Ecco il testo del nuovo Codice Etico Pro Tour

| 15/12/2004 | 00:00
Il nuovo Codice Etico è stato approvato definitivamente ed è pronto ad entrare in vigore dal prossimo 1° gennaio. ve ne presentiamo il testo completo. Preambolo I Team dell’Uci Pro Tour vogliono, grazie alla stesura e alla firma del presente codice etico, indicare chiaramente il loro impegno a favore dell’assoluto rispetto delle regole dell’equità sportiva. L’introduzione del Pro Tour, con la sua scelta di eccellenza, costituisce a questo riguardo un’occasione storica. I Team dell’Uci Pro Tour sottolinenao che l’adozione di questo codice si affianca al loro impegno di rispettare i regolamenti UCI ed in particolare i regolamenti in materia di salute dei corridori e il regolamento antidoping dell’UCI. I Team dell’Uci Pro Tour si obbligano a: I. Mettere la salute e l’etica sportiva al primo posto della loro attività. II. Rispettare i principi del ffair-play e avere un comportamento rispettoso verso il pubblico, i corridori, gli organizzatori, le squadre e le istanze nazionali ed internazionali. III. Permettere ai corridori di eserecitare la loro attività nelle migliori condizioni possibili. IV. Escludere assolutamente compensi del personale e dei responsabili sanitari basati sulle performance o sui risultati ottenuti dai corridori. V. Chiedere a ciascun atleta di comunicare per iscritto al proprio team manager le coordinate dei propri preparatori personali, dei propri medici curanti e di tutte le persone che, al di furori della squadra, sono impegnati nella preparazione fisica, medica o psicologica dell’atleta stesso. VI. Creare un sistema di informazione e prevenzione che spieghi ai corridori i rischi legati alle pratiche dopanti. VII. Ricordare ai corridori che devono fornire informazioni precise sui loro spostamenti in base a quanto previsto dal Codice Mondiale Antidoping che potrà farne richiesta al fine di procedere con controlli a sorpresa in qualsiasi momento. VIII. Senza preclusione del diritto di interruzione del contratto per gravi motivi, non schierare al via delle corse i corridori che sono oggetto di una procedura discilplinare per violazioni legate al regolamento antidoping UCI, che segue naturalmente il Codice Mondiale Antidoping. IX. Senza preclusione del diritto di interruzione del contratto per gravi motivi, non schierare al via delle corse quei corridori che sono oggetto di una inchiesta o di una procedura penale per fatti relativi all’attività sportiva, sia essa una violazione del regolamento antidoping dell’UCI, sia essa un reato criminale volontario. 1. dopo l’apertura dell’inchiesta o della procedura: - se il colpevole ha confessato i fatti o - se le informazioni di fonte ufficiale di cui dispone l’UCI ProTeam fanno chiaramente comprendere che le accuse non possono essere effettivamente contestate 2. negli altri casi, dall’apertura dell’inchiesta o addirittura per il rinvio a giudizio in un processo. X. Se i fatti citati nell’articolo precedente sono oggetto di una procedura disciplinare prevista dall’articolo VIII, sarà applicato lo stesso articolo VIII. In ogni caso, se durante la procedura disciplinare l’interessato dovesse comparire davanti al giudice del tribunale penale, l’atleta stesso non sarà schierato al via delle corse a partire da un mese prima dell’udienza disciplinare e fino all’emissione del giudizio. Se, in virtù della legge applicabile, la procedura discoiplinare dovesse essere sospesa a causa di una procedura penale come all’articolo IX, l’interessato non dovrà essere schierato in corsa a partire da un mese prima dell’udienza disciplinare e fino alla data della decisione. XI. Licenziare, nel rispetto delle leggi nazionali, ogni corridore o altro elemento della squadra per una violazione del regolamento antidoping dell’UCI, o nel caso di condanna da parte dell’autorità giudiziaria per un reato relativo all’attività sportiva. Questa regola non si apllica nei casi previsti dal secondo comma dell’articolo XII. Il diritto di licenziamento per ogni motivo valido resta riservato. XII. Durante un periodo di quattro anni dopo la condanna, non ingaggiare nella propria squadra alcun elemento che sia stato condannato per una violazione volontaria del regolamento antidoping dell’UCI. Non sono considerati, ai fini del presente articolo, come violazioni volontarie: a. le violazioni che hanno comportato la condanna ai sensi dell’articolo 262 del regolamento antidoping dell’UCI (sostanze specifiche); b. e violazioni che hanno comportato la condanna ai sensi dell’articolo 264 o 265 del regolamento antidoping dell’UCI (negligenze) ; c. le violazioni che hanno comportato la condanna ai sensi dell’articolo 266del regolamento antidoping dell’UCI, salvo i casi di condanna per una violazione in base dgli articoli 15.6.2 (possesso da parte del personale), 15.7 (traffico) o 15.8 (somministrazione a corridore). ; d. tutte le altre violazioni per le quali l’interessato ha fornito chiarimenti plausibili davanti alla commissione delle licenze, spiegandoi l’involontarietà dell’accadutoto. La norma presente si aplica nei casi di condanna pronunciata a partire dal 1° febbraio 2005. Non viene tenuto conto: - di una condanna in appello se c’è stata condanna in prima istanza prima del 1° gennaio 2005. - di una condanna disciplinare se c’è stata condanna giudiziaria prima del 1° gennaio 2005; - di una condanna giudiziaria se c’è stata condanna sportiva prima del 1° gennaio 2005. XIII. Tutte le difficoltà di applicazione degli articoli da VIII a XII saranno sottoposte al presidente della commissione delle licenze o del suo sostituto designato, la cui decisione sarà decisione sarà definitiva ed esecutoria e non potrà essere suscettibile di alcun ricorso.
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