
Pochi giorni fa Marco Scarponi, fratello di Michele, annunciava con queste parole che sarebbe andato al Tour de France: «Andremo con il sorriso di Michele inciso sul volto e nel cuore per parlare di sicurezza stradale. Parleremo di una strada giusta dove i ciclisti e i pedoni possano avere il loro spazio e siano rispettati, perché prima di essere ciclisti o pedoni sono vite. E la vita è sacra anche sulla strada. Diremo che la bicicletta è la prua di un futuro migliore per le nostre città e per la nostra società. Anche da una viabilità sicura ed equa dipende una società giusta che si preoccupa dei più deboli. Ma soprattutto andremo al Tour per te, Michele, che ci hai insegnato a sudare e a sorridere, a donare e a correre con i sogni nelle gambe e negli occhi. Andremo per te, sicuri di trovarti lì ad aspettarci e ad incoraggiarci come facevi in corsa con i tuoi colleghi ciclisti.E ritorneremo più forti di prima».
Bene, oggi è il grande giorno. Stamane a Fougeres, prima della settima tappa della Grande Boucle, salirà sul palco del Tour de France, Marco Scarponi. Per parlare di Michele, della fondazione, della promozione, della bicicletta. E soprattutto della sicurezza.
«Il Tour – spiega il suo direttore Christian Prudhomme – ha l’obbligo di sfruttare la sua enorme cassa di risonanza, con 2.000 giornalisti, per promuovere la causa della sicurezza. Ad ottobre abbiamo lanciato la campagna “La route se partage” (“La strada si condivide’, ndr) e ogni giorno al Tour ci sono tanti bambini che indossano una maglietta con quella scritta. Per questo l’arrivo di Marco Scarponi per noi è importante. Anche perché abbiamo tutti nel cuore Michele». «Non importa chi sta pedalando, quel che conta è capire che chi è in bicicletta è fragile. Che una vita umana in certi momenti può essere terribilmente fragile. Quando ho saputo che il fratello di Michele ci aveva contattato per venire al Tour, la cosa mi ha colpito molto. Ho davvero voglia di incontrarlo. Possiamo impegnarci insieme per un obiettivo comune: e se riusciamo a salvare una vita, una sola vita con quello che stiamo cercando di fare…».
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