INTERVISTA. L'EXCALATION DI GIOSUE' EPIS

ALLIEVI | 12/05/2018 | 09:29


L'inizio di stagione è strepitoso, da Guinness dei primati, per Giosuè Epis, Allievo al secondo anno in categoria, portacolori della Aspiratori Otelli VTFM Carin Nacanco. Il classe 2002 di San Paolo, nella Bassa Bresciana, nelle 9 gare disputate non è mai sceso dal podio: 5 volte ha vinto, 2 volte è arrivato secondo e altre 2 volte ha tagliato il traguardo in terza posizione. Nel dettaglio ha esordito vincendo a Ghedi (Bs) il 25 marzo, seconda corsa e seconda affermazione il 2 aprile a Lodetto di Rovato (Bs). Terza corsa l’8 aprile a Camignone di Passirano (Bs) dove si è piazzato al terzo posto; il 15 aprile in Brianza, a Correzzana, altro successo. A Mariano Comense (Co) il 22 aprile piazza d’onore, il 25 aprile terza posizione nella Orzinuovi-Sarezzo (Bs), ritorno al successo sulle strade del Veronese, a Bovolone, il 29 aprile, terzo posto l'1° maggio a Montichiari (Bs) e pokerissimo di vittorie domenica scorsa a Ronco di Gussago (Bs).


Una prepotente escalation quella di Epis che, a parte il 2017 al primo anno nella categoria Allievi dove non era riuscito a vincere, è sempre stato “abituato” ad alzare le braccia al cielo: nelle sei stagioni tra i Giovanissimi, con la casacca della Sprint Ghedi, ha vinto la bellezza di 116 corse! Poi anche nei due anni con gli Esordienti, sempre nella Sprint Ghedi, ha conquistato 10 successi. Giosuè, come racconta papà Gianbattista, 54 anni agricoltore, si è avvicinato al ciclismo seguendo le orme della sorella maggiore Silvia, classe 1992, che è stata campionessa italiana di velocità su pista Juniores a Mori in Trentino nel 2010. Qual è il segreto di questo scoppiettante inizio di 2018?

"Per prima cosa la preparazione invernale è stata molto più lunga del solito – spiega il pupillo di patron Giancarlo Otelli -. Ho iniziato a fine dicembre, già con uscite in bici, e non a febbraio come l’anno prima. Mi ha aiutato nella preparazione l’ex corridore bresciano Ivan Terenghi che vive vicino a noi, e anche mia sorella Silvia (collaboratrice della Nazionale su pista e laureata in Scienze Motorie, ndr); poi a febbraio ho iniziato a prepararmi con la squadra con i tecnici Saverio Resinelli e Beppe Franzoni".

Questo sul piano fisico, ma nei risultati da Guinness dei primati deve essere scattata qualche altra molla...

"Sì, nella mia testa è scattato qualcosa. Volevo un po’ riscattarmi del 2017: non mi andava bene essere arrivato alla fine con tanti piazzamenti ma senza nessuna vittoria (si è piazzato ben 20 volte tra i primi dieci, ndr). Ho iniziato a vincere subito alla prima corsa e una volta rotto il ghiaccio tutto è stato più semplice. Di sicuro però non mi aspettavo tutti questi risultati. 5 vittorie in poche corse sono tantissime, e poi sempre sul podio... E’ una cosa bellissima!".

Epis frequenta il secondo anno all’Itis di Manerbio (Bs) ed è molto bravo anche negli studi tanto che lo scorso anno ha la borsa di studio. E il bresciano ha gusti raffinati anche nello scegliere il campione a cui fare riferimento...

"Mi piace Peter Sagan e non solo perché ha vinto tre Mondiali di fila e tante altre corse. Mi piace come personaggio, è diverso dagli altri e questo mi affascina. Tra gli italiani scelgo Sonny Cobrelli, è bresciano come me ed è un grande professionista: non lo conosco personalmente ma mi piace molto"


Dopo questa partenza a razzo, dove hai messo a fuoco il mirino per questa stagione?

"Mi piacerebbe vincere qualche corsa importante come la «Coppa d’Oro» a Borgovalsugana in Trentino alla quale non ho partecipato lo scorso anno. Il tricolore? A chi non piacerebbe. Vediamo...".

Valerio Zeccato


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