Ballerini: Di Luca ha le doti per puntare al Tour

| 05/06/2007 | 00:00
Danilo Di Luca può puntare a vincere il Tour de France e sarà uno degli assi azzurri per i Mondiali di Stoccarda. Lo ha detto il ct azzurro Franco Ballerini in un'intervista ad Affaritaliani. "Quello del Tour de France, rispetto al Giro, è un po' diverso come percorso - ha detto Ballerini - ci sono salite meno dure, a volte vengono messe cronometro individuali molto lunghe. Però programmando solamente l'evento-Tour potrebbe provarci. Se pensiamo che Armstrong non c'è più, così come Ullrich... ci potrebbe stare". E il Mondiale? Per Ballerini al momento Di Luca è un nome, ma l'avventura azzurra nella corsa in linea di Stoccarda dovrà poggiare su ciclisti in condizione. "Fa bene anche a programmare la sua stagione pensando a un evento così importante. E' bello che lui ce l'abbia nel mirino. Rimane sempre il fatto, e lo sa benissimo Danilo, che il nome serve, però le gambe devono essere all'altezza del nome. Il fatto che abbia messo la prova iridata come obiettivo raggiungibile a me fa piacere, perché vuol dire che curerà la seconda parte di stagione con una programmazione ottimale. E' normale poi che da oggi a settembre ci sono molti mesi e la condizione va mostrata. Poi la mia considerazione nei suoi confronti, per la tipologia di percorso e per quello che ha fatto, sarà sicuramente grandissima". Inequivocabile il giudizio sul Giro vinto dall'abruzzese: "Di Luca si merita in 10 e lode. Ho trovato un Danilo molto maturo", ha aggiunto Ballerini, "ma è già un paio d'anni che è cambiato come persona, nell'atteggiamento, nel modo di porsi. L'ho visto maturo soprattutto nella tappa dello Zoncolan, dove non era un Di Luca eccelso, ma ha saputo gestire bene il tutto perdendo solo 38 secondi. La maturazione si vede quando un corridore non è perfetto e riesce a gestire quello che ha". In fatto di voti e pagelle sul Giro d'Italia, Ballerini ha spiegato che Damiano Cunego "merita la sufficienza, un 6". Secondo il selezionatore azzurro "un quinto posto è sempre un buon risultato. A volte ci si aspetta tantissimo perché ha fatto una cosa enorme da giovanissimo - ha detto riferendosi al successo del veronese nel Giro del 2004 - ma ha tempo per riprovare e dimostrare il contrario a tutti. A volte ci si aspetta di più da un atleta come lui, ma bisogna mettere in considerazione il fato che ha ancora solo 26 anni. C'è tempo per migliorarsi e avvicinarsi ad un evento così importante con tutto quello che serve per vincere un grande Giro". Alla fine del Giro d'Italia Cunego si è mostrato quantomeno scettico sulla possibilità di prendere parte al prossimo Tour de France, al via il 7 luglio da Londra. "Egoisticamente potrei dire di no, perché è un corridore importante e penso ad un discorso di probabile maglia azzurra. Non so", ha detto Ballerini ammettendo le sue perplessità, "fare quest'anno un altro Tour per esperienza come ha fatto l'anno scorso...fossi in Damiano se puntassi alla corsa a tappe francese la vorrei programmare come obiettivo. Forse ora programmerei, per le attitudini che ha, la seconda parte di stagione. Questa però è una mia opinione che non deve entrare nelle scelte della sua squadra, che spende tanti soldi per avere Cunego". Estremamente positivo il giudizio su Riccardo Riccò, vincitore del tappone delle Tre Cime di Lavaredo. "Frizzante. A Riccò per la sua giovane età gli darei un bel 9. E' saltato in qualche tappa - ha puntualizzato il Ct - però forse era stata creata troppa aspettativa verso un ragazzo giovanissimo. Per me era difficile che riuscisse a fare classifica, il fatto di vederlo così forte in tappe così difficili è un grande merito". Parole importanti anche per Vincenzo Nibali, che secondo Ballerini "merita un 7,5": "Ha fatto un bel Giro al servizio della squadra e ha pagato, come è giusto che fosse, in certe occasioni le salite un po' troppo difficili e lunghe. Questo però fa parte della crescita di un atleta che ha nel suo Dna anche le corse a tappe. Deve crescere con tranquillità - ha concluso Ballerini - aveva un grande leader in squadra, che ha fatto vedere subito di che panni si vestiva. E lui ha potuto fare esperienza per il futuro".
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