Fanini contro tutti e tutti contro Fanini: un po' di buonsenso

| 25/08/2007 | 00:00
Ricevo da Ivano Fanini due interventi. Il primo inviato immediatamente dopo il mio commento, con il quale invitavo il patron toscano a moderare i toni. Il secondo, che pubblico per primo, inviato questa mattina. In entrambi gli interventi sono state operate le opportune modifiche per non incorrere in azioni legali di cui facciamo volentieri a meno. No voglio passare né per tutori del doping o ma nemmeno per una persona che permette e promuove la pratica della diffamazione e della calunnia. In pratica Fanini denuncia un fatto molto grave, avvenuto ieri alla vigilia del Trofeo Melinda: l’ostracismo da parte di alcune squadre, team manager e direttori sportivi. La sua colpa è quella di aver denunciato dei fatti molto gravi. Se queste squadre si sentono diffamate e calunniate che agiscano nelle sedi opportune o lo stesso faccia Ivano Fanini, denunciando i fatti agli organi di giustizia ordinaria e sportiva. In ogni caso il nostro consiglio è quello di posare le armi, abbassare i toni e usare una volta tanto un po’ il buon senso. Noi non vogliamo passare per occultatori di verità, né tantomeno per complici. tuttoBICI e tuttobiciweb.it li conoscete tutti da tempo, e non vogliamo passare per quello che non siamo. Pier Augusto Stagi Carissimo Pier Augusto, con la presente faccio seguito alle telefonate di ieri sera, visto che non hai ancora inserito il mio intervento di replica al tuo commento. Pertanto, colgo l'occasione per ribadirti che se vuoi cambiare o rivedere le mie dichiarazioni perchè credi siano troppo offensive e querelabili, fallo pure. Comunque, per quanto mi riguarda potresti anche pubblicarle così come sono, perchè quando si dice la verità non si ha paura di affrontare eventuali denunce e processi. Per quello che concerne invece i rancori e i colpi bassi di ogni genere che tu hai menzionato, ci tengo a precisare che non provengono di certo da me. Io affronto i problemi del ciclismo a viso aperto, non mi nascondo più come gli altri nell'omertà e (ribadisco) non ho bisogno di parlare per farmi pubblicità. Questa è la scusa di quelli che, avendo la coscienza sporca perchè sanno che li ho colpiti sul vero, non hanno altre giustificazioni da dare alla gente per salvare la loro faccia, se non quella di dire che io parlo a sproposito per finire sui giornali. Semmai i colpi bassi e le azioni che rasentano lo stampo mafioso, sono quelle che gli altri fanno al sottoscritto ed alla mia squadra per vendicarsi. Se il loro non è abuso di potere più simile ad un'associazione a delinquere tu come la definiresti? Non sono io che faccio male a questo sport, ma sono questi personaggi, mossi soltanto dal business e non dalla vera passione come nel mio caso. Tu mi inviti a non fare piazzate, ed esclami di pubblicare le mie dichiarazioni perchè non ce la fai più. Ma caro Pier Augusto, non ti sei mai chiesto se nel ciclismo non ci fossi stato (anche) io che cosa sarebbe successo a causa del doping? Credo che le mie dichiarazioni possano aver intralciato il lavoro di qualche personaggio e scoperchiato molte pentole. Posso essere risultato una persona scomoda ma, di sicuro non ho fatto del male al mio sport, anzi ho contribuito affinché oggi sia più facile fermare (e punire) chi bara o chi fa rischiare la salute ai propri atleti. Infine, ti ringrazio per aver misurato le parole quando c'è stata la vicenda del mio corridore implicato in casi di droga ma anche in questo caso, per quanto mi riguarda, avresti pure potuto scrivere ciò che volevi, visto che Quaranta era soltanto una persona informata sui fatti (come hai già detto anche tu) e tutto ciò che è accaduto non è stato quest'anno e non all'interno della mia squadra. Io comunque non ho mai avuto problemi ad ingaggiare atleti che in passato hanno avuto a che fare con la droga a patto che questi, una volta sposata la mia causa, collaborino coi nas o altri organi competenti affinché chi li aiutati nell'illecito venga definitivamente punito. Ho due atleti nel mio organico con passati 'burrascosi' che non ho esitato a tesserare soltanto perchè, provenienti da grosse squadre, possono contribuire, conoscendo molti fatti scomodi, alla lotta al doping. Allo stesso tempo non ho mai esitato a licenziare in tronco chi con il suo atteggiamento non mi persuade. L'anno scorso ho fatto smettere di correre, per questo motivo, due atleti ed in questa stagione uno, quindi vedi che io non predico bene e poi razzolo male. Tutti mi invitate a rivolgermi alle autorità competenti, invece di denunciare a mezzo stampa. Anche se ti ho ampiamente risposto nel messaggio di ieri (vedi sotto) ci tengo a precisare che sono anni che collaboro con i nas (e non solo) ma non posso e non voglio farmi pubblicità di questo. Ti prego pertanto di prendere atto di tutte le mie parole ed inserire un mio nuovo commento - prendendo spunto da quello che ho detto ieri e quello che ho appena spiegato - nella maniera che riterrai più opportuna. Con la speranza che mi accontenterai, ti ringrazio come sempre del tuo operato e ti abbraccio. Ivano INTERVENTO DI IERI SERA SUBITO DOPO IL COMMENTO DI STAGI Carissimo Direttore, Le ho già espresso il mio pensiero sul suo commento e sa che sono molto dispiaciuto. Mi chiede di denunciare ai carabinieri; ma cosa denuncio: che i corridori non possono vestirsi di nero? oppure che (…) un team manager (già a conoscenza dell'abuso di epo da parte di (…) di un suo corridore) si è infischiato della salute di (…) mandandolo a morire e oltretutto avendogli pagato un solo stipendio nel 2007 e quindi lasciandolo senza nemmeno un soldo per operarsi? Ci sono comportamenti che non si possono denunciare alla Procura ma che devono invece essere conosciute da tutti. Ed è proprio grazie al mio martellamento (che faccio con orgoglio) che sono scoppiati innumerevoli casi mondiali che hanno contribuito a cambiare (un po’) questo ciclismo. Ciò che è possibile denunciare alla Procura l'ho sempre fatto ed ho sempre avuto ragione. Non ho bisogno di pubblicità dopo trent’anni di attività nel ciclismo con tantissimi successi sportivi. Le mie posizioni mi hanno sempre danneggiato ma ciò nonostante andrò sempre avanti con la mia linea in difesa della salute degli atleti e del ciclismo perchè quanti più scandali saltano fuori tanti più risultati si otterranno contro il doping. Ritengo che sia l'unico modo per cambiare veramente le cose. Se i miei accusatori pensano di essere nel giusto, allora perchè non mi denunciano? Anzi mi aspetto che ora lo facciano, così vedremo chi ha ragione. Ivano Fanini
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