
Già lo scorso 26 marzo, però, il comandante dei vigili urbani Antonino Di Stefano aveva messo nero su bianco il suo «no» al Giro, motivato dalla mancanza di personale. Sarebbero troppo pochi gli agenti di polizia municipale in servizio al Comune - gli operativi sono più o meno una ventina - per potere fronteggiare i possibili problemi logistici e di sicurezza che porrebbe il passaggio della gara da Misterbianco. Secondo le stime del Comune di vigili urbani ne servirebbero in realtà almeno cento. Posizione sposata dal sindaco Di Guardo e resa formalmente nota lo scorso 10 aprile: «Preso atto della relazione del comandante della municipale con la quale si sconsiglia categoricamente, per vari giustificati motivi, il rilascio di un parere favorevole - si legge in una nota inviata a Rcs sport - si comunica parere contrario alla richiesta di transito nel territorio di Misterbianco del 101esimo Giro d'Italia».
Il muro contro muro è approdato pochi giorni fa in prefettura, dove ogni tentativo d'intesa è finito nel nulla. Nemmeno sembrerebbe esserci la volontà di trovare soluzioni tampone come il prestito di vigili dai Comuni vicini. Adesso gli organizzatori del Giro, tra le alternative, valutano innanzitutto quella di non bypassare interamente il territorio di Misterbianco, ma optare per delle strade periferiche evitando solo il centro storico. Un ultimo tentativo per conservare il percorso programmato della quarta tappa potrebbe essere fatto la settimana prossima, durante un nuovo tavolo in prefettura. «Non possiamo fare le nozze con i fichi secchi - chiosa il sindaco Di Guardo - Abbiamo venti vigili in servizio, e uno oggi è pure malato».