DILETTANTI | 09/06/2017 | 07:10 E’ Imola, città romagnola ricca di monumenti importanti e di lunga storia – anche ciclistica, e di particolare valore, come il Mondiale professionisti del 1968 vinto per distacco da Vittorio Adorni che ha finalizzato un grande lavoro della nazionale azzurra, la storica, gloriosa, Coppa Placci con un notevole albo d’oro, organizzazioni curate da Nino Ceroni, “senior” sempre in forma – che ospita e accoglie il rinato e atteso Giro d’Italia dilettanti “under 23” dopo una sosta di cinque anni.
A Imola il fruscio delle biciclette ha pure anticipato nel tempo il rombo dei motori, automobili e motociclette che siano, nel famoso autodromo intitolato a Enzo e Dino Ferrari che è stato pure teatro e casa di molteplici eventi ciclistici. Fra i molti corridori imolesi è da ricordare Diego Ronchini (1935-2003), ottimo professionista dal 1956 al 1966, vincitore del Giro di Lombardia 1957 e di altre classiche. E’ da ricordare pure Luciano Pezzi (1921-1998), romagnolo puro che ha vissuto nella vicina Dozza, ottimo gregario e grande direttore sportivo anche nella MercatoneUno con sede a Imola, che riposa nel cimitero imolese del Piratello.
Ed è proprio la dirigenza della Nuova Ciclistica Placci 2013, con Marco Selleri presidente, ad assumere la direzione tecnica della competizione anche sullo slancio d’analoga responsabilità già esperimentata per anni con il Giro delle Pesche Nettarine, prodotto di pregio della zona così come Davide Cassani che con appassionato e preparato attivismo è impegnato a tutto tondo, con molti altri, per la migliore riuscita del fortemente voluto e ritrovato Giro d’Italia “under 23” Giovani Promesse. E’ questa la denominazione ufficiale della manifestazione, giunta alla 40^ edizione, che vivrà nella bella città di Imola le giornate della vigilia e della prima tappa con partenza e arrivo nel territorio cittadino.
E’ l’imponente struttura della Rocca Sforzesca, esempio ben conservato di castello-fortificazione del periodo fra il Medioevo e il Rinascimento, sede attuale di un’importante collezione di ceramiche e d’attività culturali di rilievo, lo spettacolare sfondo delle fasi di partenza e d’arrivo. La città, disposta ai piedi della prima fascia collinare appenninica, presenta altre numerose testimonianze d’architetture e di monumenti di valore come il Teatro Comunale, il Palazzo Vescovile, il Duomo e altri edifici civili e religiosi di pregevole valenza. E’ un centro del buon vivere con un’economia articolata e differenziata in diversi settori. L’agricoltura è all’avanguardia in coltivazioni specializzate, soprattutto nel segmento della frutticoltura mentre l’industria ha una grande e antica tradizione nella ceramica e più recenti insediamenti in vari settori manifatturieri cresciuti in epoca moderna con forte connotazione nella ricerca tecnologica d’avanguardia.
In questa zona il sistema cooperativo ha avuto la sua culla ed è tuttora diffuso nelle varie branche d’attività. La corsa dopo l’avvio si indirizza verso la zona di Lugo, piatta, piattissima, pianura con un circuito che interessa Mordano e la sua frazione, Bubano, dove nacque Antonio Placci, lo sfortunato corridore perito per un incidente in gara nel 1921. La ciclisticamente famosa Solarolo è lì vicina. Mordano è luogo d’origine della famiglia di Carlo Lucarelli, scrittore, regista, sceneggiatore, conduttore tv e di Dino Grandi, nato nel 1895, uomo politico e diplomatico del Regno d’Italia, morto a Bologna nel 1988.
Dopo due giri la corsa ritorna nel territorio di Imola per Sasso Morelli, frazione prevalentemente agricola, quindi la località di Casola Canina e raggiungere il comune di Castel Guelfo, ora sede di un grande centro commerciale, sempre in costanza di pianura. Qui è nato Enea Dal Fiume (1891-1966), corridore professionista, vincitore della prima Coppa Placci nel 1923. Si punta su Castel San Pietro Terme, località nota per le acque termali e luogo di nascita fra altri, di Edmondo Fabbri, calciatore, allenatore, C.T. – sfortunato - degli azzurri e del campione motociclistico Loris Capirossi. Si passa per San Martino Pedriolo, località nel comune di Casalfiumanese, poi Rignano Bolognese dopo di che inizia un tratto di salita che conduce a Sassoleone, altra località del comune di Casalfiumanese.
E’ la prima difficoltà del Giro, a circa 400 m. La discesa è lunga la via Montanara che conduce a Fontanelice in uno scenario paesaggistico di speciale effetto geologico con i noti calanchi, il parco naturale del fiume Santerno e le visioni offerte da Riva dei Cavalli e l’oasi di Termara. Si fregia dell’appellativo di “città del vino”. Piacevole è il centro di Fontanelice che ha dato i natali nel 1829 a Giuseppe Mengoni, architetto progettista della famosa Galleria Vittorio Emanuele di Milano che collega piazza della Scala a quella del Duomo. Morì, tragicamente, nel 1877 a Milano, precipitando proprio dalla sua Galleria pochi giorni prima dell’inaugurazione. Fontanelice lo ricorda con un museo a lui dedicato.
Si procede per Borgo Tossignano, nel parco regionale della Vena del Gesso Romagnola, con suggestivi scorci ambientali, quindi la frazione di Codrignano, conosciuta per la sagra del garganello, gustosa pasta all’uovo di caratteristica forma con rigature, che si svolge all’inizio di settembre. La corsa entra nel territorio collinare di Riolo Terme che, in tema di ciclismo ricorda il professionista degli anni a cavallo fra il 1940 e il 1950 Umberto Drei e il giornalista Dante Ronchi, firma appassionata e competente.
Non poteva mancare la salita dei Tre Monti. E’ appunto da via Pediano che inizia l’ascesa a Cima Tre Monti. Sono circa 4 km con pendenza media del 4% e una punta, giusto una punta però, attorno all’11%. Dallo scollinamento restano da compiere 11 km., dapprima in discesa, verso l’autodromo e quindi l’abitato di Imola, tutta pianura, per raggiungere il traguardo alla Rocca Sforzesca, la prima maglia rosa e le altre maglie.
Giuseppe Figini
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Vengono attraversate TRE regioni in tutto e per tutto!Quattordici km a cronometro(sarà contento Gatti) e DUE salite vere,il Trebbio e Campo Imperatore.Un tempo il Giro dei dilettanti era una cosa seria.Questo,+ che un Giro d'Italia,é un Giro della Mutua!
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