IL CICLISMO DICE ADDIO A MIMMO FILIPPI

LUTTO | 11/06/2017 | 20:00
E’ mancato, all’età di 92 anni, all’ospedale di Imperia, nella notte fra venerdì e sabato, Gerolamo Filippi, per tutti “Mimmo” che per vari decenni ha avuto un ruolo importante, seppure defilato, secondo il suo carattere apparentemente burbero, sicuramente schivo, diretto, con poche parole, nell’ambito organizzativo del Giro d’Italia soprattutto.

Con l’OTAT, società di trasporti di Sanremo della quale era socio con Piero Parise, scomparso due anni fa,
aveva iniziato a collaborare con il Giro d’Italia risolvendo un’emergenza logistica di trasporto materiali in una tappa in Liguria dell’inizio degli anni 1950.

Da allora, per oltre quarant’anni, Mimmo Filippi ha collaborato con Vincenzo Torriani, Giovanni Michelotti e poi con Carmine Castellano assicurando il trasporto e il montaggio delle strutture metalliche, palco, transenne e simili, sia per gli arrivi, sia per le partenze di tappa.

Ha guidato per qualche anno la vettura di Giovanni Michelotti anche in corsa e poi, all’inizio degli anni sessanta, è subentrato a Carlo Carini nella funzione di responsabile degli arrivi della corsa rosa.

Era affidata a lui, la delicata funzione della scelta della “location” – dicono oggi - degli arrivi e delle partenze di tappa del Giro d’Italia con sopralluoghi veloci, velocissimi (minimo due nel medesimo giorno) allora e magari programmati anche un solo mese prima della partenza, sovente in due, massimo tre, persone.

Ottimo guidatore
– ha partecipato a vari rally in gioventù -, gran fumatore, con la sua voce profondamente roca, inconfondibile, gestiva i circa venticinque uomini che sceglieva nella zona dell’imperiese impegnati in un mese di duro lavoro. Il suo “andamo, andamo omini”, esortazione rivolta nel dialetto comune a persone che quando andava bene dormivano non più di quattro-cinque ore per notte, risuonava spesso nelle fasi di montaggio che iniziavano, quando era tardi, alle sette del mattino. E riceveva, per contro, dagli stessi, colorite risposte – non tutte riferibili e sempre in stretto vernacolo imperiese -. Erano sempre e comunque amici gli uomini del capo squadra Salvatore Lamia uniti da origini e motivazioni con un codice comune. Dopo Filippi l’accresciuta squadra OTAT al Giro d’Italia è stata guidata da Piero Parise.

Filippi è stato il “pesce pilota” e formatore sul campo di vari responsabili degli arrivi che si sono succeduti nel tempo mettendoli a parte delle molteplici situazioni, con relativi comportamenti e “modi d’uso”, per i rapporti con i diversi interlocutori (televisione, amministrazioni locali, forze dell’ordine e altro, molto altro) che ogni giorno, al Giro s’incontrano. Non era certamente un oratore ma, sicuramente, un deciso risolutore.

I funerali sono previsti per lunedì 12 giugno, alle ore 16, alla chiesa parrocchiale di Ceriana, il piccolo e piacevole centro sopra Sanremo, dove era nato, e che ha sempre frequentato in continuità, dove è sepolta la moglie Virginia.
Al figlio Giacomo e alla famiglia le più affettuose condoglianze.

g.f.
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