Torri: la prima fase dell'indagine è stata deludente

| 15/05/2007 | 00:00
La procura antidoping del Coni ha deciso di rinviare il deferimento di Ivan Basso e Michele Scarponi in merito al coinvolgimento del ciclista varesino nell’inchiesta sul doping denominata Operacion Puerto. «Abbiamo deciso di rinviarlo, - ha spiegato in conferenza stampa il capo della procura, Ettore Torri - abbiamo intanto chiesto la sospensione degli atleti. Il tempo che prenderemo ci servirà per allargare l’inchiesta. I deferimenti sono sospesi nella speranza che la collaborazione con le procure ci possa portare a risultati più concreti». «La prima fase dell’inchiesta si è chiusa e il risultato è meno brillante di quello che ci aspettavamo. Il materiale sarebbe sufficiente per il deferimento, ma abbiamo deciso di rinviarlo». Così il capo della procura antidoping del Coni Ettore Torri ha spiegato le intenzioni dell’ufficio da lui diretto in merito alla vicenda che ha visto coinvolto Ivan Basso e relativa all’operazione spagnola sul doping “Puerto”. Torri ha spiegato che il deferimento viene rinviato per attivare la piena collaborazione con le procure coinvolte nelle indagini sul doping. «Nel primo interrogatorio Basso aveva negato tutto, nel secondo ha cominciato a parlare e ha ammesso una parte delle sue responsabilità. Aveva detto che era disposto a fare nomi, cosa che doveva avvenire nel terzo interrogatorio. Sarà stato costretto a fare retromarcia». Per Ettore Torri, procuratore antidoping del Coni, dietro alla collaborazione annunciata e poi in parte ritrattata del corridore varesino coinvolto nello scandalo doping spagnolo ci potrebbero essere pressioni esterne. «Hanno paura di perdere il lavoro - ha spiegato Torri - e temono anche danni fisici, questi ciclisti. Perchè nelle corse la cosa più facile è finire dentro un fosso...». Torri poi ha aggiunto: «Stiamo tenendo contatti con tutte le Procure che indagano, ci saranno piena collaborazione e scambio di materiale. Sulla base di questi scambi, si potrà allargare questa indagine per poter arrivare a risultati». Per lo stesso motivo, slitta anche il deferimento di Michele Scarponi. «Conviene aspettare a deferire anche Scarponi -dice Torri, che pure ha detto più di Basso». La sospensione degli atleti può arrivare al massimo a 4 mesi. «In questo periodo - dice Torri - speriamo di trovare materiale per dare più corpo al deferimento». E ancora: «Basso ha paura che gli venga tolto il Giro del 2006, che è una cosa a cui tiene molto. E poi c’è la famiglia». Questi alcuni dei motivi, secondo il capo della Procura antidoping del Coni, Ettore Torri, per cui Ivan Basso dopo aver mostrato l’intenzione di collaborare, poi sia tornato sui suoi passi. Torri ha comunque detto che Basso aveva deciso di parlare «per convenienza», perchè pensava di ottenere uno sconto di pena.
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