INIZIATIVE | 01/05/2017 | 07:29 Una giornata al Ghisallo, luogo simbolo del ciclismo, in amicizia, è definita così l’incontro di quasi una cinquantina di giudici di gara giunti da varie località e da differenti regioni, in cima al colle il cui nome evoca anche passione per il ciclismo, le biciclette e il senso dell’amicizia che, da sempre, per i convenuti, si collega a queste tre espressioni. Non sono solamente parole fini a se stesse, soprattutto nello spirito alla base dell’incontro, la passione, il ciclismo, le biciclette e l’amicizia.
Diversi giudici erano anche con congiunti e tutti hanno potuto ammirare il magnifico panorama, sotto un azzurro e terso cielo, delle montagne lariane a maestosa corona del sottostante, splendido, lago. Era da vera e propria cartolina illustrata, come si usava una volta, l’ambientazione suggestiva di sabato 29 aprile nel territorio del Triangolo Lariano.
La chiesetta ha contenuto a stento tutti i convenuti per la celebrazione della messa in ricordo dei colleghi che non ci sono più officiata da don Antonio Pogliani che coadiuva il rettore don Giovanni Giovannoni. Un decano della categoria, l’imperiese Ivo Luigi Bensa, al termine della celebrazione, ha ricordato con accorate parole, poche ma mirate, sentite e condivise dagli astanti, i valori fondanti della categoria che dovrebbero essere la guida alla quale riferirsi sempre, sia sul piano interpersonale, di relazione fra colleghi e amici, abbinato a quello tecnico-sportivo. Un incontro che era abituale e sentito nel passato da tutta la categoria e che Bensa ha auspicato possa, anzi deve, tornare in auge, proprio vicino alla stele per i giudici di gara all’interno della chiesa voluta da Vincenzo di Cugno, il “papà” e fondatore dei giudici di gara negli anni del secondo dopoguerra, oggi ancora lucidissimo novantottenne. Domenico Macrì, presidente del G.S. Madonna del Ghisallo, ha portato il saluto di benvenuto del sodalizio.
E’ seguita la foto di gruppo di rito al monumento emblema del luogo, il monumento al ciclista che nelle due figure di corridori vuole rappresentare la vittoria e la sconfitta. Poi c’è stata la visita al vicino Museo del Ciclismo, voluto e realizzato dalla tenacia di Fiorenzo Magni, inondato di viva luce, con Antonio Molteni e l’architetta Carola Gentilini, presidente e direttrice della Fondazione Museo del Ghisallo, ad accogliere con cordialità questi speciali visitatori, unitamente ai volontari che s’impegnano nella continuità funzionale della struttura museale.
Per molti era la prima visita al Museo del Ciclismo, alle testimonianze e ai valori che racchiude, mentre per altri è stato una sorta di gradevole e sempre piacevole “ripasso” della storia e dei personaggi della propria passione.
Il suono delle campane di mezzogiorno del Santuario ha segnato l’inizio del sempre piacevole momento conviviale al ristorante il Ghisallino, senza discorsi, senza cerimonie, in amicizia, sul filo dei ricordi e pure nell’attesa di rinnovate prospettive, nel solco della tradizione della categoria, per coltivare le memorie e i valori che sempre dovrebbero essere di primo riferimento per chi esercita il ruolo e le funzioni.
Tutto termina con il taglio della torta e cin-cin, proprio come in un pranzo di matrimonio, quasi a simboleggiare un connubio di passione che sempre continua, anche per quelli con età propriamente non verdissima.
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