| 08/05/2007 | 00:00 Il presidente della Federciclismo Renato Di Rocco è tornato oggi a parlare del caso Basso e lo ha fatto nel corso di un intervento radiofonico: «Ivan Basso non è stato costretto a parlare, se la Procura aveva gli elementi lo avrebbe rinviato a giudizio. Evidentemente qualcosa mancava e hanno chiesto a Ivan di collaborare, lui poi si è assunto le sue responsabilità».
E ancora: «La Procura del Coni, che ha lavorato in maniera egregia, ha messo Ivan nelle migliori condizioni di collaborare e anche la Federazione lo ha sostenuto, non protetto. Ricordate però che per diventare un campione lo si deve essere, un asinello non diventa campione solo facendo terapia. Alla base di tutto ci deve essere un atleta che faccia vita da atleta, con sani principi e una corretta alimentazione. Vi assicuro che ce ne sono ancora tanti».
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