VAL D'AOSTA. IL DIARIO DELLA COLPACK - 3

CONTINENTAL | 20/07/2019 | 07:30
di Rossella Dileo

 


Il diario di oggi mi da la possibilità di rispondere a molte domande che mi vengono inviate per messaggio, oppure durante le dirette che facciamo durante la gara, quando la linea telefonica ce lo permette; anzi, colgo l’occasione di ringraziare le persone che mi seguono e che magari fanno il tifo per altre squadre e capiscono il più delle volte che cerco di dare le notizie e rispondere alle vostre richieste come posso. Grazie a tutti, popolo che pedala.


Perché ieri non hai fatto il diario? (l’altro ieri per chi legge, ndr) Sono tre i motivi: 1. ero molto arrabbiata ed un po’ delusa di alcuni atteggiamenti che non ho ritenuto giusti. Sono così ragazzi, mi definiscono una rompi ma, non hanno torto... lo sono e mi arrabbio purtroppo per il mondo intero, anche se so che non dovrei farlo perché ci rimetto solo il fegato, ma poi mi passa, fino a che non mi arrabbio ancora ahahahahah. 2. la caduta di Dorigoni che purtroppo ha dovuto abbandonare la gara, anche se fortunatamente non è nulla di grave, ma mi dispiace molto per lui, perché in questo periodo stava migliorando e la condizione era in crescita. 3. mi sono dovuta occupare del carnet per la trasferta in Svizzera di domani (oggi, ndr) e fare tutti i documenti necessari per la trasferta all’estero.

La tappa avrà la sua partenza ed il suo arrivo proprio in territorio svizzero e quindi ci sono leggi e regole che vanno osservate con attenzione. Si arriva in hotel sempre verso le 18:30 / 19:00 e con massaggi e sistemazione dei mezzi e lavaggio abbigliamento e pulizia bici, si arriva a tavola verso le 20:30 /21:00 e credetemi se gli atleti ci arrivano stanchi dalla vita in giù perché hanno pedalato per km di salita e discesa, noi del personale siamo finiti per la tensione.

Ieri  c’è stata la caduta di Dorigoni e il nostro meccanico Paolo  Stanga ha fatto la sua prima parte di lavoro per rimetterlo in sella, nonostante lui al momento sentisse molto le botte prese nella caduta. Subito dopo c’è stato il guasto meccanico di Botta che ha dovuto cambiare la bici e non è più riuscito a rientrare sui primi e poi il momento di tensione per Bagioli che ieri ha trovato una giornata no ed è arrivato all’arrivo con il suo passo e per finire il finale di Baldaccini che nelle prime venti posizione ci ha fatto vivere gli ultimi km di trepidazione fino all’arrivo. Li poi, abbiamo seguito il cronometro del Ds Milesi per molti minuti perché avevamo il nostro cronomen Baccio nell’ ultimo gruppetto e speravamo molto nel suo arrivo entro il tempo massimo. Questo per sintetizzarvi tutta la tensione che si vive  all’interno di un gruppo, in ogni squadra, con tante persone e ognuna con il proprio compito.

Ieri era ieri, ma oggi? Oggi (sempre ieri per chi legge, ndr) è stato un altro giorno che ci ha regalato grosse emozioni e perché no anche una piccola soddisfazione: la maglia a pois conquistata da “Bagiolino” che oggi è andato in fuga sin dalla partenza ed ha cercato in tutti i modi di conquistare la tappa. In molti mi hanno fatto la domanda: “Ma dove sono gli italiani?” Ehi belli, guardate che noi italiani siamo qua in 40 su un totale di 130 partenti e vi dirò che, a parte la grande confusione della prima tappa, si sta cercando di fare il possibile perché comunque questo Giro è bello duro e vi posso assicurare che è per pochi, a parte quelli che tutti definiscono scalatori puri, devi fare anche grandi acrobazie in discesa ed oggi Bagioli con Oldani e l’altro atleta che era con loro della Lotto, hanno dovuto darsi da fare per combattere in pianura un vento fortissimo che li ha penalizzati non poco.

Salita e discesa, salita e discesa, salita e discesa: il panorama è uno spettacolo, certamente lo posso dire io che sono in auto, perché non penso che gli atleti in gara abbiano il tempo di ammirare i luoghi affascinanti della Valle d’Aosta. Oggi comunque ho visto tornare il sorriso sul viso di Bagioli che si è ripreso ed ha dimostrato il suo pieno valore agonistico. Onore al vincitore e a chi è rimasto sempre combattivo nelle retrovie, dove la battaglia agonistica per la maglia gialla non ha lasciato un minuto di respiro alla fuga che ha caratterizzato questa tappa. Che dire poi di Baldaccini che non ha mollato ed è riuscito a salire di qualche posizione in classifica, mettendo la bandiera italiana in mezzo ad un bel gruppetto di bandierine straniere…….ma lui  che si trova in 15esima posizione con Conca in 8 e Oldani in 21 ce la stanno mettendo tutta per tenere alta la bandiera tricolore….senza dimenticare mai tutto il resto del gruppo.

Tornando con il furgone verso l’albergo, ho dovuto dire anche a Baccio, che è il passista cronomen della squadra che pensavo che dopo i 180 km non fosse riuscito ad arrivare in tempo massimo ed invece ho sbagliato, ho dovuto ricredermi, ma soprattutto l’ho visto molto contento perché è arrivato con un gruppetto di atleti e mi ha confermato che si sentiva molto meglio del giorno precedente e l’ho  visto veramente sereno e felice di aver fatto questa esperienza, sicuramente molto impegnativa per lui, ma che gli sarà molto utile per il proseguo della stagione agonistica.

Domani è un altro giorno, popolo che pedala, (e parliamo di oggi, ndr) ancora più duro e più impegnativo ma si sa, così è il Giro della Valle d’Aosta. Cosa vuol dire? Tre GPM di prima categoria, uno di seconda ed uno di terza, da Orsieres a Champex Lac per un totale di 128 km: metà salita e metà discesa, non ci si scappa

 

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