Il sindacato dei corridori: nessuno sia escluso senza prove
| 20/08/2007 | 00:00 Il CPA - il sindacato internazionale dei corridori presieduto da Francesco Moser (nella foto) desidera rivolgere un appello a tutti gli organizzatori affinchè nessun corridore sia dichiarato “persona non grata” unicamente sulla base di sospetti o di speculazioni giornalistiche.
Il regolamento antidoping, ed in particolare i risultati dei controlli, sempre piu’ numerosi ed efficaci, o l’implicazione dimostrata in inchieste di polizia, devono costituire gli unici elementi a carico di qualsiasi atleta per poterne decretare l’esclusione.
Il Cpa propone poi nella sua newsletter di Agosto una riflessione sul Tour de France costellato di errori e abusi. Ve la proponiamo:
Il Tour de France ha riproposto, in tutta la sua estrema gravità, la problematica del doping nel ciclismo d’élite.
Riconoscendo l’elevato ed inconfutabile grado di responsabilità di alcuni suoi membri in queste spiacevoli vicende, il CPA richiama fermamente tutti i corridori professionisti al rispetto dei regolamenti UCI, e ribadisce il suo sostegno a qualsiasi misura finalizzata ad opporsi efficacemente ad una situazione sempre piu’ difficile e molto negativa per l’immagine globale di questo sport.
Nondimeno, il CPA ritiene indispensabile denunciare alcuni episodi che, durante e dopo la corsa, hanno contribuito ad accentuare ulteriormente, ed in modo del tutto ingiustificato, le tensioni all’interno di un ambiente già molto provato dagli avvenimenti succedutisi in quei giorni.
In questo senso, il CPA esprime innanzittutto la propria indignazione per il trattamento riservato dalle forze di polizia francesi a Cristian Moreni. Il corridore italiano, resosi colpevole di una infrazione al regolamento antidoping, ha subito ammesso la propria responsabilità, ed in nessun caso, nei suoi confronti, sarebbe stato quindi necessario predisporre un dispositivo di sicurezza come quello che le autorità francesi, alla ricerca di un’inutile quanto inaccettabile spettacolarizzazione dell’accaduto, hanno invece immediatamente fatto scattare, inviando agenti in uniforme a prelevare Moreni sul traguardo.
Un corridore che risulta positivo ad un controllo antidoping merita certamente di essere punito e di essere escluso da una competizione sportiva, ma non per questo il CPA è disposto a passare sotto silenzio questi comportamenti del tutto sproporzionati rispetto alla reale entità dell’infrazione.
Sempre in merito al caso Moreni, il CPA non puo’ condividere la decisione dei responsabili della squadra Cofidis di ritirare tutti i corridori impegnati nel Tour de France: agendo in questo modo, in effetti, vengono ad essere colpiti anche coloro che non sono assolutamente coinvolti nella vicenda.
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