Corriere dello Sport: Danilo, che brutta storia...

| 24/08/2007 | 00:00
Adesso hanno tutti fretta. Ha fretta il procuratore capo della Procura antidoping del Coni, Ettore Torri. Ha fretta anche il Gip (giu­dice per le indagini preliminari) del Tribunale di Pescara Luca De Ninis. E colui che ha più fretta di tutti, Danilo Di Luca, è lì in mezzo strattonato senza avere voce in capitolo. Probabilmente già oggi De Ninis fisserà la data ( probabilmente fine settembre) del­l’udienza per definire lo stralcio scaturito dal­la denuncia del fratello di Danilo Di Luca con­tro un pregiudicato pescarese. E domenica 30 settembre, c’è il Mondiale di Stoccarda che Da­nilo Di Luca si candida a correre da protagoni­sta. Una storiaccia: da qualsiasi punto di vista la si voglia vede­re, perché Danilo viene tirato dentro in un’inchiesta che risa­le all’anno scorso e lo scopre solo una ventina di giorni fa. Da quel giorno, 20 settembre 2006, si arriva al 3 agosto 2007 quando il dottor Luca De Ninis, Gip del Tribunale di Pescara, respinge la richiesta di archiviazione formula­ta dal pubblico ministero Giampiero Di Florio e chiede spiegazioni: « Per permettermi di valu­tare compiutamente il compendio indiziario a carico di ciascuna delle persone sottoposte ad indagini e di conoscere l’esito degli accerta­menti sulle sacche mediche per trasfusioni con­segnate alla Polizia Giudiziaria da Alessio Stra­nieri (come da relazione della locale Sezione di P.G. depositata il 22 settembre 2006) prego vo­ler trasmettere in visione o in copia gli atti del procedimento n° 6728/05 RGNR (e degli even­tuali ulteriori procedimenti contenenti il seque­stro delle predette sacche e gli accertamenti consequenziali) ». La risposta è protocollata il 9 agosto ed è scritta a mano, firmata dall’ufficiale di Polizia Giudiziaria Gaetano Soriano: « Si restituisce il fascicolo in esito agli accertamenti richiesti. In relazione all’esito degli accertamenti sulle sac­che mediche, le stesse non sono mai state se­questrate ». Quindi De Ninis per l’inchiesta pe­nale e Torri per l’inchiesta sportiva si ritrova­no con un pugno di mosche in mano e una do­manda: dove sono finite le sacche di sangue? Nella relazione di servizio del Corpo Foresta­le di Stato incaricato di consegnare l’avviso di garanzia a Starnieri si legge: « In data 20 set­tembre 2006 i sottoscritti Isp. C. Guido Mariani ed Ag. Sc. D’Intino Rossano si sono recati pres­so l’abitazione di Starnieri Alessio. (...) Il cita­to, preso atto di quanto notificatogli, ha sponta­neamente mostrato un contenitore termico con­tenente delle sacche mediche per trasfusioni. A suo dire, le stesse contengono del sangue del Sig. Danilo Di Luca ( Ciclista Professionista) specificando che le stesse servivano per miglio­rare le prestazioni sportive del citato. Il citato contenitore gli sarebbe stato lasciato nella sua abitazione nell’estate del 2004 da Altobrando Di Luca, fratello di Danilo. In data 21 i sotto­scritti riferivano al Sost. Procuratore di turno, Dott. Aldo Aceto, quanto appreso, chiedendo al­lo stesso come meglio procede­re al riguardo. Inoltre si infor­mava il P.M. che l’Ispettore Ma­riani, avendo rapporti di amici­zia con il sig. Danilo Di Luca, chiedeva di poter essere esone­rato dalle eventuali indagini. Detta richiesta è stata accolta ». Pescara, 21 settembre 2006, protocollo nr. 169. Giorno dopo, 22 settembre, verbale di per­quisizione e sequestro eseguito dalla Polizia di stato su delega dell’A.G. nei confronti di Star­nieri Alessio: « Noi sottoscritti (...) abbiamo pro­ceduto alla perquisizione dei locali (...) Si è pro­ceduto alla perquisizione che ha portato al se­questro di nr. 3 foto riproducenti l’indagato (Starnieri) con Di Luca Danilo e Di Luca Alto­brando (...) Si dà atto che alcun oggetto è stato asportato a parte quanto sequestrato ». Quindi: le sacche di sangue non ci sono più. E De Ninis, al pari di Torri, vuol sapere perché il 20 settembre 2006 non è stato sequestrato il contenitore termico e perché due giorni dopo, il 22, il contenitore stesso non c’era più. Il Gip di Pescara chiederà a Starnieri di portare le prove, cioè le sacche di sangue: in caso contra­rio scatterà per lui il rinvio a giudizio per calun­nia e tentata estorsione. Sì: hanno tutti fretta. Però è difficile che i ”non tesserati alla federciclismo” (vale a dire le due guardie forestali del 20 settembre 2006 e i poliziotti del 22 settembre 2006) convocati da Torri per lunedì 3 settembre possano presen­tarsi da lui senza aver chiarito, prima, la loro posizione con il Gip del tribunale di Pescara. da «Il Corriere dello Sport» del 24 agosto 2007 a firma Nando Aruffo
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