuto, poi hanno smesso di correre. La corsa più difficile? Il Giro della Valle d’Aosta, non ce l’ho fatta, e mi sono dovuto ritirare”. Eppure: “La bici è libertà, sfida, vittoria, e a vincere non è solo chi arriva primo, ma tutti quelli che raggiungono il loro obiettivo. Gli obiettivi variano, non c’è vita senza obiettivo, il mio obiettivo è fare più chilometri possibile nella vita”.

Edoardo – o Eduard, come lo chiamano amici e compagni – ha le idee chiare e il sangue pulito: “Non concepisco lo sport imbrogliando con se stessi. Andare a pane e acqua, che poi spesso significa barrette e gel, sali e zuccheri, è la mia filosofia. Per la massima trasparenza, ho mantenuto il passaporto biologico anche fra gli Under 23. La gente non lo sa, ma il ciclismo è cambiato tantissimo. Non si può negare che qualcuno faccia ancora il furbo, ma la stragrande maggioranza corre solo con le proprie forze”. Le tue? “Ne ho. Ne ho così tante, e amo così tanto pedalare, che spesso vado in vacanza in bici, ne faccio uno stile di vita”.

 

 

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Edoardo Corridori
5 agosto 2019 11:19 Ottavio66
Spero che le parole sincere di questo ragazzo siano un messaggio a tutti i giovani che si appassionano a questo grande ed unico spot.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Alessio Magagnotti chiude al secondo posto la quinta e ultima tappa della Corsa della Pace juniores che oggi si è conclusa a Terezin con la vittoria finale del polacco Jan Michal Jackowiak davanti al tedesco Herzog e all'azzurro Roberto Capello...


"Invasione di campo" molto particolare  nel corso della terza tappa del Giro d'Italia 2025. Poco dopo il Traguardo Volante, mentre Dries De Bondt (Decathlon AG2R La Mondiale Team), Lorenzo Germani (Groupama - FDJ), Joshua Tarling (INEOS Grenadiers), Mark Donovan(Q36.5 Pro Cycling...


Il giorno del suo funerale eravamo in tanti a porgergli l’ultimo saluto e in questo fine settimana, per volontà della FCI, le gare sono tutte segnate da un minuto di silenzio in suo omaggio. Per Piero, che se ne...


E' Matteo Turconi (Bustese Olonia) il vincitore del quinto Trofeo Bigmat Maflan, prova in linea della Challenge nazionale bresciana "Giancarlo Otelli" (riservata alla categoria Juniores) in corso di svolgimento a Sarezzo con l'organizzazione del Gruppo sportivo Aspiratori Otelli del presidente...


Definire semplicemente massofisioterapista Fabrizio Borra, che ci ha lasciato questa mattina a 64 anni appena compiuti, è riduttivo: è stato l’amico, il confidente, il sostegno nei momenti difficili di campioni dello sport, personaggi dello spettacolo, ma anche di tante persone...


Anche la terza e ultima tappa del Giro d'Italia in terra d'Albania si presenta tutt'altro che semplice. Partenza e arrivo a Valona, 160 i chilometri da affrontare: il percorso è sostanzialmente l’anello attorno al monte Maja Qores (oltre 2000 metri...


Il Tour de Kumano si conclude come era iniziato: con la vittoria di tappa di Dušan Rajović. Il 27enne serbo del Team Solution Tech - Vini Fantini si è imposto nella Taiji - Taiji di 104 chilometri precedendo Euro Kim...


Rivisitazione e celebrazione, qui c’è un po’ tutto per la 108esima edizione del grande Giro. È pronta la nuova maglia RS ASOR , la maglia “ribaltata” di Assos in cui il rosa si fa verde, un gioco in cui comunque si...


Un salto all’indietro per tornare al 1971, era il 54° Giro d’Italia, quando la corsa rosa partì dalla Puglia, da Lecce precisamente. Ora è in corso, vale la pena ricordarlo, l’edizione n. 108. Non era ancora in voga allora la...


Con la vittoria nella frazione inaugurale di Offida, al culmine di un attacco in solitaria, Chantelle Mc Carthy ha conquistato con decisione il comando del Giro delle Marche in Rosa riservato alle categorie femminili élite, under 23 e juniores. La...


TBRADIO

-

00:00
00:00
SONDAGGIO
30 ANNI DI TUTTOBICI, VOTATE LA COPERTINA PIU' BELLA
Trenta copertine per raccontare la nostra storia: scegliete quella che per voi è la "copertina delle copertine"





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024