LA MESSINSCENA

TUTTOBICI | 20/01/2018 | 07:10
Sulle implicazioni scientifiche ed etiche dell’asma nel ciclismo, compresi l’uso e l’abuso dei rimedi, abbiamo già letto tutto nell’esauriente editoriale del direttore Stagi, in apertura di trasmissione. Qui in chiusura, dovendo pur sempre trattare di Misfatti, il Gatti vorrebbe fare un focus - come usano di­re adesso nel mondo wow - su un ulteriore risvolto della que­stione Froome, un risvolto passato troppo velocemente e troppo sbrigativamente in ca­valleria. Ma per la miseria, an­zi per me, tremendamente indigeribile.

Sarò diretto: saltando a piedi pari e anche di­spari l’intero giallo salbutamolo, mi resta davanti agli occhi e anche un po’ sul­l’anima il Froome alla presentazione del Giro d’Italia. Rias­sunto flash della tempistica, per spiegarmi meglio: il campionissimo (minuscolo, sia chiaro) finisce sotto inc­hiesta a settembre, per lunghe settimane lui e la sua squadra vivono con questo spadone di Damocle sopra le zucche, io immagino preoccupazioni e ansie mica da ridere, eppure questo incubo non toglie che lo stesso imputato si presenti bello come il sole, sorridente e spensierato, nel videomessaggio (come l’astronauta Ne­spoli dai meandri del cosmo) durante il galà rosa che svela il nuovo Giro, poche parole per dire amici, io ci sarò, oyeah.

Vorrei ripeterlo perché non sfugga la sostanza della faccenda: quando Vegni orgoglione fa lanciare il videomessaggio siamo già al 29 novembre. In quel preciso momento, Froome sa di essere nei guai fino al collo. Quan­to a Vegni, io non so se sa. Voglio pensare che non sappia, ma so che è molto difficile non sappia. Se davvero non sapesse, al suo posto io adesso sarei furioso come un bufalo, e manderei letteralmente al suo paese il pur prestigioso favorito della nuova corsa.

In ogni caso, resto a Froo­me. Sarà che sono stato troppo all’oratorio, non lo nego. Sarà che i miei genitori erano di pasta antica, così da insegnarmi giorno e notte la doverosa pratica della di­gnità, della vergogna, del pu­dore e di tutte quelle cose lì. Ma pur riconoscendo per intero i miei limiti culturali, non riesco proprio a immaginare come un tizio inguaiatissimo come Froome possa recitare così bene la parte dell’allegrone e dell’ineffabile, come se niente fosse, promettendo e assicurando felicità per tutti all’epoca di maggio. Io e quelli venuti fuori dall’educazione che raccontavo prima, al suo posto, faremmo una figura penosa. Tutti capirebbero che qualcosa non quadra. Come minimo, abbasseremmo lo sguardo. Come lo si abbassa sempre quando non riesci a guardare negli occhi il mon­do, perché un peso grava sulla coscienza.

È evidente che questa non è una condanna preventiva nei confronti di Froome. Non voglio dire che sia colpevole. Non so­no in grado di dirlo, neppure mi interessa molto. A struggermi è qualcosa di mol­to più impalpabile e inquietante: ancora una volta, si conferma quanto gli uomini, certi uomini, siano in grado di recitare. Gli uomini ciclisti, come dimostrano gli ultimi vent’anni, più di altri. Ma an­cora una volta, pure stavolta, io non ho la minima intenzione di rassegnarmi a questa cupa normalità, di accettare la solita litania di giustifiche (co­sì fanno tutti, eccetera): an­cora adesso, a due mesi di di­stanza, quella serata della presentazione mi fa pesantemente imbestialire. Mi sento preso per il naso, avverto il video di Froome, della Sky - sperando di non doverci abbinare pure Vegni, perché sarebbe il peggiore di tutti - come un’offensiva messinscena. Sì, offensiva: perché umilia il Gi­ro, umilia l’Italia e umilia tut­ti quanti noi, almeno quelli che hanno ancora un orgoglio e un carattere.

Passassero cent’anni, Froome resterà forse l’insuperabile vincitore di grandi giri, ma resterà so­prattutto quello abilissimo a nascondere gli scheletri nell’armadio, facendosi beffe della credulità popolare. Se poi riuscirà comunque a correre e a vincere il Giro, non sposta di niente la questione: la macchia c’è e resta. As­sie­me alle dosi da mammuth che si è puffato alla Vuelta. Do­vendo pesare una persona, dal mio punto di vista pesa più la messinscena del salbutamolo. Perché dopo tutto mi lascerà sempre aperto un fastidioso dubbio: un attore che recita tanto bene, in pubblico, cosa altro è capace di mascherare?

Cristiano Gatti, da tuttoBICI di gennaio
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COMMENTI
Giusto
20 gennaio 2018 10:06 fedaia66
Ma la domanda piu' inquietante e' un'altra..
L'ha fatto come faccia tosta o sapendo che la cosa sarebbe rimasta in silenzio?
Perche' l'Uci e' stata costretta, a quanto pare, a divulgare la notizia a causa di spifferi pervenuti al Guardian e a Le Monde..Sembra che all'Uci siano stati ricattati. O la diamo noi in esclusiva,e ci fate la figura dei maneggioni, o la diamo assieme e vi salvate la faccia.
Il punto dolente e' questo..

Cuor di Leone
20 gennaio 2018 10:06 Piccio
Altro che Gatti, questo è l'articolo di un Leone che si batte per la lealtà.
La mia piena condivisione. Complimenti..!!!

20 gennaio 2018 10:32 BARRUSCOTTO
QUESTO FAMOSO FARMACO ANTIASMATICO NON FA ANDARE FORTE IN BICICLETTA D'ACCORDO.PERO SE AN POSTO LA REGOLA NE NON SI DEVE SUPERARE 1000 MG SI DEVE RISPETTARE. FROOME E ARRIVATO A 2000 MA IL GIALLO E CHE PER ALTRI I TEAM LI ANNO PER FROOME A REGNATO IL SILENZIO DA SETTEMBRE IO NON VOGLIO IMMAGINARE LA REAZIONE DEL PUBBLICO SE FROOME INSOSSASSE LA MAGLIA ROSA A SENTENZA ANCORA APERTA

Froome e il Giro
20 gennaio 2018 15:18 pickett
è del tutto evidente che se non fosse finito in questo pasticcio,COL CAVOLO che Froome avrebbe programmato il Giro.Non ci pensava proprio.Aveva già dichiarato che il prossimo anno la Vuelta sarebbe stata la preparazione ideale per i Mondiali.Per timore che gli sbattano in faccia la porta del Tour,si è scoperto innamoratissimo del Giro.Esattamente come Contador nel 2011.

Una vergogna
20 gennaio 2018 15:38 Pop78
Io già quando uscì l articolo sulla positività fecci notare quello che oggi scrive Gatti e cioè con che faccia tosta si presentò in videomessaggio per dire sì io al Giro ci sarò. Come si sta gestendo questo caso per me è una vergogna sia da parte della sky che evidentemente fà gli interessi del suo miglior ciclista e soprattutto da parte dell\'UCI e del sig. Lappartient che in teoria dovrebbero fare gli interessi del mondo del ciclismo e invece in questo caso..... Poi rispondo a BARRUSCOTTO ok che il salbutamolo non sia una sostanza dopante di prima fascia ma se è nella lista dei prodotti dopanti un motivo ci sarà. Voglio capire come Froome con un attacco d asma ( che non ti permette di respirare) durante una serie di sforzi come possa aver staccato tutti i suoi avversari durante quella fatidica diciottesima tappa della Vuelta

mi sembra di rivedere armstrong
20 gennaio 2018 18:09 servis68
sono passati diversi anni ormai ma questo mi sembra un deja vu...la stessa faccia tosta che si presenta mentendo col sorriso sulla bocca....mi auguro che la fine sia la medesima....

Mi viene da ridere
20 gennaio 2018 20:08 Asiamassi
Ricordatevi che frome si staccava da Belloti Francesco anni fa.

Ora Basta...
20 gennaio 2018 21:38 Fabrifibra
Mandiamoli tutti a lavorare, basta iniziamo a fare correre solo quelli senza una minima implicazione

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