Friburgo, indagherà la polizia federale. E le tv...

| 30/05/2007 | 00:00
Saranno le autorità federali tedesche a portare avanti l’indagine sui due dottori dell’Università di Friburgo che avevano confessato di aver fornito sostanze dopanti ai ciclisti del team Telekom. Il procuratore distrettuale della città tedesca ha infatti richiesto alla Polizia federale, la Bka (Bundeskriminalamt) di assumere la guida delle indagini, sottolineando l’impossibilità da parte della polizia locale di gestire un’operazione di questa portata. I medici Lothar Heinrich e Andreas Schmid avevano ammesso di aver fornito l’Epo (Eritropoietina) ai ciclisti del team Telekom (ora conosciuto come T-Mobile) negli anni ’90. Un’ammissione arrivata dopo che i due medici, precedentemente impiegati nell’ospedale dell’Università di Friburgo, erano stati accusati da alcuni ex ciclisti della squadra Telekom di aver proposto sostanze per incrementare le prestazioni. Due televisioni pubbliche tedesche hanno minacciato di non rinnovare i contratti per la trasmissione di questa edizione del Tour de France senza rassicurazioni in materia di doping. Ad alternarsi nella trasmissione del Tour sono i due canali Zdf e Ard che, tra l’altro, è uno sponsor del team T-Mobile. «Non sfrutteremo l’opzione di allungare il contratto fino a quando non avremo la certezza che non c’è traccia di doping al Tour de France», ha detto il caporedattore della Zdf Nikolaus Brender. Le due televisioni sono finanziate pubblicamente attraverso i contributi fiscali, ed entrambe hanno subito delle pressioni per sottoporre a revisione i propri impegni con le gare di ciclismo. Alla Ard, inoltre, non erano state perdonate le interviste «esclusive» a Jan Ullrich, per le quali il ciclista tedesco veniva retribuito. Il 34enne tedesco si era ritirato lo scorso febbraio, dopo che era stato provato il suo coinvolgimento nella Operacion Puerto, indagine condotta dalla Guardia civil spagnola, che ha coinvolto anche Ivan Basso. Ulrich, vincitore del Tour de France del 1997 e secondo dietro il suo ex compagno di team Riis nell’edizione precedente, aveva negato ogni violazione delle regole.
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