IL PASTO AL VAL D'AOSTA. MATTEO E IL GRIDO "VAI PELLIZZER"

DILETTANTI | 20/07/2019 | 07:49
di Marco Pastonesi

 


“Dai, Pellizzer, non mollare, c’è ancora questa salita, la discesa e poi il falsopiano”.


La sua scrivania è il volante di un’auto, il suo telefono è la sua voce, il suo computer è una cartina geografica a portata della mano destra sul sedile di fianco, barrette e gel a portata della mano sinistra nella tasca della portiera, e la lista dei partenti appiccicata al cruscotto. Da qui dirige l’orchestra: i cinque corridori della Casillo-Maserati, maglie bianche e rosa, dorsali dal 91 al 95 al Giro della Valle d’Aosta.

“Dai, Pellizzer, non mollare, oggi l’onore della squadra è affidato a te”.

Matteo Provini: “Quarantasette anni, da Fiorenzuola d’Arda. Fiorenzuola è il ciclismo: Attilio Pavesi, il velodromo, la Sei Giorni delle Rose, Giancarlo Perini, Giorgia Bronzini… e anche la mia famiglia, mio padre e mio zio, rivali fino alla categoria dei dilettanti, poi si sono imparentati e hanno smesso di correre. Fiorenzuola è la campagna: diploma di perito agrario, attività in un agriturismo, lavoro in un’azienda agricola, uva barbera e bonarda per il Gutturnio, piselli, mais dolci, fagioli, frumento…”.

“Dai, Pellizzer, non mollare, lo vedi quello spagnolo là davanti?, prendilo come punto di riferimento, e cerca di raggiungerlo”.

“Non sono mai stato un campione. La prima bici, una Colnago azzurrina. La prima corsa, a 14 anni, da esordiente, ultimo. E più o meno ho continuato così: da esordiente a dilettante, non ne ho mai vinta una, il migliore risultato è stato un sesto posto. Doti, nessuna. Volontà, tanta. Divertimento, sempre. Come tecnico l’inizio è stato casuale: un paesano mi chiese di dargli dei consigli, lo feci, da autonomo, e lui finalmente cominciò ad arrivare davanti. La mia prima squadra era fatta di juniores, si andava avanti grazie ai contributi dei genitori, la domenica accatastavamo le bici sul tetto e le legavamo con la corda, i ragazzi si vergognavano, ma la prima corsa la vincemmo, e da quel momento si vergognarono un po’ meno”.

“Dai, Pellizzer, non mollare, pensa a tutti i sacrifici che hai fatto per arrivare fin qui”.

“Ormai 17 anni da direttore sportivo. Mareczko, Bonifazio, i fratelli Cima, Mosca e Moschetti, Ganna quando non lo voleva nessuno, Duranti, Vlasov… Alcuni, come Vlasov, li ho ospitati a casa mia. Vlasov lo portavo al mercato delle zucche e nei campi a raccogliere i pomodori. ‘Se vuoi mangiare gratis, allora mi devi dare una mano’. Oggi la Casillo-Maserati conta su 14 corridori. Il mondo del ciclismo va più velocemente di quello che dovrebbe, ma in fondo non è mai cambiato: è uno sport per i poveri. Ditemi voi chi, con uno stipendio di 50 mila o 500 mila euro l’anno, vorrebbe fare queste fatiche e sacrifici, se non è nato o non è stato povero. Se dovessi enunciare tre comandamenti, senza alcuna allusione politica e storica: credere, obbedire, combattere. Però oggi si comincia a gareggiare sempre prima, si esigono risultati sempre prima, tutti sostengono che l’importante non sia vincere ma imparare a vincere, però se un corridore non vince, non lo cerca nessuno. E a 22 anni rischia di smettere. I giovani sono spaesati: da una parte sono seguiti e assistiti, dall’altra parte, proprio perché seguiti e assistiti, non sanno più cavarsela da soli. Prima di cominciare la stagione, li porto due giorni in tenda: ma lo sapete che alcuni di loro non hanno mai dormito in un sacco a pelo?”.

“Dai, Pellizzer, non mollare, adesso che spiana tira giù un dente, lo vedi?, tirane giù un altro, così”.

“Oggi i corridori si affidano, o sono affidati, alla scienza: i watt, la vam, gli allenamenti personalizzati e computerizzati. Ieri i corridori si affidavano, o venivano affidati, all’esperienza. I cambi di ritmo di oggi sono gli attacchi e i contrattacchi di ieri; i fuori soglia di oggi sono le volate ai cartelloni o agli striscioni di ieri; le prime ore di sonno in cui sale naturalmente il GH di oggi sono l’a-letto-presto-la-sera di ieri. La verità è che i ragazzi di ieri erano più svegli, più pratici, più pronti di quelli di oggi. Perché prima si viveva sulla strada o sui campi, ci si ingegnava, ci si arrangiava, si trovavano soluzioni, invece adesso si vive chiusi nel telefonino. Io, il telefonino, l’ho vietato durante i pasti e nell’ultima ora e mezza prima della corsa. Avrei voluto vietarlo anche dalle 23 in poi, ma temevo di esagerare, e provocare l’effetto contrario”.

“Dai, Pellizzer, non mollare. Fa’ vedere anche in corsa quello che hai già fatto vedere alla Mapei”.

“Da 10 anni collaboriamo con il Centro Mapei. Una garanzia, una certezza, un sostegno. Ma la grande differenza la fa la testa. Quando le gambe sono dure, deve cominciare a pedalare la testa. Che significa voglia e volontà, concentrazione e determinazione. I corridori sono bambini adulti che fanno una vita da adulti bambini. Lo so che non è facile, ma alla fine saranno persone migliori dei loro coetanei”.

“Dai, Pellizzer, non mollare, e in discesa non smettere di pedalare”.

“Amavo e continuo ad amare il ciclismo perché la bicicletta è avventura. La mia più grande avventura? Quella volta che per qualche giorno mi sono unito a una famiglia di irlandesi che andavano da casa al Tibet con tre carri tirati da tre cavalli, e su un carro c’era una capra da mungere per avere il latte fresco tutte le mattine. La mia più grande responsabilità? Come direttore sportivo, non insegnare a correre, ma a vivere. Un compito un po’ da tecnico e un po’ da assistente sociale, psicologo e psicoterapeuta, secondo padre o fratello maggiore”.

Ieri Pellizzer è arrivato 28°, a 8’26” dal vincitore, il lussemburghese Michel Ries. Nel finale un po’ ha mollato.

 

 

Copyright © TBW
COMMENTI
Grande direttore
20 luglio 2019 13:26 blardone
Un direttore con la passione per il ciclismo e l amore per I ragazzi ... Complimenti e avanti cosi

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Si è aperto nel segno di Romain Gregoire l’85° Giro del Lussemburgo. Con una volata lunghissima che gli ha consentito di respingere l’assalto di Marijn van den Berg, il giovane transalpino della Groupama-FDJ ha conquistato la frazione inaugurale, la...


La Nazionale Italiana è pronta a volare in Rwanda per il primo mondiale africano della storia delle due ruote. Dal 21 al 28 settembre Kigali sarà la caopitale mondiale della bicic e sulle sue strade saranno assegnati 13 titoli, equamente...


Il Grand Prix de Wallonie (1.Pro) è una questione fra velocisti e la risolve con uno sprint magistrale Arnaud De Lie. Il belga della Lotto trionfa di potenza scattando a 250 metri dall'arrivo in leggera salita e braccia al cielo...


Dopo il trionfo al GP de Fourmies di tre giorni fa, Paul Magnier ha ribadito di star attraversando un ottimo momento di forma conquistando la prima tappa, la Bardejov-Bardejov di 141.2km, dell’Okolo Slovenska (Giro della Slovacchia). Da principale favorito...


Pippo Ganna ospite a sorpresa della presentazione della Nazionale per i Mondiali. Qualche secondo di incredulità nel vederlo indossare la maglietta uguale a quella dei compagni, poi è lo stesso Pippo che spiega: «È sempre bello sentire il profumo d'azzurro,...


Con un orizzonte già segnato dai fasti del Mondiale Mountain Bike Marathon 2026, assegnato al progetto Mythos Primiero Dolomiti, l'associazione sportiva Pedali di Marca alza ulteriormente l'asticella e annuncia di aver formalizzato due importanti candidature per il futuro del ciclismo:...


Shari Bossuyt conquista la Cittadella di Namur e il Gp Wallonie.Al termine della salita a tornanti che conduceva al traguardo, la 25enne belga della AG Insurance - Soudal Team ha battuto in volata la vincitrice dello scorso anno Karlijn Swinkels (UAE...


Riescono a sognare queste due creature, anche in equilibrio precario. Aggrappati dolcemente ad una bicicletta, che è cavallo alato e mongolfiera, aquilone e bolla di sapone. Non è zucchero filato, perché non c’è nulla di dolce in una fuga da...


Ora è ufficiale. Davide Piganzoli correrà per il Team Visma | Lease a Bike nelle prossime tre stagioni. Il 23enne italiano è considerato un grande talento nelle gare a tappe e spera di crescere ulteriormente in questo ruolo con il...


La Vuelta si è appena conclusa come sappiamo, ma in Spagna si continua a discutere, tanto pubblicamente quanto nelle stanze della politica, perché fra poco più di un mese è in programma la presentazione del nuovo Tour de France e...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024