Paolo Bettini: «Se Mc Quaid pensa di destabilizzarmi si sbaglia»

| 25/09/2007 | 00:00
Prima la storia del documento 'antidoping' al quale non avrebbe aderito, poi la presunta non reperibilita' ad un controllo a sorpresa: Paolo Bettini e' un fiume in piena contro l'Uci. La difesa del campione del mondo e' stata supportata da documenti precisi, ma soprattutto ha avuto l'effetto di caricare a mille il livornese: ''Quando qualcuno attacca l'Italia, l'Italia risponde, e io non sono uno sprovveduto - ha ringhiato Bettini dal ritiro azzurro - Se McQuaid pensa di destabilizzarmi, di mettermi in ridicolo si sbaglia: il mondiale glielo rivinco apposta'', ha detto. ''Non ho aderito alla lettera Uci in materia di doping? - ha protestato Bettini - Ma se lo scorso 10 luglio ho inviato all'Uci una lettera raccomandata tutelandomi con il contributo di un legale perche' mi sembrava giusto mettermi in regola con una carta volontaria anche se non ero al Tour - ha spiegato Bettini, replicando al presidente Uci - in questa lettera ho sottoscritto quello che l'Uci chiedeva ai miei colleghi. L'Uci mi ha risposto con una mail che la mia lettera non era stata presa in considerazione perche' diversa formalmente dalle altre dei miei colleghi...''. Un no dovuto ad un problema di modulistica. ''Hanno atteso un altro grande evento come il Mondiale per tirare fuori questa storia dopo quasi tre mesi. Mi contestano che io non abbia messo in gioco lo stipendio di un anno di un professionista qualora venga trovato positivo - ha insistito Paolo Bettini - io non l'ho fatto solo perche' va all'Uci con delle regole inaccettabili, ma ho dato delle alternative. Quindi non e' vero quello che dice McQuaid. Ed e' ancora piu' grave che McQuaid abbia detto che questa cosa non pregiudica la mia partecipazione al Mondiale. Allora perche' chiacchiera? Perche' l'Uci non mi ha chiamato subito?'', ha concluso il campione del mondo. Bettini ha poi rivelato un'altra storia, quella del presunto controllo a sorpresa. ''Il 23 agosto scorso ero in Toscana a casa dei miei genitori. Siccome sono residente a Montecarlo ho mandato un fax all'Uci dove comunicavo la mia temporanea residenza per degli eventuali controlli antidoping a sorpresa. Il 23 sera mi trovavo alla Fiera Zootecnica a La California a 500 metri da casa dei miei genitori: al ritorno a casa ho trovato una lettera di un medico inviato dall'Uci per un controllo a sorpresa il quale mi comunicava che era stato ad attendermi tra le 21 e le 22,10 - ha continuato Bettini - Eppure sul formulario che ho inviato all'Uci ho messo i miei telefoni oltre quelli del mio direttore sportivo e del medico sociale''. Non e' insomma un Rasmussen-bis, il corridore danese escluso dal Tour per aver saltato dei controlli a sorpresa. Proprio per questo ha voluto mettere le mani avanti. ''Il giorno dopo ho contattato l'Uci: non e' un mancato controllo, non posso sapere a che ora viene una persona a casa mia e ho lasciato tutti i miei riferimenti. L'Uci mi ha spiegato che per la regolamentazione Wada e' vietato contattare i numeri privati... - ha allargato le braccia il campione del mondo - Mi chiedo che devo fare allora? Ho solo capito chi e' che vuole veramente il male del ciclismo: oggi a quattro giorni dal Mondiale mi contestano un documento da me inviato il 10 luglio: ma lo fanno apposta? Ho corso in Germania, Spagna e nessuno mi ha mai contestato nulla. E ora questa storia di un eventuale mancato controllo? Io c'ero, e si mi fanno questo alla vigilia di un Mondiale per destabilizzarmi sappiano che io il Mondiale a Stoccarda glielo rivinco apposta. Ma di sicuro ora ho paura di chi gestisce queste situazioni...'', ha chiuso un infuriato Bettini. Luca Prosperi, inviato dell'Ansa a Spresiamo (tv)
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