| 01/12/2004 | 00:00 Per aver accusato l' Uci di non combattere il doping e per aver criticato la soglia di 50 per l' ematocrito, Ivano Fanini, patron di Amore e Vita - Beretta, e' stato deferito alla Commissione disciplinare che lo giudichera' venerdi' 17 dicembre al centro mondiale di ciclismo di Aigle, in Svizzera. Lo ha reso noto lo stesso Fanini. Secondo il presidente dell' Unione ciclistica internazionale, Hein Verbruggen, Fanini, in una intervista a 'Le Monde' ha pronunciato frasi diffamatorie in merito allo scarso impegno dei vertici Uci nel combattere il doping e nell'aver fissato il livello di ematocrito a 50, che, secondo Fanini, darebbe la possibilita' ai corridori di doparsi. ''Da oltre 10 anni mi batto contro l'ipocrisia presente nel ciclismo e continuero' a farlo con entusiasmo perche' ho amore per il ciclismo e per la vita dei corridori. In questi giorni - racconta Fanini - ho ricevuto le visite di Michele Bartoli e Rolf Sorensen, due atleti da me scoperti e portati al professionismo. Bartoli ha spinto suo cugino, Claudio, a correre con me. Il secondo mi ha detto di augurarsi che i suoi figli non entrino nel ciclismo a meno che non cambi radicalmente. Sorensen poi mi ha detto che in futuro i corridori mi ringrazieranno, almeno quelli che saranno sopravvissuti''.
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