GIRO. TRE UOMINI IN FUGA. SEGUI IL LIVE

PROFESSIONISTI | 11/05/2018 | 07:22
En plein pieno, di grande prestigio, per la Mitchelton Scott con l’arrivo in parata, sull’Etna, all’Osservatorio Astrofisico, dove la formazione australiana ha fatto vedere le sue “star”, i suoi portacolori, nell’ordine il colombiano Esteban Chaves, vincitore di tappa e l’inglese Simon Yates che diventa maglia rosa.

La squadra ha proposto in avanscoperta nella fuga il sorridente colombiano, una “scoperta” ai suoi tempi di Claudio Corti, con Simon Yates che è partito con scioltissima autorevolezza dal gruppetto dei migliori a m. 1500 dall’arrivo raggiungendo il coèquipier a circa 500 metri dal traguardo e, secondo consuetudine ciclistica, consentendogli un agevole e pure meritato successo di tappa.
Il gruppetto dei “big”, regolato da Thibaut Pinot, è giunto a 26” con Lopez dell’Astana a 49”.Onorevole la difesa della maglia rosa Rohan Dennis su  un tipo di terreno che non è proprio il suo.
La classifica generale assume una nuova fisionomia che non dovrebbe variare oggi, tappa tutta sulla bella costa calabra, che è certamente alla portata e nel mirino dei velocisti.

Il Giro n. 101, con questa settima tappa tutta tracciata lungo la spettacolare costiera tirrenica della Calabria, direzione sud nord, rientra in “continente”.
E’ la città di Pizzo, nella provincia di Vibo Valentia, che ospita le operazioni di partenza. E’ la seconda volta dato che già nel 2008, con la Pizzo-Catanzaro Lido, 4^ tappa dell’edizione n. 91 vinta dal velocissimo britannico Mark Cavendish, Pizzo ospita la partenza di tappa della corsa rosa. L’abitato sorge su di un promontorio disposto al centro del golfo di Sant’Eufemia con coste frastagliata che alternano scogli con numerose calette e grotte a spiagge estese e sabbiose. Sovrasta il centro abitato l’imponente Castello Aragonese della fine del XV^ secolo.

La storia ricorda che qui, nel 1815, fu rinchiuso e fucilato Gioacchino Murat (1767-1815), generale e maresciallo di Francia, re di Napoli e cognato di Napoleone Bonaparte che, sbarcato qui dalla Corsica, cercava di recuperare il regno perduto. Oggi è indicato come Castello Murat mentre nella chiesa matrice di San Giorgio, con una statua di Gian Lorenzo Bernini (Napoli 1598-Roma 1680), poliedrico artista, massimo esponente della cultura figurativa barocca, c’è la tomba di Murat. Di valore è pure la chiesetta di Piedigrotta, scavata nella roccia arenaria da naufraghi napoletani (da qui il nome) alla fine del ‘600, posta a nord dell’abitato.

Pizzo è rinomato per la qualità del suo gelato – è indicata e conosciuta anche come “città del gelato” – soprattutto con la squisita versione chiamata “tartufo”. Sono apprezzabili e largamente apprezzati anche il tonno, le fragole e il vino bianco Zibibbo.

LAMEZIA. Tappa breve, per la gran parte nella provincia di Cosenza, con qualche lieve ondulazione, senza neppure un GPM, che rientra nelle mire dei velocisti. Segue il rapido passaggio nella provincia di Catanzaro per la zona dell’aeroporto di Lamezia Terme, il principale della regione, città con economia varia, costituitasi nel 1968 con questa denominazione con l’unificazione amministrativa dei precedenti comuni di Nicastro, Sambiase e Sant’Eufemia Lamezia. Qui, in località Marinella, il ricordo commosso va alla tragedia di domenica 5 dicembre 2010 quando otto ciclisti amatoriali persero la vita, falciati da un’autovettura. Una stele a lato della strada propone la loro memoria. Tutto il Giro li ricorderà, come sempre al suo passaggio. Segue Falerna Marina e quindi il passaggio nella provincia di Cosenza, per Campora San Giovanni, frazione di Amantea, centro con attività agricola e di pesca, oltre che del turismo balneare, Longobardi Marina, gli svincoli di Fiumefreddo Bruzio e San Lucido con gli abitati disposti sui rilievi che affiancano il mar Tirreno. Si prospetta Paola, città natale di San Francesco di Paola (1416-Tours 1507), eremita e fondatore dell’Ordine dei Minimi, venerato patrono della Calabria con il vasto santuario che gli è dedicato. E' costante meta di pellegrinaggi, specialmente dall'Italia meridionale. Il centro abitato di Paola si stende nella zona collinare e ha nel castello aragonese un riferimento interessante.

GUARDIA PIEMONTESE MARINA.
In costanza di paesaggio – il mare a sinistra e i rilievi montuosi a destra, dove sorgono in massima parte i centri abitati - il tracciato si sviluppa per Marina di Fuscaldo, Guardia Piemontese Marina, che deve il nome ai rifugiati di fede valdese provenienti dal Piemonte che la fondarono nel XII secolo ed è tuttora un’isola linguistica occitana. Poco più all’interno, in località Terme Luigiane, nel comune di Acquappesa, si sono concluse tappe della corsa rosa sullo strappo che congiunge la costiera al Parco delle conosciute terme. Si comincia nel 1993 con il successo di Dimitri Konyshev, 1995 Maurizio Fondriest, 1999 Laurent Jalabert, nel 2003 Stefano Garzelli e, proprio lo scorso anno, 2017, c’è stato il successo dello svizzero Silvan Dillier.

Si prospetta Cetraro con l’abitato su un costone roccioso e che pare trarre il nome dalla coltivazione di cedri e limoni molto diffusa anche nelle zone circostanti, con il passaggio per Cetraro Marina con le sue estese spiagge e, dopo lo svincolo di Belvedere Marittimo, si giunge a Diamante. E’ al centro della costiera dei Cedri, conosciuto per i diffusi dipinti “murales”, le spiagge estese con la caratteristica piccola isola di Cirella, di fronte all’omonima frazione, e la differenziata offerta di specialità gastronomiche di mare e di terra dove il peperoncino ha una posizione dominante, di massimo rilievo. La corsa rosa ha posto qui il traguardo nel 1982 con tappa partente da Castellamare di Stabia e vinta da Francesco Moser al fotofinish davanti a Rosola e a Giuseppe Saronni. Nell’edizione del 2005 fu sede di partenza della 3^ frazione con arrivo a Giffoni Valle Piana e vittoria di Danilo Di Luca.

SCALEA. Si raggiunge Santa Maria del Cedro, il cui nome è indicativo del tipo preminente di coltivazione qui sviluppata, sempre lungo la s.s. 18, con estese spiagge e dove si concluse nel 2005 la 2^ tappa del Giro proveniente da Catanzaro Lido con la vittoria del velocissimo australiano Robbie Mc Ewen e Paolo Bettini che vestiva la maglia rosa. Scalea propone le sue vaste spiagge e i nuovi edifici che si estendono ai piedi del nucleo più antico d’impronta medievale arroccato su alture con la conosciuta torre costiera aragonese del XVI^ secolo, la Torre Tarlao. Si prosegue nel finale superando gli svincoli di San Nicola Arcella con una baia rocciosa assai caratteristica e un altro svincolo, quello di Praia a Mare sud per arrivare sul lungo litorale dove è aggiudicato l’arrivo.

E’ il secondo traguardo della corsa rosa che ospita Praia a Mare dopo la tappa, con partenza da Catanzaro, del Giro 2016 con un finale diverso, “incarognito” allora nel finale dal duro strappo del Fortino dove il toscano Diego Ulissi, con la collaborazione del compagno di squadra Valerio Conti, è riuscito a passare per primo la linea con 5” di vantaggio su Tom Dumoulin che tornò in possesso della maglia rosa e il suo connazionale olandese Steven Kruijswijk che la indossò poi nel prosieguo della gara.

La spiaggia di Praia a Mare si sviluppa per circa sei chilometri e dove sorgono una sessantina di stabilimenti balneari. La località ha conosciuto un forte sviluppo e incremento turistico nella seconda metà del 1900 con strutture e edifici realizzati con l’apporto consistente d’imprenditori di rilievo nel settore. Ora il turismo è la voce più importante dell’economia locale, grazie anche ai parametri riconosciuti e certificati che distinguono le sue acque di balneazione che hanno ricevuto il riconoscimento di “bandiera blu”. Comprende nel suo ambito l’isola di Dino che sorge davanti a Capo dell’Arena, a sud dell’abitato, dove c’è pure la torre di Fiuzzi ed è caratterizzata da numerose e suggestive grotte situate sia al di sotto, sia al di sopra, del livello della superficie marina con coste tagliate da molteplici fenditure e strapiombi.
Sono varie diffuse le costruzioni e le architetture che, nei differenti ambiti, offrono motivi d’interesse e testimonianze della sua storia nella sua parte costitutiva originale.
Oltre al comparto principale del turismo estivo le attività locali comprendono pure l’artigianato e la piccola industria legate alle produzioni del territorio.

Giuseppe Figini
(dal Tv Roadbook del Giro d'Italia)

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