ALBERTO ELLI TORNA A CASA E VOLTA PAGINA

STORIA | 16/03/2018 | 07:01
Alberto Elli volta pagina e cambia vita. Addio al ciclismo agonistico, largo ad una nuova avventura con tanto di ritorno nelle sue zone, per la precisione a Civenna.

Tredici anni lontano dalla Provincia di Como: che è successo in questo lungo periodo?
«Avevo già smesso di correre quando me ne sono andato via per fare il direttore sportivo della Barloworld - racconta Elli a Fabio Cavagna de La Provincia di Como -. Sono approdato a Castelnuovo Magra, in provincia di La Spezia. Ho continuato a fare il ds in altre squadre sino al 2015 con la chiusura al Team Idea dopo alcune stagioni al Team Nippo. Dopodiché ho chiuso baracca e burattini».

Stop con il mondo professionistico ?
«Assolutamente. Con il ciclismo a livello agonistico ho definitivamente chiuso. Ci sono state dellr delusioni, lo ammetto, ma avvertivo un po’ di stanchezza dopo 25 anni a vedere praticamente sempre le stesse persone. Con il dovuto rispetto, ero stanco dell’ambiente».

E cos’ha fatto?
«Nel 2016 ho iniziato l’attività di guida in bicicletta, stagione estiva in Sardegna ripetuta poi anche l’anno seguente. E nel periodo morto ho collaborato con un tour operator, accompagnando turisti alle classiche del Nord».

Il rientro a casa, si diceva.
«Ad ottobre mi sono ritrovato nella condizione di fare una scelta: lavorativa e di vita. Alla mia veneranda età (ha da poco compiuto 54 anni, ndr) ho capito che era venuto il momento di trovare un’occupazione più stabile, trovando anche una sistemazione logistica adeguata. Così sono tornato temporaneamente a Lurago d’Erba, dove sono cresciuto, ed è arrivato l’incontro che mi ha fatto prendere questa nuova strada».

Allude all’incontro con Luca Molteni, presidente di ComoLagoBike, vero?
«Esatto. Ci siamo trovati per caso, eravamo entrambi in giro in bici seppur con gruppi diversi e ci siamo incrociati in un bar di Argegno a bere un caffè. E lì mi ha fatto la sua proposta».

Ovvero?
«La sua associazione stava cercando qualcuno di “riconoscibile” e con esperienza per lanciare con maggior vigore l’iniziativa che ormai da anni porta avanti in collaborazione con l’hotel “Il Perlo” di Bellagio. Accompagnare i turisti lungo le strade della nostra zona. Ho riflettuto, ci siamo rivisti e poi accordati per iniziare. Ora siamo pronti a partire, questo fine settimana si apre la stagione. Mi occuperò della gestione del bike shop che c’è nella struttura alberghiera, del parco bici e coordinerò il gruppo delle guide».

Tornando con la mente alla sua carriera agonistica ha qualche rimpianto?
«Non aver mai vinto una tappa al Tour e non aver indossato la maglia tricolore, due obiettivi ai quali sono andato veramente vicino. La Sanremo? Non mi piaceva tanto, anche se al mio primo anno con la Casinò sono arrivato secondo. Amavo di più le classiche delel Ardenne e tutte le corse a tappe. Il Lombardia arrivava troppo tardi, ero sempre brasato».
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COMMENTI
In bocca al lupo
16 marzo 2018 13:09 geo
Forse con un po' di fortuna l'avesse assunto un team importante non avrebbe lasciato l'ambiente agonistico. Il team Idea come ultima squadra.... molti lo capiranno.

Grande direttore
16 marzo 2018 19:43 blardone
In bocca al lupo .non c e solo la passione che ti porta ha rovinare tutta la vita . Ci sono cose piu importanti tipo la famiglia uno stipendio regolare fisso tutti i mesi . .parlo per esperienza. Meglio uomini come te che certi ds con lo spomsor alle spalle .Blardone Andrea

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