Marcel KITTEL. 10. Suona
la quinta, mettendo la quarta. Vince sul velluto, senza dover sgomitare,
o rilanciare l’azione. Gli basta aprire un pochino il gas ai 250 metri e
il gioco è fatto. Sembra tutto facile per il tedesco volante, ma non è
così. Vincere non è mai semplice, ma a lui in questo momento riesce con
facilità. Oggi fa cinquina, portando a 14 i suoi successi al Tour. Nato a
Armstadt in Turingia, dove l’immenso Bach, organista nella chiesa di
San Bonifacio, compose la famosissima Toccata e fuga in Re Minore, lui
piazza l’ennesima stoccata. La fuga? No, lui resta qui: in testa ha solo
Parigi.
Dylan GROENEWEGEN. 9. Grandissima volata,
grandissimo sprint. L’olandese riesce anche ad affiancare il mostro
teutonico. Gli arriva all’altezza dei pedali, come a baciare la scarpa
regale del Sovrano indiscusso del velocismo mondiale.
Edvald BOASSON HAGEN. 8. Sta
bene, sta sempre meglio, fa una volata di potenza, a testa bassa e
braccia larghe. Sta bene, sta sempre meglio, ma quello là è tutta
un’altra cosa.
Michael MATTHEWS. 6,5. Prova a buttarsi nella mischia, ci prova.
Davide CIMOLAI. 7. Fa tutto da solo e fa quello che può: ed è molto.
André GREIPEL. 5. Il suo team continua a dargli fiducia, incondizionata. Lui ci mette il cuore e qualcosa di più: ma non basta.
Alexander KRISTOFF. 4. Grande lavoro dei Katusha nel finale, ma il norvegese alla fine non si presenta.
Nacer BOUHANNI. 5,5. Non riesce ad azzeccare una volata che una: costante.
Marco MARCATO. 7. È
il corridore della UAE Emirates il primo a partire, dietro di lui
Backaert della Wanty e Bodnar della Bora. Scammella per tutto il giorno
con i suoi compagni di avventura. Sogna il gran colpo, ma i sogni
svaniscono quasi sul traguardo.
Maciej BODNAR. 8. Il
polacco vende cara la pelle. Quando la fuga sembra ormai esaurirsi come
da copione, lui non si dà per vinto e va a braccio, con le sue gambe.
Finale a sessanta all’ora: lui contro tutti. È un finale bellissimo, al
cardiopalmo, dopo una tappa soporifera da taglio delle vene (voto 2),
lui ci risveglia dal torpore dando un senso a tutta la giornata. Tutti
in piedi.
Chris FROOME. 50. Il britannico ha indossato in
corsa oggi la sua maglia gialla numero 50, eguagliando così Jacques
Anquetil. Davanti a lui ora ci sono ancora Indurain con 60, Hinault con
77 e Merckx con 97. Con quella di questa sera (51) supera il fuoriclasse
normanno, anche se il britannico ha altri obiettivi e tiene ben altre
contabilità.
Julien VERMOTE. 8. Il 27 enne belga di
Courtrai tira come se fosse in fuga restando costantemente per tutto il
giorno in testa al gruppo. È solo, ma lavora per tre.
Fabio SABATINI. 8.
Grande squadra la Quick Step Floors, grande Fabio, che mette la quarta e
riagguanta Bodnar a 250 metri dal traguardo, giusto in tempo per dare
spazio a Kittel, che ottimizza il lavoro di un grande team.
Ma mi chiedo che interesse hanno tirare i katusha e gli uomini di greipel se non si oiazzano nei 6!!!!!!
10 alla giornalista Rai
12 luglio 2017 21:42maurop
Propongo qui un dieci alla giornalista Rai ( Monica Matano, credo) autrice del bel ritratto su Bugno mandato in onda oggi. Auspichiamo contributi più frequenti.
Mi associo ..Grande il servizio su Bugno
13 luglio 2017 07:51Savo
Concordo con il plauso alla giornalista Rai per il bellissimo servizio sul grande Bugno, un campione unico !
Maglie gialle
13 luglio 2017 08:11Monti1970
Oltre a Indurain Hinault e Merckx anche Armstrong ha più maglie gialle di Froome, per ora
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