GATTI&MISFATTI. IL MONDIALE DEL PALUMBISMO O DELLA VERITA'

MONDIALI | 29/09/2018 | 13:19
di Cristiano Gatti

Nella storia del giornalismo sportivo si fanno da sempre la guerra due linee di pensiero. Una, che nell’ambiente accreditiamo a Gino Palumbo, storico direttore della “Gazzetta”, non ammette esitazioni: lo sport è un’isola felice, lo sport dà gioia alla gente, lo sport va raccontato bello sempre e comunque, così come i suoi avvenimenti e i suoi personaggi. E guai, guai, guai seminare brutte notizie, dubbi, depressioni.


Dall’altra parte, agli antipodi, la seconda linea di pensiero: lo sport non è un’isola felice, non è oppio dei popoli, è tale e quale la vita di tutti i giorni. Dunque, inutile montare il circo a tutti i costi, sempre e comunque, gonfiando gli aspetti positivi e nascondendo bellamente quelli negativi. Conta una cosa soltanto: la verità. Quella che ci è possibile scoprire, quella che ci sembra la più attendibile. Possibilmente quella vera.


Di fronte al Mondiale di Innsbruck, la gente penserà che il Gatti si sia bevuto il cervello. O comunque che abbia bevuto qualcosa con tanti gradi. Siamo in piena tensione agonistica e lui ci propone una minidispensa di giornalismo.

Chiedo un po’ di clemenza, non sono proprio così alticcio. Il discorso mi serve proprio necessariamente guardando il Mondiale. Anche stavolta, le due filosofie accompagnano l’avvenimento, dentro e fuori l’ambiente. Parlando dell’Italia, cosa si deve dire prima del via: che comunque restiamo l’Italia, che comunque Nibali è Nibali, che comunque abbiamo questo nuovo Moscon, che cioè abbiano grandi carte da giocare e che possiamo vincere? La presentiamo cioè alla Palumbo e carichiamo di aspettative la nostra spedizione, così da seminare entusiasmo e da cancellare mestizie, perché comunque la gente deve essere pilotata verso la gioia e l’ottimismo?

Se è così, prego. Si faccia avanti qualcun altro. Io non posso nascondermi dietro a travestimenti, non riesco a camuffarmi: io resto faticosamente e sanguinosamente aggrappato all’idea che non si possano raccontare barzellette. Che in ogni caso, bella o brutta che sia, vada cercata la verità. E allora non ho molte vie d’uscita. Neanche tante macerazioni da sopportare. Dico semplicemente che il Cielo ce la mandi buona.

Partiamo con una Nazionale molto simpatica, questo sì: i ragazzi al via mi sono tutti simpatici, in un modo o nell’altro. Meritano affetto e sostegno. Ma questo non mi impedisce di vedere che tutto sono fuorchè favoriti. Perché, possiamo forse imporre a Nibali d’essere favorito? Lo sarebbe sicuro, sarei il primo a caricargli addosso questo peso, se un emerito mentecatto non l’avesse abbattuto e mutilato sull’Alpe d’Huez. Ma siccome quel mentecatto è storia, a questo punto dico: è già molto che Nibali sia qui, che Nibali ci provi, che Nibali dia tutto, ma fermiamoci a questo. Nella logica, non ha la salute fisica per vincere una corsa tanto dura e tanto combattuta. Io, umanamente, non glielo posso chiedere. Posso chiedere invece a Moscon, questo magnifico Moscon che promette cose grandissime, di battersi come un leone, di correre un bel Mondiale. Ma anche con lui, mi fermo qui: pensare che vinca è veramente troppo, al di là delle mie dosi omeopatiche di speranza e di ottimismo.

Che altro? So per certo, sarei pronto a scommettere, che De Marchi farà il suo solito diavolo a quattro, perché ha un fisico e un cuore per imprese commoventi, quindi già me lo vedo partire da lontano e tenere gli avversari sulla corda, perché sanno benissimo che questo tipo qui, se lo sottovaluti, è capacissimo di insistere fino al traguardo.

Il resto è nelle mani del destino. Cassani fa bene a dire che non si parte mai per perdere. Fa benissimo. Ma farebbe bene anche a dire realisticamente che l’Italia non è in corsa per il titolo, perché non ne ha i requisiti necessari.

Se lascia troppo spazio al palumbismo, è come firmare una cambiale a scadenza certa: se alla fine l’Italia perde, com’è logico, come non è scandaloso, comunque il palumbismo gli torna in testa tipo boomerang. L’Italia che perde a Innsbruck, per me, è perfettamente nella norma. Per il palumbismo diventa invece un bellissimo spunto per avviare subito il processo ai colpevoli. Immancabilmente, il ct.         

 

Copyright © TBW
COMMENTI
A prescindere
29 settembre 2018 16:47 maurop
Caro Gatti lo sport e il ciclismo sono e restano una favola agonistica, e un'isola felice, a prescindere dal fatto che Nibali e Moscon domani arrivino presto o tardi. È quando lo sport dimentica di essere tale che la favola finisce, e anche tragicamente, com'è successo con Marco Pantani.

maurop
29 settembre 2018 17:43 tempesta
Bravo, hai detto la verita. Poi parlare del ciclismo Italiano Cosa dobbiamo dire ormai viviamo nel passato. Sono anni , e anni che aspettiamo che qualcosa cambi, ma e sempre peggio.

Sono d'accordo appieno
29 settembre 2018 17:52 predaking
Con la sua analisi, le faccio i complimenti per aver espresso così chiaramente il suo punto di vista.
Aggiungo solo di non sottovalutare Pozzovivo che potrebbe fare una bella gara.

Hai dimenticato i tuoi dati, clicca qui.
Se non sei registrato clicca qui.
TBRADIO

00:00
00:00
De Rosa presenta la nuova 70 che accompagnerà il team VF Group-Bardiani CSF-Faizanè nel 2026. «La scorsa settimana mi ha chiamato un giornalista, stava facendo il giro dei brand per sapere delle bici dei team e mi ha chiesto il colore...


Non è mai un bel segnale quando una squadra, piccola o grande che sia, chiude. Ad annunciare l'addio alle competizioni stavolta è la Continental ungherese Karcag Cycling che ha dato l'annuncio sulle sue pagine social. Nella formazione magiara in questa...


Sì al Giro delle Fiandre, dove debutterà davanti al proprio pubblico, no alla Sanremo e al Giro d’Italia, obiettivo classiche delle Ardenne e poi Tour de France. È al sole dell’isola di Maiorca, dove è arrivato sabato, che Remco Evenepoel...


Davide Formolo è costretto a sottoporsi ad un intervento chirurgico per un banalissimo incidente domestico ed è lo stesso corridore veronese della Movistar che racconta l'accaduto: «Non c’è niente da fare, la vita è strana a volte: percorri circa 30k...


Che cosa unisce un critico d’arte a un ingegnere, che cosa collega un tecnico di laboratorio a un docente di geomatica, che cosa affratella un giornalista e un senatore? Che cosa c’entrano le politiche del territorio con l’ingegneria meccanica e...


In occasione della Beltrami TSA Open House di Reggio Emilia, ci siamo soffermati al termine dell'evento con Fabiano Fontanelli, che ci ha raccontato la genesi del suo libro che narra sia la sua vita ciclistica da vincitore e da gregario...


Campa Bros nasce nel 2004 con un solo obiettivo, ovvero portare nel mercato italiano e nelle mani di tutti gli appassionati componenti e accessori di ottima qualità per il mondo della mountain bike. Materie di prime ricercate e lavorazioni precise restano...


Domenica scorsa, il gruppo motociclisti delle Scorte Tecniche S.C. Fontanafredda, ha celebrato il suo 2025 festeggiando assieme un’annata molto intensa ed impegnativa dedicata a garantire la sicurezza di tutti i ciclisti e tutti gli addetti nelle gare ciclistiche in...


Sabato 6 dicembre 2025 a Bologna il Consiglio Direttivo dell'AIMANC - Associazione Italiana Magistrati Avvocati Notai Ciclisti - ha ratificato la nomina a nuovo presidente l’Avv. Francesco Bellin di Bassano del Grappa. Il nuovo consiglio ringrazia l’Avv. Manlio D’Amico per l’impegno...


Si conclude questa settimana il ciclo di innumerevoli incontri dell’onorevole Pella sulla sua proposta di legge: ieri il tavolo con  i Comandanti della Polizia locale, venerdì con la Federazione Nazionale di Ciclismo. “Con questa proposta di legge vogliamo affrontare un...


TBRADIO

-

00:00
00:00





DIGITAL EDITION
Prima Pagina Edizioni s.r.l. - Via Inama 7 - 20133 Milano - P.I. 11980460155




Editoriale Rapporti & Relazioni Gatti & Misfatti I Dubbi Scripta Manent Fisco così per Sport L'Ora del Pasto Le Storie del Figio ZEROSBATTI Capitani Coraggiosi La Vuelta 2024