GATTI&MISFATTI. ROGLIC TIÉ

GIRO D'ITALIA | 28/05/2019 | 19:20
di Cristiano Gatti

 


Festone generale: fatto fuori l’odioso Roglic. Sembra un 25 aprile: se dio vuole, il male assoluto del Giro si leva dai piedi (anche se personalmente devo ancora capire cosa ci abbia fatto di male, questo sloveno, se non avere un carattere introverso che gli impedisce di arruffianarsi i giornalisti). Roglic tiè. In alto i calici, viva l’Italia. Brindiamo alla tappa capolavoro: adesso Nibali deve pensare solo a Carapaz.


Esco subito da questo clima di soddisfazione generale per dichiarare tutta la mia depressione. Ho tanta voglia di sbagliarmi, spero con tutto me stesso di dovermi rimangiare le prossime righe, ma adesso come adesso non riesco a vedere neanche un bicchiere mezzo pieno. Tutti mezzi vuoti. Di più: sento un gran brutto odore di bruciato. E’ il Giro di Nibali, che se ne sta andando in fumo dopo l’inferno del Mortirolo.

Certo che non sono cieco, lo vedo che Nibali ha corso una bella tappa e che Roglic sfila dietro in classifica. Ma questo è il risultato della battaglia. Io guardo alla guerra. E quella, per quanto mi sforzi di rigirarla, la vedo sempre più in tasca a Carapaz. A lui e alla sua formidabile squadra di forsennati.

Le cose stanno così: questo Carapaz va al modo dei campioni, anche se ancora non lo è. Alla fine di tappe massacranti si ripresenta intonso come nella foto della prima comunione: nessun segno di fatica, nessuna traccia di stanchezza. Di più: in corsa è lucido come il decano dei veterani, come dimostra l’impassibilità dopo l’attacco di Nibali sul Mortirolo. A completare il quadro, l’equipe che l’assiste, questa Movistar monoblocco che non lo lascia mai solo.

Domandarsi, allora: chi la schioda una maglia rosa del genere? A rendere l’operazione ancora più complicata, quel che resta del Giro. Dopo averci raccontato che nella terza settimana ci avrebbero atteso salite da drizzare i capelli ai pelati, i teorici ci stanno già dicendo che ormai di veramente serio resta soltanto il tappone di sabato, effettivamente bello carogna. Ma anche qui scatta la valvola di blocco: chi lo stacca, in salita, un Carapaz di questo livello, così bene sostenuto da una squadra superba?

La domanda è intelligente: chi lo stacca? Giro la pratica a Nibali, per competenza. E’ l’unico che può ancora affrontare l’impossibile. Ha testa e cuore per farlo. Pure le gambe, a quanto pare. Certo ci proverà. Cento per cento. Ma non vorrei essere nei suoi panni. Quello, Carapaz, sta avanti in classifica e può tranquillamente chiudersi a catenaccio con tutta la sua camerata di bersaglieri.

La vera verità è che il Mortirolo zitello del Gavia saluta il Giro consegnando un referto per niente allegro, parlando dell’Italia: la classifica estemporanea e stravagante uscita dalle prime risse Nibali-Roglic, con Carapaz lasciato libero di divertirsi alle loro spalle, è ormai classifica stabile, solida, blindata. L’hanno sottovalutato, adesso devono valutarlo per quello che è: una gran brutta gatta da pelare. Io non so perché abbiano sempre tutti questa manìa di pelare le gatte. So però che con Carapaz sarà dura. Prima bisognerebbe prenderlo. Auguri

Copyright © TBW
COMMENTI
Ancora commento perfetto
28 maggio 2019 19:40 runner
Concordo in pieno sig. Gatti: tutti contro Roglic. Lo chiamano robot...e perché? Anzi è umanissimo nelle sue sfortune e nei suoi (piccoli) cedimenti. Ricordiamoci che questo ragazzo corre praticamente senza squadra....Io lo stimo. E Nibali? Anche oggi gesto poco educato verso un avversario (il giovane Carthy, sulla linea di arrivo). No, questo Nibali non mi piace. Quando si perde l'umiltà non va mai bene. Per questo il Giro, molto probabilmente, lo vincerà un umile: Carapaz.

movistar
28 maggio 2019 19:44 ConteGazza
doveva arrivare un direttore sportivo italiano e di valore (Maximilian Sciandri) per sistemare la squadra dal peggior senso tattico del gruppo :-)

Concordo
28 maggio 2019 19:48 Emilio
Immaginare un Carapaz in caduta libera è l'unico modo per poter sperare Nibali in Rosa. Movistar squadra forte, Carapaz ottimo scalatore solo un incidente di percorso potrebbe togliergli la Maglia Rosa ma non sarebbe bello ne tantomeno sportivo augurarglielo quindi Andale andale, arriba arriba.

Non dovrebbe ammettere di aver sbagliato su Roglic?
28 maggio 2019 20:53 tizant79
https://www.tuttobiciweb.it/article/2019/05/19/1558281002/gatti&misfatti-primoz-roglic-giro-d-italia-tranquilli-A%EF%BF%BD-in-fase-calante

questo il suo lungimirante articolo di pochissimi giorni fa......
"Magari Roglic salterà come un petardo e io chiederò scusa agli espertoni occhi di lince, ma al momento non ci conto proprio. Neppure se fossi in Nibali, ci conterei tanto. Sono sicuro che difatti non ci conterà per niente. Non è tordo."
siamo in attesa....ma ora da buon giornalista facciamo finta di nulla e parliamo di Carapaz che fino a pochi giorni fa non considerava nemmeno lei sig.Gatti......giusto?

Su Roglic non aveva sbagliato affatto
28 maggio 2019 22:43 pickett
Se oggi la corsa fosse stata regolare,Roglic e Yates sarebbero rientrati.Ma il gruppo di Nibali andava dietro derny,riguardatevi i filmati.La stessa cosa era capitata nella crono di San Marino.

anche qui
28 maggio 2019 23:27 ConteGazza
pickett, non sarebbe meglio avere gambe e non staccarsi in salita come fanno regolarmente Yates e ora anche Roglic, domando? invece di sparare sti siluri, ma per favore. Filippo Caffino, Lago Maggiore (NO)

Malox
29 maggio 2019 08:17 fedaia66
Le farmacie stanno gia' chiedendo forniture extra..per Nibali che sta per andare di nuovo sul podio al Giro..in caso di vittoria,poi...na strage..
E qui ne abbiamo di esempi..

moto
29 maggio 2019 09:41 Anbronte
Dopo la discesa troppe moto davanti al gruppetto Nibali, è una vergogna. Ma la giuria dov è? A fare la pipì come l ammiraglia jumbo?

Caro Filippo
29 maggio 2019 14:21 pickett
Ti ripeto anche qui,senza malanimo, che la tappa finiva a Pontedilegno,non finiva in cima al Mortirolo.Ho un forte sospetto;se a staccarsi sul Mortirolo fosse stato Nibali,il convoglio delle moto invece di tirare il gruppo di testa avrebbe tirato il gruppo inseguitore,come fece sul Giau nel 2016.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
Patrick Lefevere ha potuto lasciare l'ospedale nel quale è stato ricoverato per ben 24 giorni e si prepara ad una lunga convalescenza. È stato lo stesso Lefevere, che ha 70 anni, a scriverlo sui social: «Ho affrontato 24 giorni molto...


Finalmente ci siamo. La ciclovia Prato-Firenze è pronta per essere percorribile e il tratto pratese sarà intitolato a Giovanni Iannelli, azzurro del ciclismo, giovane e promettente atleta pratese morto a seguito di una caduta nell’ottobre del 2019 durante la volata...


Il team INEOS Grenadiers annuncia oggi la nomina di Geraint Thomas a Direttore Corse, decisione che segna l'inizio di un nuovo capitolo nella sua carriera e sottolinea l'evoluzione del team. Tra i ciclisti più rispettati e premiati, Thomas passa dal...


In questi giorni si discute molto se il ciclismo debba o possa diventare uno sport a pagamento, come quasi tutti gli altri. Il tifoso romantico aborrisce l’idea: il ciclismo è del popolo, è sempre stato gratis e tale deve rimanere....


Andrea Colnaghi scende di sella ma non lascia il ciclismo. Il 28enne lecchese ha preso la decisione di terminare la sua carriera agonistica dopo ventidue anni passati a pedalare  nelle formazioni di Costamasnaga, Alzate Brianza, Velo Club Sovico, Team Giorgi,...


La storia raccontata sulle pagine del sito argon18.com , marchio distribuito in Italia da Beltrami TSA, mette in luce un fatto curioso, ma anche molto interessante, infatti, espone in pochi ed essenziali passaggi la genesi di un allestimento speciale per il modello E119...


La sfortuna, si sa, nel ciclismo viaggia veloce. E quando decide di scegliere una vittima eccellente, lo fa con precisione chirurgica. Per l’edizione 2025 della celebre Catena Incatricchiata, il riconoscimento goliardico ideato da Riccardo Magrini e Massimo Botti, il verdetto...


Roberto Amadio ct del ciclismo al posto di Marco Villa: il perché ce lo spiega a Radiocorsa domani alle 19 su Raisport, Cordiano Dagnoni, il presidente della Federciclismo. E poi Giacomo Nizzolo illustra il suo addio al ciclismo,...


Q36.5, marchio leader nell’abbigliamento tecnico per il ciclismo, è stato recentemente incluso nel report “100 Storie italiane di sport” e nel volume che ne è seguito: un racconto di cento aziende italiane che rappresentano l’eccellenza del Made in Italy, l’innovazione e la sostenibilità nel...


Torna questa sera alle 20.30 sulle frequenze di Teletutto l'appuntamento con Ciclismo Oggi, lo storico appuntamento dedicato al ciclismo giovanile. E torna con un interessante mix tra novità e restrospettiva. La novità è rappresentata dalla Festa del Ciclismo Bresciano che si è è svolta...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024