EMILIA ROMAGNA. UN BIKE PRESIDENTE PER UNA BIKE REGIONE
REGIONI | 03/05/2017 | 09:56 Alla fine del Giro d’Italia 2016, il Campione del Mondo Maurizio Fondriest si faceva portavoce delle istanze di un territorio che ama e conosce bene, la Romagna: «occorre asfaltare le strade, affinché i cicloturisti possano pedalare in sicurezza, e non siano costretti a migrare in Spagna. Il resto della vostra offerta é perfetto». Con un tam tam a diffusione esponenziale, attraverso i social, il suo grido è stato in seguito condiviso e fatto proprio da cittadini di tutt’Italia.
A undici mesi di distanza, il Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini annuncia, in una conferenza stampa, un investimento di tre milioni di Euro per asfaltare le strade delle 3 province Romagnole. E aggiunge che a questo faranno seguito altri investimenti strutturali.
Il nostro paese ha reso di fatto impossibile la cura e la manutenzione delle strade, «svuotando» le Province degli strumenti necessari, e tuttavia lasciandole in essere? Il Presidente dell'Emilia Romagna risponde al grido degli operatori, sa che Ciclismo è anche Turismo, e sa che lungo la costa della sua Regione sempre più hotel, per almeno 4 mesi all’anno, ruotano di 180°, e si rivolgono dal mare agli Appennini. Capisce che i cicloturisti stranieri pagano i mutui di molte imprese turistiche, e producono un indotto che raggiunge anche le aziende agricole dell’entroterra. Forse tre milioni di Euro sono una briciola, ma sono un inizio. E in un paese come il nostro un inizio è già speranza.
Così, una bike Regione come l’Emilia Romagna, con Riccione ed il primo Consorzio di Bike Hotels (fondato nel 1998), con Cesenatico e la Regina delle Gran fondo, con Imola e San Lazzaro Parmense ed il cinquantenario del Mondiale di Vittorio Adorni, con Faenza e Forlì ed i CT azzurri, ora ha anche il suo Bike Presidente: Stefano Bonaccini da Modena. Un Bike Presidente che si prende a cuore Ciclismo e Cicloturismo.
Orgogliosamente l’Emilia Romagna nel 2017 è luogo di partenza (Imola), nonché spinta propulsiva del rinato Giro Under 23, che sostiene insieme a Marche e Abruzzo. A distanza di venti anni dai fasti del suo portabandiera più illustre, Marco Pantani, che vi aveva annesso anche il Carpegna, questa regione rinnova fortemente le sue tradizioni ciclistiche e ciclo-turistiche.
E un giorno anche l’Italia tornerà ad essere un Bike Paese, si ricorderà di essere la Terra del Ciclismo, come tutto il mondo ci identifica, e investirà risorse su ciò che serve al fiorente mercato del cicloturismo: strade asfaltate e sicure, come viene garantito nei paesi concorrenti.
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