| 31/03/2007 | 00:00 Forse in cuor suo si aspettava qualcosa di diverso, di certamente migliore, ma è anche vero che dopo i diversi intoppi (leggi incidenti) avuti in questo inizio di stagione, il bilancio della sua trasferta spagnola alla Vuelta Castilla y Leon non è da considerare così male.
«Ho lavorato bene, ho soprattutto corso una buona gara senza cadere è questa è la cosa più importante - spiega Ivan di rietro questa mattina in Italia via Madrid -. Abbiamo vinto la corsa con Alberto Contador, un giovane di buonissime speranze e di grande avvenire. Io ho disputato una buona cronometro (7°) che poteva essere ancora migliore se mi fossi buttato a capofitto nell'ulitmo chilometro, ma la pioggia mi ha consigliato prudenza. Poi, giovedì, nel mio primo vero arrivo montano di stagione, ho ottenuto un undicesimo posto ad un minuto da Contador senza lode e senza infamia. Sono andato bene, e tenuto conto dei diversi intoppi avuti in questo inizio di stagione, che mi sono peraltro costati almeno quindici giorni di lavoro, mi ritengo soddisfatto».
E adesso? «Adesso si va avanti - ci spiega -. Tanto lavoro, tanta fatica e tanta preparazione. Rientrerò alla Freccia Vallone, in programma ho anche la Liegi. Poi la testa sarà tutta rivolta al Giro d'Italia».
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