PROFESSIONISTI | 28/05/2017 | 17:47 «È incredibile, semplicemente incredibile. E non so davvero cosa dire». Incredulità e felicità sul colto di Tom Dumoulin appena prima di salire sul podio finale del Giro d'Italia. «Non avrei mai immaginato di vivere tutto questo, è incredibile. La tappa? Non ho voluto che mi dessero i temnpi di riferimento, ma quando a metà gara mi hanno urlato di non rischiare ho capito che le cose stavano andando bene. Mi si è gelato il sangue quando ho visto una sovrimpressione che indicava Quintana a soli 3 secondi, poi quella successiva mi ha rincuorato. E alla fine è stata gioia vera».
E ancora: «L'emozione più grande è stata salire sul podio con i miei compagni di squadra. Eravamo in sette, ma in nove abbiamo dato l'anima per questo risultato. Non pensavo alal vittoria, ho lavorato per il podio fin dall'inizio, sono andato bene sul Blockhaus, dove ho chiuso molto soddisfatto della mia prestazione. E poi la tappa di Oropa è stata per me una sorta di spartiacque. Non so qualsi saranno i miei programmi per il futuro, ma voglio tornare per vincere ancora il Giro d'Italia».
Qual è il segreto dietro questa tua prestazione? «Non sono primo cronoman a vincere in salita, prendete ad esempio Indurain, anche se lui è avanti mille miglia rispetto a me! Ora non voglio fare paragoni. Sono solo molto contento»
Come hai vissuto i momenti finali? «Dopo il traguardo tutti sono venuti a complimentarmi io anche festeggiavo, poi - lo ripeto - ho visto quei tre secondi appena di vantaggio su Nairo sulla tv della tenda e mi sono innervosito molto. Non solo con me, ma anche con quelli che mi avevano illuso, è stato senza dubbio il momento più nervoso della mia vita, poi lentamente ho preso coscienza della vittoria e ora sono super felice».
Wiggins ha perso otto chili per vincere il Tour, tu cosa hai fatto? «Non sono stato mai cattivo scalatore, forse dovevo solo allenarmi di più. Ora svolgo molti più training camp in salita ad esempio a Tenerife e Sierra Nevada, lontano da casa che lì non è molto impegnativo. Inoltre, mentalmente riesco a soffrire di più. Non sono dimagrito molto, appena due chili rispetto a tre anni fa».
Quale è stata la tappa più dura? «Tre giorni fa quando mi hanno attaccato in discesa, mentalmente e fisicamente è stato davvero impegnativo, le gambe non giravano bene ed era ancora difficile alimentarmi anche per via di ciò che mi è capitato in corsa. Ho avuto una esperienza simile alla Vuelta, ma questa volta ho reagito meglio imparando anche dalla brutta esperienza passata. Ho limitato le perdite di tempo, sono davvero soddisfatto della mia reazione».
Sei consapevole che in Olanda sono pazzi per te? «Non riesco ora a realizzare bene cosa sta capitando in Olanda, io sono sempre lo stesso, tranquillo e normale, e spero che anche le altre persone si comportino come prima con me. Non voglio che ora a Maastricht mi considerino un supereroe, che mi fermino per strada credendo che sia una star, sono solo un ciclista che fa forte in bici».
Quali i tuoi modelli? «Non ho avuto veri e propri eroi, ho iniziato a correre a 15 anni e da quel momento ho anche iniziato a seguire in tv. Con i miei genitori seguivo alla tv e in gara Boogerd che all'epoca era molto popolare».
Eri convinto di vincere stamattina? «No, non sei mai sicuro e non solo io, ma tutti. Devi accettare che non puoi essere sicuro per avere paradossalmente più sicurezza. A colazione non ero molto nervoso, ho dormito bene e fatto la ricognizione e poi ho provato a riposarmi un po' nel bus sui materassi, ma non sono riuscito a tranquillizzarmi molto. Anzi, sono diventato molto nervoso e agitato fino allo start. Solo adesso mi sto rilassando e ho anche fame».
Ti piace l'idea di essere nella lista dei vincitori sul Trofeo senza fine «Bellissimo vedere il mio nome con questa lunga lista di campioni. Io non mi sento tale, anche se quasi inizio a crederci... è una sensazione davvero speciale. Essere il primo olandese è un onore, spero che altri mi seguano in futuro»
Ora ti trasferirai come altri corridori che hanno vinto grandi corse? «Non voglio cambiare la mia vita ora, voglio rimanere la stessa persona con lo stesso carattere. Sono onorato del successo, ma non voglio cambiare. La mia prossima gara sarà il party di stasera seguita dalla corsa all'aeroporto (ride, ndr). Sono stanchissimo, voglio rilassarmi e mangiare un bel barbecue».
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