
Si è tenuto a Roma il Congresso Annuale dell’Union Européenne de Cyclisme che, quest’anno, ha assunto una dimensione di particolare importanza in quanto, per la prima volta nella storia, si è tenuto congiuntamente a quello della Confédération Africaine de Cyclisme.
Il Congresso, che sabato è stato preceduto dall’udienza di Sua Santità Papa Francesco ai rappresentanti delle federazioni nazionali, ha rappresentato un importante momento di confronto tra le due confederazioni continentali al quale hanno partecipato i delegati di 43 federazioni europee e 30 di quelle africane e che ha visto l’intervento del presidente de l’Union Cycliste Internationale, David Lappartient.
Nel corso del Congresso sono state approvate all’unanimità dai delegati europei alcune modifiche statutarie tra le quali alcune che, a partire dalle prossime elezioni (nella primavera del 2021), daranno alla UEC una fisionomia diversa e rinnovata rispetto a quella attuale.
Le modifiche più importanti riguardano soprattutto l’aspetto dirigenziale della UEC che cambierà nella propria composizione. Il mondo sportivo, grazie all’impulso del Comitato Olimpico Internazionale e dell’Union Cycliste Internationale, sta mutando profondamente i propri assetti per quanto riguarda le posizioni in ambito dirigenziale che vedono coinvolte un numero sempre maggiore di donne la cui presenza sarà garantita dagli statuti UEC come segue:
-almeno due donne presenti nel Direttivo UEC (composto da 7 componenti)
-almeno quattro donne presenti tra i Delegati votanti Europei (15 componenti)
-almeno due donne presenti tra i componenti Europei del Direttivo UCI (7 componenti Europei)
Rocco Cattaneo, Presidente dell’Union Européenne de Cyclisme: “Il Congresso di oggi apre una nuova era per il ciclismo nel nostro continente. Lo sport e la società più in generale stanno mutando notevolmente e non potevamo ignorare gli impulsi che il Comitato Olimpico Internazionale e l’Union Cycliste Internationale stanno dando a favore di maggiore presenza di figure femminili in ambito dirigenziale, anche in virtù del fatto che il ciclismo europeo rappresenta l’80% del movimento mondiale ed è composto dal 17% da donne. Siamo di fatto la prima federazione continentale a modificare i propri statuti in merito ma il dato più importante è rappresentato indubbiamente dal fatto che le proposte siano state approvate all’unanimità dai delegati presenti. Questo dimostra quanto le nostre federazioni nazionali siano attente e sensibili. Guardiamo inoltre con particolare attenzione alle nuove discipline che si apprestano a fare il proprio ingresso nel nostro calendario, discipline che rivolte soprattutto ai più giovani, a conferma di come il ciclismo sia uno sport che coniuga tradizione e modernità. Al termine di questo importante congresso voglio ringraziare per la presenza il Presidente dell’Union Cycliste Internationale, David Lappartient, sempre vicino alla famiglia ciclistica europea, e il presidente della Confederation Africaine de Cyclisme, il dottor Wagih Azzam, per aver condiviso con noi questo momento. Un ringraziamento particolare lo rivolgo al Presidente e allo staff della Federazione Ciclistica Italiana, Renato Di Rocco, per l’ospitalità e l’impeccabile gestione logistica del Congresso e a tutte le federazioni nazionali che hanno partecipato a questo momento storico per il nostro movimento.”
Durante il congresso sono state premiate le Federazioni Nazionali vincitrici dei rankings 2018 e sono state assegnate le UEC Gold Licences (la massima onorificenza UEC) a Renato Di Rocco (Italia) e al dottor Wagih Azzam (Egitto) e l’UEC Merit all’ex presidente della Federazione Ciclistica Israeliana, dottor Yoni Yarom, per il proprio impegno a favore dello sviluppo del ciclismo.
Il prossimo congresso UEC si terrà a Tel Aviv (Israele) dal 13 al 15 marzo 2020.
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