I VOTI DI STAGI. POLIZIA-CORRIDORI? IO STO CON LA POLSTRADA

GIRO D'ITALIA | 15/05/2017 | 18:44
di Pier Augusto Stagi        -

Nairo QUINTANA. 1. Si parte dalla sua città, Foligno, dove ogni anno da secoli c’è la rappresentazione storica e in costume di un torneo cavalleresco: la Giostra della Quintana. Difatti è molto probabile che le porte girevoli del Giro oggi si aprano verso Tom Dumoulin, l’olandese volante, con doti di grande cronoman, che questa sera potrebbe essere il sesto uomo in rosa in dieci tappe. A Quintana quindi diamo un simbolico 1: i giorni in maglia. Ma per ora.

Tom DUMOULIN. 39. I chilometri che dovrà percorrere ventre a terra per scavare il solco più profondo tra lui e il resto del mondo degli scalatori.

Geraint THOMAS. 1. Un giorno, quello di domani, per sperare di tornare nel giro del Giro. Ieri hanno provato a farlo fuori falciandolo, lui però da duraccio ha dato dimostrazione di saper volare. Domani è tra gli uomini più attesi. Se le botte non si faranno sentire, saranno dolori per gli altri. Altro che Giro finito, questo è l’unico che può impensierire Quintana.

Vincenzo NIBALI. 3. Come terza settimana. Lui è un diesel, un faticatore nato e instancabile. Più corre e meglio va. Più va e più si diverte. Più si diverte e più noi godiamo. Domani però, nella crono del Sagrantino, Vincenzo deve solo pensare a non prendere una “bala” modello Chianti. Domani c’è altro da sorseggiare sul “mangiaebevi” da Foligno a Montefalco. C’è chi spera possa guadagnare qualcosa su Quintana, io spero che non perda: perché non sarà facile.

Bob JUNGELS. 2. Come i suoi obiettivi: riprendersi la maglia bianca e portarla a Milano. Ce la può fare.

Davide FORMOLO. 2. Ha un estimatore e un stalker: Ivan Basso e il preparatore Leonardo Piepoli. Ma deve avere un solo pensiero: dimostrare a tutti che anche a crono è migliorato.

Adam YATES. 3. Come i gradini del podio di Milano: lui spera di occuparne uno, e ha tutto per poterci riuscire.

CORRIDORI. 4. Cristiano Gatti ha affrontato ieri e oggi con assoluta franchezza e lucidità l’argomento sulla sicurezza e le responsabilità della Polstrada nella tappa del Blockhaus. Il mondo del ciclismo si è spaccato in due: colpevolisti e innocentisti. Colpa dell’addetto della Polstrada, colpa dei corridori. Io la penso come il direttore del Giro Mauro Vegni: non doveva essere lì, poteva scegliere una posizione migliore,  ma anche i corridori non sono esenti da colpe e responsabilità. È buona norma, in frangenti come quelli di ieri, segnalare con un gesto della mano un ostacolo ai compagni che procedono alle tue spalle. Lo si è sempre fatto e sembra che sia diventato sempre più difficile farlo. Basta rivedere le immagini. Il poliziotto poteva benissimo scegliere un posto con una via di fuga più ampia, invece di stare proprio sul ciglio della strada. Ma i corridori – che procedevano su una strada dritta e ampia – si sono tutti buttati sulla sinistra, senza segnalare alcunché, sfiorando di fatto il motociclista  che è stato preso in pieno. Wilko Kelderman, che al momento dell’impatto ha davanti a sé i suoi compagni di squadra, passa laddove non si dovrebbe passare. Mikel Landa, uno dei più malconci, non le ha mandate a dire: «È sempre la stessa storia. Vogliamo passare tutti anche dove e quando non si può. Colpa nostra o della moto? La colpa è nostra, dei corridori». Alzano le mani, per prendersi a ceffoni, forse sarebbe il caso di alzarle per segnalare i pericoli che ci sono davanti al proprio naso. E se continueranno a non farlo: alzo le mani.

PS. Per la cronaca, questa mattina ho avuto una cordiale telefonata con Roberto Sgalla, direttore centrale di tutte le Specialità della Polizia di Stato. Con grande signorilità ha ammesso che «l’errore commesso dal nostro uomo è sotto gli occhi di tutti, ma non meritiamo di essere crocifissi». Io tolgo i chiodi e volto pagina. Buon Giro a tutti, ai corridori e alla Polstrada.

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COMMENTI
THOMAS
15 maggio 2017 21:48 azalai
Thomas è tutt'altro che fuori classifica...va forte con le gambe, e lo ha dimostrato ieri facendo la salita con un tempo buonissimo, ma deve dimostrare di essere un corridore con la C miuscola.. dopo la caduta ci ha messo 4 minuti a ripartire. Un grande corridore deve subito reagire agli imprevisti che accadono in corsa, deve subito ripartire dopo una caduta... Le gambe buone le ha, e ora deve dimostrare di essere anche un Corridore, se perderà questo giro per pochi minuti la colpa sarà solo sua .... a meno che la caduta non lasci strascichi nei giorni seguenti

adesso fan pure le vittime...
15 maggio 2017 23:57 pickett
Il poliziotto colpevole del disastro non merita di essere crocifisso,ma di essere licenziato in tronco sì,perchè ha dimostrato di non essere capace di fare il suo mestiere.Al posto di Thomas e Yates chiederei i danni,e anche salati...

Condivido al 100%.
16 maggio 2017 07:26 Bastiano
Non crocifiggo il poliziotto perché un ciclista sta pensando ad altro.

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