RESTIAMO FIGLI DI UN DIO MINORE

LETTERA APERTA | 02/07/2018 | 07:20
di Fiorenzo Alessi

Caro Direttore ,


a mio parere, è un'ovvietà dire che la  vittoria di Elia VIVIANI al Campionato ITALIANO di Ciclismo professionistico è strameritata.  Soprattutto nella gestione della corsa, di un'intelligenza tattica non comune sorretta da una grande condizione atletica, ho intravisto quei..."lampi di classe" che sono ormai cosa rara per chi, come me, ha attraversato epoche ciclistiche con fior di Campioni.  Ed ho avuto la riprova che, come la storia è maestra di vita, così la PISTA è MAESTRA di Ciclismo.


In una gara dal tracciato esigente, resa più ardua dal caldo , si è fregiato del titolo di CAMPIONE D'ITALIA l'atleta che più degli altri ha dato prova evidente di... esserci tutto, di gambe e di testa. Dunque, BRAVO VIVIANI , degno TRICOLORE .

Dopo questo personale elogio al Campione, vorrai permettermi una sparata polemica per un... atteggiamento che mi fa veramente incazzare (mi si scusi il termine, ma rende efficacemente l'idea ed è ormai nella codiddetta vulgata comune). Leggendo i quotidiani di ieri, a parte quelli sportivi che ne fornivano adeguato resoconto, su di alcuni solo poche righe per "notiziare" del fatto,  su altri - anche di larghissima diffusione - neppure un accenno alla vittoria dell'OLIMPIONICO ELIA VIVIANI nella PROVA TRICOLORE!

Il dio PALLONE imperava su intere paginate , anche per evidenti CAZZATE (consentimi pure la rima, caro Direttore), ma non si degnava di un rigo che sia uno la bella vittoria del "nostro" atleta. Si scrive in termini epici del passaggio di turno della tal squadra ai Mondiali  pallonari di Russia o del disperato sconforto (povere creature....) di calciatori al cui confronto Creso è quasi un accattone, ma  il buon Elia Viviviani non merita che si faccia menzione della sua spettacolare prova, da annoverare (se esistessero) nei manuali  di ciclismo.

Ancora una volta si deve amaramente prendere nota che, anche per la stampa ed i mass media in generale, tra le discipline sportive esistono figli e figliastri. E che, pur correndo l'anno 2018 dopo Cristo, il nostro amato CICLISMO rimane Figlio di un Dio minore. 

 

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COMMENTI
dalla sua anche una grande squadra
1 luglio 2018 20:36 Line
il suo direttore lo vedrei bene al fianco di Cassani in Nazionale

FIGLI di un Dio minore
2 luglio 2018 09:22 ERIO
Sig. Alessi, dico' una ovvietà' ma preferisco di gran lunga essere fra i pochi ciclisti che fra i tanti calciofili. Se penso ad un ciclista che cade sull asfalto, e il suo primo pensiero e' rialzarsi e ripartire, guardo i vari Cresi calciatori che crollano sulla tenera erbetta simulando dolori indescrivibili e mi vanto di essere fra i pochi, anche se a 74 anni mi sorpassano ormai in tanti...

Parole sante!
2 luglio 2018 13:29 marchetto
Condivido al 100%

ciclismo sport snobbato
2 luglio 2018 13:57 giorginoc
E' stomachevole che la stampa riempia pagine e pagine di calcio e trascuri uno sport popolare quale è il ciclismo; gli stessi quotidiani sportivi trascurano le varie manifestazioni ciclistiche, delle quali per avere aggiornamenti ed informazioni occorre attingere a siti particolari

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