ADISPRO. ZANINI: «UN GIRO MODERNO E APERTO...»

PROFESSIONISTI | 15/05/2019 | 07:52

Stefano “Zazà” Zanini esprime parole di elogio nei confronti di questo Giro d’Italia numero 102.


“ Un Giro penso molto aperto nella prima metà – illustra il diesse dell’Astana – a parte la crono di San Marino che può dare segnali importanti. Comunque dalla tredicesima tappa in avanti il Giro diventa una corsa a tappe impegnativa e molto dura. È comunque un Giro moderno, che mi piace, anche se mi era piaciuto pure quello del ’94 (…sorride n.d.r.) perché è il primo che ho corso da professionista. Un Giro disegnato molto bene, molto aperto. E soprattutto c’è una grande cosa a fare la differenza. Non ci sono trasferimenti troppo lunghi. Un vantaggio che permette sia ai corridori che allo staff (che si da sempre davvero tanto un gran da fare ricordiamolo, dai massaggiatori ai meccanici e al gruppo dei diesse) di recuperare”.


Un Giro con sempre meno corridori italiani, cosa fare da parte di voi diesse?

“Bisogna investire sempre di più sui giovani e cercare di portarli al professionismo nel modo migliore. Comunque sono sicuro che anche in queso Giro gli italiani presenti sapranno mettersi in evidenza e fare ottime cose…questa è la nostra corsa, sono le nostre strade”.

I direttori sportivi italiani, in un mondo sempre più globalizzato come si stanno muovendo rispetto ad un ciclismo italiano che invece rischia di rinchiudersi  sempre più?
“Non voglio giudicare nessuno – ammette Zanini – ma credo di poter dire che i direttori sportivi italiani stanno facendo sistema. C’è ovviamente un cambio generazionale in atto, e quindi ci si deve adeguare ai tempi e alle mentalità diverse. I diesse italiani devono cominciare ad essere sempre più al passo con i tempi, essere tecnologici e conoscere più lingue. Nella mia squadra ho a che fare con atleti da tutto il mondo. E i miei colleghi sono sempre più al passo con in tempi. La gran parte cominciano ad essere all’altezza del proprio ruolo, e sempre più squadre straniere cercano anche i nostri direttori sportivi che hanno una ottima visione della corsa e un bel rapporto con gli atleti”.

Un diesse deve mantenere sempre il rapporto con gli atleti senza filtri?
“Certamente è fondamentale conoscere l’atleta. Anche sei io, da corridore, con i direttori sportivi che ho avuto sono sempre stato benissimo. Sono convinto che un diesse deve insegnare al corridore ad esser capace di muoversi da solo, di essere indipendente. Ecco, noi diesse italiani tendiamo ancora troppo a “viziare” i corridori italiani, ma non tutti sono sempre così. Un pizzico più viziati dei corridori stranieri, che si muovono in modo più indipendente, in autonomia, sono sempre gli italiani. Un diesse deve portare l’atleta,  il corridore ad essere autonomo, fargli fare il salto di qualità anche se deve comunque sempre avere un feedback da lui in modo costante. Per capire quali sono i momenti buoni, i momenti difficili anche nella vita privata perché spesso questa può condizionare la vita dell’atleta stesso. E i corridori sono più fragili dal punto di vista psicologico rispetto a qualche generazione fa”.

Copyright © TBW
COMMENTI
Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
La Cofidis dà il benvenuto al giovane Louis Rolland. A 22 anni, ha indossato la maglia dell'Arkéa – B&B Hôtels per tre anni ed è un corridore di talento in ascesa,  desideroso di continuare a progredire supportando i leader della...


Il primo ed agognato sospiro di sollievo per la categoria dei direttori di corsa era arrivato il 3 ottobre, quando la Corte Federale d’Appello comunicava di aver accolto il ricorso presentato da Rodolfo Gambacciani e quindi “l’estinzione del giudizio disciplinare...


La Reggia di Caserta non come punto di arrivo, ma di partenza. Una delle mete più amate e visitate d’Italia non come traguardo, ma come base. Un patrimonio dell’Unesco come pronti-via verso altri patrimoni storici e naturali. Diciassette giri “In...


Un legame importante, un incontro tra due protagonisti del grande ciclismo, un’amicizia e una stima che attraversano il tempo e la memoria sportiva. Franco Bitossi e Ivano Fanini, un connubio storico e un binomio speciale per il ciclismo toscano e...


La VF Group Bardiani-CSF Faizanè ha ufficializzato i sette atleti che prenderanno parte alla Veneto Classic, in programma domenica 19 ottobre, ultima corsa del calendario italiano. La prova conferma un tracciato simile a quello delle passate edizioni, con partenza da...


Si chiama Jeronimo Calderon la nuova promessa del ciclismo colombiano. Parola di Gabriel Jaime Vélez, il talent scout che gli ha dato l'opportunità di sviluppare le sue capacità in sella a una bicicletta e che ora è il suo allenatore...


Messo alle spalle il primo successo stagionale con Nicole Azzetti tra le Juniores ad Osoppo, per l’Ale Colnago Team c’è un doppio impegno agonistico nel fine settimana tra l’Emilia Romagna e il Friuli. Domenica 19 ottobre a Castelnovo di Sotto nel Ciclocross...


Sarà un doppio impegno nel Nord Est a chiudere la stagione su strada della formazione Continental del Team Biesse Carrera Premac, in gara domani (sabato) e domenica. Il primo appuntamento è il Campionato italiano cronometro a squadre a San Biagio...


Una stagione allievi in Toscana dominata dalla Iperfinish che ha iniziato a vincere a marzo per proseguire fino a ottobre. Ventitré i successi riportati e 61 i piazzamenti conseguiti dal secondo al quinto posto con le vittorie anche dei tre...


Stando all’ultimo aggiornamento del ranking UCI del triennio 2023/2025, la Cofidis si è presentata in Cina al Tour of Guangxi da ventesima formazione in graduatoria con un ritardo di 400 punti da colmare nei confronti della diciannovesima posizione occupata...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024