I VOTI DI STAGI. FABIO VOLTA PAGINA, DA SCRIVERE CE N'È

I VOTI DEL DIRETTORE | 15/07/2017 | 20:11
di Pier Augusto Stagi     -

Michael MATTHEWS. 10. Legge come nessuno questa rampa finale Cote de Saint Pierre. Parte nel punto giusto al momento giusto. C’è chi anticipa la volata, lui la ritarda con disarmante puntualità.

Greg VAN AVERMAET. 7. Probabilmente pensa che sia sufficiente controllare Gilbert che apre il gas in anticipo, per mettere tutti a tacere. Per mettere tutti a sedere. Di sedere è costretto a vedere quello di Matthews. Ci resta male.

Edvald BOASSON HAGEN. 7. Il norvegese è uno di quei corridori che si portano dietro la fama di fuoriclasse prima ancora di esserlo. Ma in questo Tour è senza ombra di dubbio un atleta assolutamente convincente, continuo e totale. Forte fisicamente di sicuro, sembra molto più maturo e concreto.

Philippe GILBERT. 5. È un arrivo che gli sorride, che sembra disegnato per lui, ma parte un po’ troppo presto. Anticipa l’agonia, per arrivare agonizzante.

Sonny COLBRELLI. 6. Fa tutto da solo, al suo primo Tour, con la meglio concorrenza del mondo. Sono piazzamenti di prestigio e valore, che fanno morale, che sedimentano convinzione, che producono esperienza. Sonny c’è!

Chris FROOME. 7. Sulla rampa di Peyragudes va alle corde, barcolla, flette sulle gambe, e per poco non stramazza. Sulla cote de Saint Pierre si mimetizza, si rende invisibile, scompare alla vista di Aru per poi materializzarsi come un mago Houdini o un Fregoli sul podio con la maglia tinta di giallo. Scaltro, reattivo e lucido: non sono segni e sintomi di cattiva salute. Bad news.

Fabio ARU. 5. In questo Tour ci aveva abituato a cogliere l’attimo, questa volta lo perde. Perde l’attimo e Chris Froome, l’unico uomo che non avrebbe dovuto perdere. È una battuta d’arresto, una giornata che va catalogata e archiviata tra quelle da dimenticare. Si volta pagina, Fabio, per scriverne altre, come le altre.
 
Rigoberto URAN. 7. Il ramarro colombiano resta nascosto negli anfratti del gruppo. Di lui nessuno parla, di lui nessuno proferisce verbo, di lui ne sentiremo parlare.

Daniel MARTIN. 7. Fin qui un Tour d’autore: non perde un colpo. Nemmeno oggi.

Mikel LANDA. 6. Perde 14”, per salvare la gamba. Bad news.

Alberto CONTADOR. 5. Anche il pistolero perde 21”: inceppato.

Louis MEINTJES. 5. Il sudafricano ha talento e motore, ma ha troppa paura. Non sa stare in gruppo, scivola sempre dietro. I suoi compagni di squadra stanno facendo due Tour in uno: alla fine avranno percorso 7.000 chilometri. Spreca come nessun altro. Se solo sapesse stare in gruppo…


Romain BARDET. 5,5. Perde quattro secondi, poca cosa, ma anche lui qualcosa paga. Piccola battuta d’arresto, ma mica è fermo.

Thomas DE GENDT. 8. È l’uomo più combattivo di tutti, in un Tour di combattenti. È uno che ama la battaglia, che non si dà mai per vinto e che fa della sfida la sua cifra distintiva. Non conosce l’attendismo, conosce solo il momento giusto per scatenare l’inferno. Uno così non può che correre per la Lotto.

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COMMENTI
Scott
15 luglio 2017 20:50 SCOTT
Sì sono visti i limiti di questo atleta. I campioni sono diversi

Qui gatta ci cova
15 luglio 2017 23:37 runner
Non credo ad una disattenzione di Aru. C'è dell'altro...
Fino a ieri Aru è stato semplicemente perfetto, sia tatticamente che atleticamente.
Anche oggi, fino a venti chilometri dall'arrivo in una tappa tranquillissima, ben coperto intorno alla quindicesima posizione, circondato dai suoi gregari.
E poi negli ultimi 10 km. si è ritrovato in fondo al gruppo, da solo...
Poco credibile perdere la maglia gialla così.
Ho l'impressione che Aru in giallo dia fastidio e che il Tour sia già deciso a tavolino da altri...
Troppi interessi, troppi soldi...

Scott
15 luglio 2017 23:49 SCOTT
ARU che figura....... L\'avevamo già fatto diventare un campionissimo

In effetti...
16 luglio 2017 00:29 pickett
Ecco che fine hanno fatto i soliti trionfalismi e le solite spacconate all'italiana...Occhio Scott,adesso arrivano Teos,De Sanctis & c. a darci dei traditori della patria!P.S.Teos & c.,non crediate che non avessi risposto ai vostri strepiti dell'altro giorno.Purtroppo la mia risposta è stata censurata,credo per colpa di qualche parolina di troppo.

e se fosse...
16 luglio 2017 04:20 Daschi
Non vorrei che fosse stata una mossa per lasciare la maglia gialla perché troppo difficile controllare la corsa da parte dell\'Astana con i gregari che si ritrova per puntare tutto sulla tappa dell\'Isoard?

@pickett
16 luglio 2017 11:14 teos
Se non sai essere usare educazione nel rapportarti con gli altri su un forum, poi di che ti lamenti se ti censurano!? Ad ogni modo qui non se ne fa una questione di tradimento alla patria, qui se ne fa una questione di aizzare i forconi deliberatamente e puntualmente contro i ciclisti di casa nostra che è un po' diverso. Se i nostri corrono male e gli altri corrono meglio io sono il primo a criticare i nostri e ad elogiare gli altri (a tal proposito vai a rivedere i miei commenti nelle classiche di primavera, prima di darmi erroneamente del pasdaran nazionalista..), ma se i nostri ciclisti dimostrano di potersi battere alla pari con gli altri, se non addirittura poterli battere e vincere corse prestigiose come il Tour o il Giro, ma perché mai sminuire le loro prestazioni come puntualmente fai te, mi dico io..

P.S. E comunque rimane il fatto che Nibali lo scorso anno il Giro l'ha vinto, a differenza di Quintana. Che ti piaccia o non ti piaccia (sicuramente la seconda..), STACCE.

pickett
16 luglio 2017 14:48 noodles
ti confesso che non ci ho dormito stanotte a pensare a cosa avevi scritto. qua non ci sono trionfalismi e spacconi. Ci sono i personaggi come te e i tuoi accoliti che passano il tempo a rodersi il fegato quando un connazionale si erge protagonista in un grande contesto. Stammi sereno

x runner
16 luglio 2017 14:58 noodles
è un sospetto che ho da molto tempo. tante sfumature di corsa in questi anni mi hanno rimandato al periodo in cui al tour non si muoveva foglia senza che un team americano fosse d'accordo. Oggi però credo sia stato più un problema addebitabile all'astana che non è riuscita a coprire il suo capitano nemmeno in una tappa del genere e alla poca bravura nel limare di Aru.

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