DILETTANTI | 11/06/2017 | 07:00 Il passaggio in provincia di Reggio Emilia ha esaltato le doti di Alexander Riabusheko che si è imposto sul traguardo di San Valentino di Castellarano grazie ad un autentico colpo di mano nel finale, che ha stroncato le velleità del gruppo dei migliori. Lo statunitense Nelson Powless conserva la maglia rosa conquistata venerdì a Imola e cercherà di farlo anche oggi.
Torna in terra romagnola la terza tappa che percorre strade e luoghi di significato storico, tuttora attuali, del ciclismo di queste zone. Un tracciato costellato da salite e discese, quello disegnato da Bagnara di Romagna a Forlì, con pochi tratti di pianura se non all’inizio, un “mangia e bevi” assai impegnativo che dovrebbe dare un’indicativa configurazione alla classifica generale.
Il ritrovo e la partenza sono a Bagnara di Romagna, in provincia di Ravenna, al confine con quella di Bologna tracciato dal fiume Santerno, sul percorso degli “stradelli guelfi”, l’antica strada parallela alla via Emilia che unisce Bologna alla Riviera Adriatica. E’ un centro di sviluppata attività agricola e diversificata economia caratterizzato da una nota Rocca in stile cinquecentesco perfettamente conservata e visitabile tutto l’anno. Ospita all’interno un interessante Museo. Sono di specifico rilievo anche altri edifici civili e religiosi compresi nel suo territorio. In tema di ciclismo è da ricordare Roberto Conti, nato nel 1964 nella vicina Faenza ma qui residente, cugino di Davide Cassani, più che ottimo professionista dal 1986 al 2003 con all’attivo la partecipazione a 16 Giri d’Italia, 11 Tour de France con le perle della vittoria all’Alpe d’Huez nel 1994 e il Giro di Romagna nel 1999.
Subito dopo la partenza si passa per Solarolo, località con grande connotazione di passione e pratica ciclistica con i nomi di Giuseppe “Pipaza” Minardi, classe 1928, Davide Cassani, Fabiano Fontanelli, titolari di lunghe e significative carriere fra i prof e, in tempi più recenti, Alberto Contoli e Filippo Savini. Solarolesi sono anche Raffaele Babini, Giuseppe Baldi, Fosco Beltrani con ruoli di rilievo in funzione tecnico-organizzativa e una star mondiale della musica come Laura Pausini.
Sempre in pianura per Barbiano dove c’è la bottega “aperta” di Dino Falconi, il popolare “Falco”, esperto e benvoluto meccanico “da corsa” vecchio stile, e proseguire per il capoluogo comunale, Cotignola. Si attraversa il territorio comunale di Faenza, città della ceramica e varie altre attività, ricca di monumenti, di tradizioni e di storia, anche ciclistica con i nomi di Vito Ortelli, nato nel 1921, deceduto a febbraio 2017 era la più longeva maglia rosa che indossò per alcune tappe nel 1946 e nel 1948. In tempi più recenti si ricordano Renato Laghi e Daniele Caroli. A Faenza è nato nel 1891 Pietro Nenni, morto a Roma nel 1980, leader storico del Partito Socialista.
Si ritrovano Castel Bolognese e Riolo Terme, già interessati dal percorso della prima tappa prima d’affrontare la salita di Monte Calbane – conosciuta anche come Monticino - a quota m. 283 e scendere su Brisighella. E’ un borgo caratterizzato da tre colli con la Rocca Manfrediana, la Torre dell’Orologio, il santuario del Monticino e definito da una struttura urbana con altre architetture caratteristiche. Qui nacque nel 1918 Aldo Ronconi, morto a Faenza nel 2012, professionista dal 1940 al 1952, vincitore di tappa al Giro e al Tour dove, nel 1947, vestì la maglia gialla per due tappe. Era originaria di qui la famiglia del pilota di formula 1 Lorenzo Bandini, che qui visse parte della gioventù, morto in gara a Montecarlo nel 1967.
La tappa prospetta il Monte Casale, conosciuto anche come Monte Corno, poco più di 5 km d’ascesa con media del 5,3% e massima al 12% e affrontare la discesa su Modigliana, nella provincia di Forlì-Cesena, con percentuali di pendenza maggiormente sensibili rispetto alla salita.
Modigliana è un centro piacevole di quella che era la “Romagna toscana” (fino al 1926 era nella provincia di Firenze) con i notevoli complessi della Rocca dei conti Guidi, detta la Roccaccia, la bella struttura detta la Tribuna, ingresso principale al castello, il ponte di S. Donato, la pinacoteca Silvestro Lega intitolata al pittore, esponente di spicco dei “macchiaioli”, qui nato nel 1826. E’ nativo di qui (1929) il noto fotografo sportivo Vitaliano, per tutti Vito, Liverani.
Si prospetta subito la scalata a una storica e impegnativa salita della Romagna, il Monte Trebbio, dove nel 1978 si concluse la tappa del Giro d’Italia proveniente da Poggibonsi con la vittoria di Giancarlo Bellini che, in carriera aveva vinto nel 1970 il primo Giro d’Italia dilettanti e maglia a pois di miglior scalatore al Tour 1976. C’è la discesa nel territorio di Dovadola per Casone e Rocca San Cassiano e risalire subito per km. 6 o poco più al Colle Centoforche. La successiva discesa porta a Predappio, centro ricco di edifici storici di varie epoche disseminati nel territorio. Qui nacque nel 1883 Benito Mussolini, figura politica che ha caratterizzato un lungo periodo della storia italiana fino al 1945. Altri personaggi sono originari di qui e, fra questi, Marino Amadori (1957), ottimo professionista dal 1978 al 1990, poi d.s. e attuale responsabile degli azzurri under 23.
Altra immediata risalita verso il GPM di Rocca delle Caminate, nel comune di Meldola, nota anche per essere stata la residenza estiva della famiglia Mussolini. La rocca, recentemente restaurata e ristrutturata, è sede oggi di un polo culturale provinciale. La discesa immette direttamente nel territorio di Forlì per Grisignano e San Martino in Strada e giungere nel cuore della bella città, nella scenografica piazza Saffi dove è posto l’arrivo.
Giuseppe Figini
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