
A capo della squadra di meccanici del Servizio Corse che garantisce l’assistenza neutrale in gara al Giro d’Italia c’è una donna: Veronica Passoni. Quando le ammiraglie dei team non possono arrivare, entrano in campo i “suoi” uomini: una vera e propria squadra di meccanici e driver esperti che devono prontamente intervenire per fornire supporto tecnico ai corridori. Per far funzionare questo preziosissimo team, serve una guida che si occupi di tutta l’organizzazione logistica e non solo. Ecco che entra in campo Veronica, Team Leader Sports Marketing & Events di Shimano Italia.
Come è composta la squadra del Servizio Corse?
«Siamo in 10, compresa me. Abbiamo 4 macchine, una moto per le tappe di montagna e un furgone. In tutte le tappe schieriamo 3 driver e 3 meccanici in macchina, a cui se ne aggiungono 2 nelle tappe con arrivo in salita che montano in moto. In più c’è un ragazzo che opera al villaggio, è responsabile della nostra area espositiva, e alla sera dà una mano agli altri a pulire mezzi e materiali. Io coordino il lavoro del gruppo e nelle tappe particolari, tipo la cronometro di oggi, guido la quarta macchina per fornire supporto agli atleti con un meccanico».
La tua giornata tipo al Giro?
«Alla mattina verifico se organizzazione e giuria hanno richieste particolari e di conseguenza coordino il lavoro del nostro gruppo. In genere abbiamo una macchina al seguito dei fuggitivi, una davanti al gruppo e una in coda. Oggi nel meeting mattutino con UCI e RCS mi sono fatta dare la lista di corridori scoperti (i team hanno due ammiraglia a testa e non riescono a coprire tutti gli atleti impegnati nella cronometro, ndr) offrendo la disponibilità delle nostre vetture. Una volta che la corsa è partita e abbiamo smontato il nostro stand al villaggio, con il furgone parto per l’hotel dove mi preoccupo che tutto sia a posto per quando i ragazzi arriveranno. Verifico ci sia spazio per parcheggiare i mezzi, che siano stati predisposti l’attacco per la corrente e l’acqua. Alla sera, come tutte le squadre, puliamo le bici e il materiale così da essere pronti per la tappa successiva».
Come ti sei innamorata di questo sport?
«Sono stata contagiata fin da giovanissima dalla passione di mio marito, che correva in mtb e dh. Un giorno di 12 anni fa ho risposto ad un annuncio di lavoro per un’azienda che produce gomme per biciclette: la Vittoria S.p.A. Così è iniziata la mia avventura nel mondo del ciclismo. I primi passi li ha mossi nel Servizio Corse Mavic (Vittoria distribuiva Mavic in Italia e collaborava nella gestione del loro Servizio Corse). Io ero semplicemente la ragazza delle PR. Il team era già consolidato e affiatato, metà italiano e metà francese. Entrare in un gruppo di uomini esperti, già rodati nel mondo del ciclismo, mi ha fatto sentire un pesce fuor d’acqua per diversi mesi, con tanta paura di non essere all’altezza. Ricordo il mio primo Giro d’Italia nel 2008: partenza dalla Sicilia... appena arrivata volevo girare la macchina per tornare a casa! Il responsabile del Servizio Corse Mavic però ha saputo darmi fiducia. Piano piano ho iniziato a conoscere le persone, i team, i ruoli da rispettare e a farmi spazio. Quando poi si è presentata l’occasione di gestire il Servizio Corse passato a Vittoria ero già in parte rodata e sono riuscita a costruire un team valido, lo stesso che da gennaio mi ha seguito in questa nuova sfida targata Shimano».
Cos’ha di speciale la corsa rosa?
«Per noi richiede lo stesso impegno di altre gare, ma è un evento a sé per l’impatto mediatico internazionale e l’emozione che trasmette a tanti tifosi nel corso di tre settimane uniche. I ragazzi con cui lavoro sono meccanici dell’ambiente, a cui è richiesta la massima professionalità. Devono essere in grado di sostenere la pressione e intervenire prontamente, lavorare in officina non è come farlo in gara e in diretta tv. Bisogna essere concentrati, stare “sul pezzo”, anche e soprattutto nelle tappa più semplici. Ogni frazione è imprevedibile, chiedo quindi ai ragazzi di non abbassare mai la guardia. La nostra missione è fornire un’assistenza al top a tutti i girini, dalla maglia rosa alla maglia nera».
Giulia De Maio
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